Dopo la serata del “Diego Armando Maradona”, è ufficialmente iniziata la gara tra i fautori del bicchiere mezzo pieno e quelli del mezzo vuoto. In tutta onestà, si può salomonicamente determinare un pareggio. L’Italia del primo tempo è stata inguardabile, quella della ripresa più che piacevole.
Ora c’è Malta, storico forziere di punti per nazionali top (ma anche non top), da affrontare in trasferta ma non è certo un grosso problema, né di distanza né climatico. Mancini avrà la possibilità di raddrizzare la navigazione verso la qualificazione che, ricordiamo, porterà a Euro 2024 le prime due classificate di ciascun gruppo. Come dire, è un po’ presto per qualsiasi processo.
Malta-Italia: tutte le info utili
Quando e dove si gioca
Malta-Italia è match valido per il secondo turno di andata del Gruppo C di qualificazione per gli Europei 2024. La partita è in programma alle 20:45 di domenica 26 marzo, presso il Ta’ Qali National Stadium di Ta’ Qali, a Malta.
Dove vederla in TV e streaming
La partita sarà visibile in diretta e in chiaro sui canali Rai, precisamente su Rai 1. In alternativa, è possibile anche seguirla in streaming da sito oppure app di Raiplay.
L’arbitro della partita
La UEFA ha selezionato un team bulgaro di arbitri di campo, a cui si affianca il team var che è invece bulgaro-tedesco. L’arbitro sarà Georgi Kabakov, coadiuvato dagli assistenti Martin Margaritov e Diyan Valkov, più Nikola Popov nelle vesti di quarto ufficiale. Il VAR sarà il tedesco Christian Dingert, con l’ausilio dell’altro bulgaro Dragomir Draganov.
Kabakov non ha precedenti con la nostra nazionale maggiore, ma uno con l’Under-19 in un incontro valido per l’europeo di categoria: era il 27 maggio 2013 e tra Italia e Russia finì 3-3.
Le probabili formazioni di Malta-Italia
Qui Malta
Michele Marcolini ha ereditato la nazionale maltese dopo la rumorosa cacciata di Devis Mangia.
Ora tocca all’ex centrocampista di buon livello in Serie A (con Bari, Vicenza, Atalanta, Chievo) cercare di far transitare la nazionale maltese in acque sempre difficili come quelle delle qualificiazioni europee. Il materiale umano è quello che è, con il solo Teddy Teuma dell’Union St. Gilloise che si eleva dal gruppo come statura tecnica.
Da segnalare la presenza dei fratelli Mbong, figli di Michael Essien anche se naturalizzati maltesi. Non Uno giocherà come esterno destro a tutta fascia (Joseph), mentre Paul sarà il centravanti insieme a un altro giovane, Alex Satariano, di proprietà del Frosinone. Viste le forze a disposizione, difficile che Marcolini si discosti dal 3-5-2, che contro l’Italia sarà molto più spesso un 5-3-2.
- Malta (3-4-1-2): Bonello; Apap, Borg, Attard; Mbong, Guillaumier, Kristensen, Camenzuli; Teuma; Satariano, Mbong. C.T.: Michele Marcolini
Qui Italia
Mancini non ha dovuto solo archiviare la sconfitta, ma anche un nuovo forfait: quello di Nicolò Barella, vittima di un brutto colpo in uno scontro con Maguire e che è rimasto in Italia. Tonali è il titolare, piuttosto annunciato, al suo posto.
Un’altra rinuncia più che probabile sarà quella a Leo Spinazzola, molto attivo con l’Inghilterra ma anche molto stanco e falloso nel finale. Probabile che il laterale della Roma serva respirare un po’ dopo il periodo intenso, ed Emerson Palmieri ha i numeri per non farlo rimpiangere contro questo tipo di avversari. Sempre in difesa, possibile avvicendamento fra Acerbi e Romagnoli come centrale di sinistra.
Anche davanti potrebbe esserci qualche novità. Se l’Italia del primo tempo è stata pessima e quella del secondo tempo incoraggiante, non è certo solo per colpa di Mimmo Berardi e per merito di Matteo Politano. Certo però l’esterno del Napoli ha sfruttato benissimo la chance avuta nella ripresa, e potrebbe essersi così guadagnato la conferma. E confermato potrebbe essere anche il più atteso della vigilia di questo doppio impegno europeo: Mateo Retegui. L’argentino naturalizzato italiano è stato sovrastato nel primo tempo, mentre si è preso parecchie rivincite nella ripresa. Gol compreso, naturalmente.
- Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Toloi, Romagnoli, Emerson; Tonali, Jorginho, Verratti; Politano, Retegui, Pellegrini. C.T.: Roberto Mancini
Precedenti, curiosità e statistiche
Quando si dice che i precedenti sono confortanti. Tra le squadre che è riuscita a battere sempre, Malta è per l’Italia quella contro cui ha giocato più partite. Sono 8 in tutto, con un saldo di gol ancora più eloquente: 21 fatti, 2 subiti.
Degli 8 precedenti, 4 erano partite di qualificazione agli europei come le presenti. L’Italia ha affrontato la piccola isoletta nelle fasi a gironi per Euro 1988 e in quelle per Euro 2016.
Le altre erano amichevoli, in una delle quali proprio Roberto Mancini segnò una doppietta. Era il 24 marzo 1993 e quella fu anche l’unica doppietta del Mancio in nazionale.
L’Italia ha perso la gara inaugurale delle qualificazioni a un campionato europeo per la seconda volta nella sua storia. La prima risale al 1974, e anche allora era uno squadrone (l’Olanda, che vinse 3-1). In quel caso, nel secondo match arrivò un pareggio.
Le possibili chiavi della partita
Difficile presentare in questi termini una sfida che definire a senso unico è riduttivo. Prima o poi arriverà la gara che l’Italia non riesce a vincere con Malta, ma è difficile che sia proprio questa. Almeno, l’Italia vista nel secondo tempo contro l’Inghilterra ne farebbe diversi alla squadra di Marcolini.
Una pecca dell’Italia del secondo tempo con l’Inghilterra è stata forse quella di insistere nel coinvolgere fino alla fine giocatori stanchi come Verratti e Spinazzola, autori di qualche errore di troppo rispetto ai propri standard. Con Malta non ci dovrebbe essere bisogno di un tale volume di gioco per arrivare a risultato, ma comunque è bene avere sempre forze fresche in campo, in questo momento della stagione.
Ci si attende ancora molto da Mateo Retegui, se è vero che contro l’Inghilterra ha effettuato metà delle conclusioni totali dell’Italia (5 su 10), e comunque tre più di chiunque altro all’interno della partita. Il ragazzo, delle cui prospettive in azzurro parlavamo qui, ha voglia e bisogno di familiarizzare con i compagni, oltre che di mostrare il proprio arsenale di colpi e movimenti. E, per un attaccante giovane, spesso questo si traduce in un aumento delle iniziative in proprio. L’avversario, forse, lo permetterà.