A parte le notizie di carattere prettamente immediato, come i risultati delle partite, gli infortuni, la classifica e tutto ciò che gravita attorno al “quotidiano” del campionato di Serie A, va da sé che i rumors che hanno preceduto la nuova casacca di Mario Balotelli, nuovo arrivato alla corte di Gilardino al Genoa, sono stati il trending topic delle ultime settimane per quanto riguarda il calcio nostrano.
Seppur non esista ancora l’ufficialità dell’approdo di Super Mario a Genova, tutto fa pensare che colui che veniva considerato uno dei più grandi talenti che il calcio italiano avesse prodotto nella prima decade del nuovo millennio, proverà a dare una mano al “Grifone” che, a livello di infortuni e infermeria affollata, non è secondo a nessuno.
Come si è arrivati a Mario Balotelli
Le indecisioni di staff tecnico e dirigenza rossoblù che hanno offuscato i pensieri delle teste pensanti genoane, devono essere state di non poco conto, visto che l’incertezza sull’arrivo e l’impiego della punta nata a Palermo, è regnata sovrana e ne ha procrastinato e rimandato il matrimonio tra le parti in ben più di un’occasione.
Nelle ultime settimane si sono invece moltiplicati i proclami da una parte e dall’altra, il più rumoroso dei quali ha fatto capo alle esternazioni social di Super Mario, deciso a riprendersi tutto quello che a suo parere gli è stato tolto in termini di presenze nel calcio che conta.
La più significativa di queste è stata certamente quella della dichiarazione di alcune settimane fa in cui su Vox to Box su Twitch, incalzato dallo streamer Enerix, l’ex nazionale ha risposto piccato ad un accostamento a Pohjanpalo, attuale centravanti del Venezia.
Balotelli non si è lasciato sfuggire l’occasione di fare una promessa: “quando qualche squadra mi farà firmare un contratto, io questa Serie A la smonto“.
Diciamo che è una dichiarazione “alla Balotelli” e fin troppe volte abbiamo assistito ad un seguito che non è esattamente stato quello proposto prima della resa dei conti.
L’avventura al Genoa
Balotelli si è congedato dalla Serie A nella stagione in cui è scoppiata la pandemia, 2019/20, quando era il Brescia a sperare nelle sue prestazioni, che però non furono esaltanti alla luce di un totale di 5 reti e un nuovo addio tra polemiche, in cui Super Mario si era detto deluso dal comportamento della dirigenza e dal fatto che non si dovrebbe mai mischiare il lavoro con gli affetti, visto che lui stesso aveva lanciato messaggi di amore verso le “Rondinelle”.
Sono seguite alcune stagioni non indimenticabili e un paio piuttosto positive, con l’Adana Demirspor sotto la guida di Vincenzo Montella, oggi osannato CT della Turchia, con il quale, caratteristica che è diventato una sorta di pedissequo deja vu nella sua carriera, ha avuto l’ennesimo dissidio e le ormai conclamate vedute divergenti.
Le due stagioni successive firma prima con il Sion, in Svizzera e le cose non vanno alla grandissima, con 6 reti in 18 giornate e relativa retrocessione nella Challenge League, quindi torna all’Adana con cui conclude il rapporto alla fine della scorsa stagione.
Rimasto senza squadra, e quindi svincolato, Balotelli ha avuto la possibilità di farsi desiderare da alcune delle squadre italiane che avrebbero potuto aver bisogno delle sue prestazioni.
Mercato così così e infortuni al Genoa
Seppur non se ne sia parlato con frequenza, il Genoa di Alberto Gilardino ha disputato una stagione piuttosto interessante al suo primo anno col Grifone nel massimo campionato, chiudendo in piena metà classifica, virtualmente salvo fin dalla fine del girone di andata e, ufficialmente, con tante giornate di anticipo, a quota 49 punti complessivi, la prima delle squadre che, sulla carta, avrebbero dovuto lottare per rimanere in Serie A.
Quest’anno le cose non stanno andando per il verso giusto e, se da una parte la dirigenza non è stata di grande aiuto nel mercato estivo, perdendo alcuni pezzi importanti come il portiere Martinez e, soprattutto, Retegui e la rivelazione della passata stagione Gudmundsson, rimpiazzandoli con Gollini, Miretti, Pinamonti e Norton-Cuffy, dall’altra gli infortuni sono stati una sciagura.
Nel momento in cui vi scriviamo questo pezzo, alla vigilia del match contro la Lazio, sono sette gli effettivi sui quali Gilardino non può contare, Gollini, Bani, De Winter, Messias, Ekuban e Vitinha, senza contare il povero Malinovsky il cui rientro è previsto per la prossima primavera.
Cosa può dare Mario Balotelli
Adesso per il 34enne ex nazionale, anche Gilardino ha speso parole al miele, dichiarando che Mario Balotelli può essere il giocatore giusto per la sua squadra e lui ha comunque dato ottimi segnali, preparandosi al meglio senza avere la certezza di una firma che, peraltro, non è ancora arrivata in attesa delle visite mediche.
A prescindere dal nome così altisonante, il Genoa era comunque alla ricerca di un attaccante svincolato, soprattutto dopo il brutto infortunio a Malinovsky e la vena fin troppo altalenante di Vitinha.
Super Mario sbarca dunque quasi sicuramente a Genova, ma con quali presupposti?
Pinamonti rimarrà ovviamente il titolare là davanti, ma è impensabile che possa tirare la carretta in maniera performante da qui fino almeno fino a gennaio, quando si riaprirà la finestra di mercato e il Genoa potrà guardarsi attorno con una visione decisamente più ampia.
Eppure le caratteristiche non sono poi così diverse: entrambi sono molto prestanti fisicamente, possono contare su un ottimo colpo di testa e, quando torneranno ad essere disponibili, probabilmente dopo la pausa delle nazionali a novembre, potrebbero essere dei partner ideali di Vitinha e Messias.
Gilardino e il 3-5-2
Pur non essendo un talebano del modulo di partenza e sempre pronto a modificare l’aspetto tattico anche in corso d’opera, l’undici di Alberto Gilardino è spesso il 3-5-2.
Gilardino, nonostante il calcio moderno vada in una direzione opposta, non è una grosso appassionato di pressing alto, ma i numeri difensivi della passata stagione gli danno ragione.
Per questo motivo il 3-5-2 del “Gila”, si diversifica da quelli ben più famosi come, ad esempio, quello di Inzaghi all’Inter, le cui due punte mettono spesso in difficoltà i primi palleggi degli avversari, i quali trovano pochi sbocchi anche per via del lavoro delle due mezz’ali che si alzano e che formano i famosi triangoli sulla trequarti.
Balotelli non è certo nato per fare quel lavoro ed è abbastanza palese come la scelta sia ricaduta su di lui proprio per questo motivo. Serviva un altro finalizzatore, molto più che un manovratore e, insieme a Pinamonti, l’obiettivo sembra essere stato raggiunto.
Sarà difficile vedere in campo entrambi, ma questo dipenderà spesso dall’andamento delle partite e dallo schieramento avversario.
Altro aspetto interessante, è che nella passata stagione, dei 45 gol complessivi, qualcosa come 10 sono arrivati da calci piazzati e Balotelli è sempre stato uno che ha nelle corde il piazzamento dentro l’area ed è sempre stato temibile quando si è trattato di tirare le punizioni dal limite.
Adesso non rimane che godersi lo spettacolo di un giocatore che in tanti considerano come un talento sprecato: sta solo a Mario Balotelli provare a far cambiare idea ai suoi detrattori.