Non sarà mai una partita come le altre.
Manchester United – Arsenal è il match di cartello della sesta giornata di Premier League: una sfida nella sfida che riporta alla mente duelli per il titolo, partite memorabili, scontri durissimi in campo, minacce nel tunnel e anche una battaglia a suon di zuppe e pezzi di pizza.
Diavoli Rossi in ripresa: il gioco non è eclatante, ma in questo momento conta solo far risultato. E la banda di Erik ten Hag sta risalendo velocemente la china, con tre vittorie di fila. Per lo spettacolo ci sarà tempo.
Gli uomini di Arteta hanno avuto una partenza a razzo. Cinque vittorie in altrettante gare, con il primo posto a punteggio pieno: 15 punti e due lunghezze sul City, con quattro di vantaggio sul Tottenham.
Per i londinesi si tratta del primo e vero banco di prova della stagione: dalla sfida di Old Trafford capiremo molto sulle potenzialità dei gunners.
Domenica alle 17.30 quindi, gli occhi saranno puntati sull’ultimo match della sesta giornata in Premier League. Vediamo cosa ci attende in Manchester United – Arsenal.
Manchester United – Arsenal: i precedenti
Quello di domenica sarà lo scontro numero 167 fra Manchester United e Arsenal.
Il bilancio sorride ai diavoli rossi, nelle altre 166 gare: 70 vittorie per il club di Old Trafford, a fronte di 57 successi dei londinesi, a fronte di 39 pareggi.
Insomma una classica del calcio inglese che a cavallo fra vecchio e nuovo millennio ha spesso assegnato titoli in campionato e nelle coppe nazionali.
La scorsa stagione ha visto un successo a testa, entrambi sul terreno amico, mentre il segno X non si manifesta dal 30 gennaio 2021: 0-0.
Stringendo il campo, alle sole gare giocate ad Old Trafford, negli ultimi 5 incroci sono arrivati due successi dello United, due pareggi e una vittoria dell’Arsenal: l’1 novembre 2020 finì 1-0 per i londinesi.
Interessante la statistica delle reti: negli ultimi 10 precedenti a Manchester, in otto gare sono arrivati almeno un gol per parte. A testimonianza di quanto possa essere scoppiettante questa partita.
Complessivamente, i Diavoli Rossi hanno segnato contro i rivali 258 gol, a fronte di 237 marcature dei londinesi.
Manchester United – Arsenal: statistiche e stato di forma
Dopo la peggior partenza di sempre per lo United, con due Ko nei primi 180 minuti, la formazione di Erik ten Hag ha cambiato passo. Tre vittorie di fila, contro Liverpool, Southampton e Leicester: come detto il gioco non è proprio frizzante, ma in questo momento servono punti per tenere alto il morale.
I diavoli rossi hanno rialzato la testa, con i botti finali del calciomercato che stanno cambiando anche la fisionomia di una squadra che ha fretta di recuperare le posizioni che li spettano.
9 punti, con 6 di ritardo sull’Arsenal capolista, con 5 gol fatti e 7 subiti. In caso di successo, oltre al centrare il poker consecutivo, il Manchester accorcerebbe ulteriormente sulla vetta della classifica.
La gara vinta giovedì in casa del Leicester è la perfetta fotografia di una squadra che sta tentando di apprendere le idee del tecnico olandese: 2 tiri totali nello specchio, con una rete, per i tre punti in palio. Una media del 50% che dimostra anche un certo cinismo dei Red Devils.
Si è trattato del secondo successo di fila per Sancho e compagni, con l’esordio di Casemiro nel corso della ripresa e la terza panchina di fila per Cristiano Ronaldo: il portoghese a sua volta è entrato nel secondo tempo, ma la sua permanenza a Old Trafford può essere un problema negli equilibri molto labili, di una squadra che ha bisogno di stabilità.
Gli uomini di Arteta si apprestano a questo banco di prova, con cinque vittorie in cinque gare: prima posizione con 15 punti e primato in solitudine, come non accadeva da un decennio nel Nord di Londra.
Impressionante davvero la marcia di una squadra che già nella scorsa stagione ha trovato diverse strisce positive, prima del crollo finale che è costato il quarto posto in ottica Champions League.
Gli acquisti dell’estate, con Gabriel Jesus in testa, hanno rafforzato i gunners che appaiono molto più completi in tutti i reparti. In attacco, con i 13 gol che collocano il reparto offensivo al terzo posto, dopo City e Liverpool, ma soprattutto in difesa.
Nel pacchetto arretrato è arrivato il vero salto di qualità: appena 4 gol concessi, con la seconda miglior difesa dopo quella del Brighton (3) e in coabitazione con del Tottenham di Conte.
L’Arsenal ha battuto nell’Ordine, Crystal Palace, Leicester, Bournemouth, Fulham e Aston Villa. Non avversarie di primissimo livello, ma pur sempre squadre ostiche: dai due derby londinesi vinti senza grandi problemi, ai successi più impegnativi contro Foxes e Villans, oltre al 3-0 rifilato alle neo promosse Cherries.
Lo United è la vera prova del nove per Arteta e i suoi ragazzi.
Manchester United – Arsenal: Probabili formazioni
Rispetto alle gare giocate da entrambe nel turno infrasettimanale, c’è da attendersi diversi cambi: non a caso alcuni titolari sono stati lasciati a riposo da Erik ten Hag e Arteta, i quali però dovranno rinunciare a diversi giocatori infortunati.
Qui, United
Il tecnico olandese non avrà sicuramente a disposizione Martial, Williams e Pellistri. Ma ci sarà il neo acquisto Antony: il brasiliano prelevato dall’Ajax per 100 milioni di euro. Una cifra che ha fatto e farà ancora parlare molto. Ancora da capire se verrà lanciato dal primo minuto o a gara in corso.
Sicuro dal primo minuto Casemiro nella mediana a due, assieme ad Eriksen, con il ballottaggio tra Rashford e Cristiano Ronaldo come punta centrale. In difesa, confermati i quattro che hanno giocato le ultime tre gare, con un solo gol subito.
Probabile Formazione (4-2-3-1): De Gea; Dalot, Martinez, Varane, Malacia; Casemiro, Eriksen; Antony, Bruno Fernandes, Sancho; Cristiano Ronaldo. All. Ten Hag.
Qui, Arsenal
Non partiranno alla volta di Manchester gli indisponibili Elneny, Nelson e Thomas, con altri tre giocatori vicini al forfait: Odegaard, Ramsdale e Zinchenko.
Insomma, problemi di formazione per Arteta che si affida ancora una volta al collaudato 4-2-3-1: Smith Rowe ritrova una maglia da titolare, con Saka e Martinelli a completare la linea a tre che supporta Gabriel Jesus, l’unico terminale offensivo.
Confermato sul binario di sinistra Tierney, mentre Tomiyasu è in vantaggio a destra su White. Se in porta non recupera Ramsdale, spazio all’americano Turner.
Probabile Formazione (4-2-3-1): Turner; Tomiyasu, Saliba, Gabriel, Tierney; Xhaka, Lokonga; Saka, Smith Rowe, Martinelli; Gabriel Jesus.