Siamo abituati a tessere le lodi degli allenatori italiani all’estero, a ragion veduta visti gli ottimi risultati di molti connazionali, ma talvolta bisogna fare i conti anche con alcuni clamorosi fallimenti: i casi di Lione e Marsiglia sono a dimostrare che non sempre i tecnici del Belpaese riescono a fare miracoli.
Le due blasonate squadre francesi hanno vissuto un inizio di stagione decisamente sottotono e, forse anche sull’onda della “moda del momento” in Francia (dati gli ottimi risultati del Nizza di Francesco Farioli), entrambe nel periodo di maggior difficoltà si sono affidate ad un allenatore italiano, in entrambi i casi un ex Campione del Mondo 2006: Fabio Grosso nel caso del Lione (peraltro anche ex-giocatore del club) e Gennaro Gattuso nel caso del Marsiglia.
Due situazioni però estremamente difficili, come aveva sottolineato lo scontro diretto rinviato a novembre in seguito agli assalti dei tifosi che avevano causato il ferimento di Fabio Grosso. I due azzurri però non sono stati in grado di venirne a capo ed sia Lione che Marsiglia hanno iniziato a risolvere i propri guai solo dopo un altro avvicendamento in panchina.
Lione: con Sage lo spettro retrocessione è alle spalle
Il Lione è reduce da alcune annate sottotono, ma in questa stagione i tifosi hanno veramente temuto di dover abbandonare la Ligue 1 dopo 35 anni di presenza ininterrotta. La squadra infatti ha stazionato in zona retrocessione ininterrottamente dalla 2ª alla 16ª giornata, ma solo a partire dalla 20ª (cioè dalla vittoria proprio contro il Marsiglia) è riuscita a tirarsi definitivamente fuori dalle sabbie mobili e cominciare una risalita costante verso posizioni di classifica più tranquille.
Affidato inizialmente a Laurent Blanc, il Lione non ha mai trovato la vittoria nelle prime giornate di campionato: l’ex capitano della Francia è stato allontanato dopo la 4ª giornata e la sconfitta interna per 1-4 contro il PSG. al suo posto, dopo la breve parentesi di Jean-François Vulliez che ha conquistato un punto con lo 0-0 contro il Le Havre, a fine settembre è stato chiamato Grosso.
L’ex terzino della Juventus non ha però trovato il giusto feeling con la squadra, e ha dovuto attendere fino a metà novembre per trovare il primo successo (0-1 sul campo del Rennes in 10 per 85 minuti). A fine mese però la sconfitta contro il Lille di Paulo Fonseca e l’inasprimento dei rapporti con lo spogliatoio sono costati la panchina a Grosso.
Al suo posto Pierre Sage, che dopo una brutta sconfitta all’esordio contro il Lens per 3-2 ha iniziato a trovare gioco e risultati, grazie anche ad un ritrovato Alexandre Lacazette (12 gol in campionato): tre vittorie di fila con Tolosa, Monaco e Nantes, due sconfitte contro Le Havre e Rennes e quindi un altro filotto di cinque vittorie contro Marsiglia, Montpellier, Nizza e Metz che hanno proiettato il Lione fino al 10° posto. Dopo la sconfitta contro il Lens e la vittoria contro il Lorient, alla vigilia della 26ª giornata il Lione ha 31 punti, con un margine di 6 sul terzultimo posto che costerebbe il playout retrocessione.
Marsiglia: l’Europa è alle porte, e magari anche la Champions
Il Marsiglia aveva iniziato la stagione con una certa ambizione: la squadra ambiva a partecipare alla Champions League e a contendere il titolo al PSG. Prima della fine di settembre però tutto è cambiato: estromessa ai rigori dai preliminari di Champions dal Panathinaikos e “retrocessa” in Europa League, la squadra di Marcelino ha faticato a trovare il ritmo in campionato, trovando solo 1 vittoria e 4 pareggi nelle prime 5 giornate.
Ma più che i risultati sono stati i brutti episodi di minacce e intimidazioni da parte della tifoseria che hanno causato l’addio di Marcelino. Dopo una piccola parentesi di Jacques Abardonado (che ha guidato la squadra nella sconfitta per 4-0 contro il PSG), ci si è affidati ad un allenatore fin troppo abituato a situazioni difficili: Gennaro Gattuso.
L’ex centrocampista del Milan ci ha messo la faccia, come suo solito, ma non ha invertito una tendenza altalenante che non ha mai visto il Marsiglia riuscire a superare il 6° posto, nonostante i gol di un sempre prolifico Aubameyang.
Dopo un periodo in cui si sono alternate ottime vittorie a brutte sconfitte, dalla 17ª alla 22ª giornata la squadra ha imboccato una spirale negativa con 4 pareggi e 2 sconfitte con squadre di livello inferiori che hanno fatto precipitare la squadra in 9ª posizione, a 8 punti di distanza dal 4° posto valido per la Champions League.
La dirigenza ha quindi preso la decisione di sostituire Gattuso con Jean-Louis Gasset, che ha immediatamente dato nuova linfa alla squadra: 3 ottime vittorie in campionato (4-1, 1-5 e 2-0 contro Montpellier, Clermont e Nantes), oltre al passaggio del turno in Europa League con la vittoria per 3-1 contro lo Shakhtar (dopo il 2-2 conquistato da Gattuso all’andata) e l’ipoteca sull’accesso ai quarti dopo il 4-0 rifilato al Villarreal nell’andata degli ottavi.
Ad oggi la possibilità di una qualificazione alla Champions League (che interessa molto anche i tifosi dell’Inter, dato che significherebbe il riscatto obbligatorio di Joaquin Correa) è concreta: il Marsiglia è sì al 7° posto, ma il 4° del Lille è distante solo 3 punti e ad oggi la squadra di Gasset sembra avere un passo ben diverso rispetto a Nizza, Lens e allo stesso Lille, tutte squadre che stanno esaurendo la carica iniziale.