Non di solo viola ha vissuto la Fiorentina. E non di solo giglio ha avuto il logo. Negli anni Novanta della squadra toscana, sperimentazioni e ambizioni sono andati di pari passo. E c’è stato anche il periodo dei tonfi. E quello delle risalite.
Andiamo a rivivere un decennio di maglie della Viola, e non solo viola.
Stagione 1989-1990
Nell’ultimo anno di Roberto Baggio – da 19 gol totali -, la Fiorentina ottenne il dodicesimo posto in classifica, uscendo alla fase a gironi della Coppa Italia e conquistando una finale importante: quella di Coppa Uefa, persa nella doppia sfida contro la Juventus.
La prima maglia, con lo sponsor tecnico Lotto-ABM, era interamente viola con alcune righe bianche poco visibili. Logo a forma di cerchio: attorno viola, dentro bianco, giglio rosso. Sponsor “La Nazione”, il quotidiano di Firenze.
Stagione 1990-1991
Marcata ABM, ancora Lotto, la prima maglia cambiò soprattutto nel colletto: a mo’ di polo, con rifiniture bianche e una striscia viola, sia sul bordo del colletto che sulla parte finale della manica.
In quella stagione, guidata da Lazaroni, la Fiorentina confermò il 12° posto e finì al terzo turno di Coppa Italia. Miglior marcatore? Fuser, 9 gol.
Stagione 1991-1992
Con Marco Branca, Maiellaro, Mannini e Mazinho, il grande mercato di Mario Cecchi Gori ebbe un nome e un cognome su tutti: quello di Gabriel Omar Batistuta. Prima Lazaroni, poi Radice, portarono ancora la squadra al dodicesimo posto. Ottavi di finale, invece, in Coppa Italia.
E la maglia? Anzi: le maglie! La prima: viola, con colletto a V bianco e maniche bianche. La seconda è diventata culto: bianca, con righe sottili viola e un disegno di triangoli come banda diagonale. In mezzo, lo sponsor “Giocheria”, con un cubo al centro. Cambia il logo della Lotto e cambia anche lo stemma del club: il giglio è rinchiuso in un rombo, con i colori bianco e rosso.
Stagione 1992-1993
Nel 1993, la Fiorentina avrà una delle peggiori stagioni di sempre: quindicesimo posto in campionato e addirittura retrocessione in Serie B, nonostante 19 reti di Batistuta. In quella stagione, sulla panchina viola, si succederanno Gigi Radice, Aldo Agroppi, Luciano Chiarugi e Giancarlo Antognoni.
Le maglie furono ancora di Lotto. Come prima divisa, il completo era tutto viola con collo bianco. L’intera divisa, però, era composta da varie tonalità di viola.
La seconda maglia fu quasi un caso: la prima divisa presentata era bianca con una parte fantasiosa (e viola)su braccia e petto, prendendo forme e sembianze di diverse geometrie. Tra queste forte, anche una svastica. Dopo una segnalazione di uno spettatore ai media, il caso si fece di portata nazionale e la maglia fu sostituita da una divisa tutta bianca con colletto viola.
Stagione 1993-1994
Nell’anno della Serie B, con ancora 19 reti di Batigol, la Fiorentina di Claudio Ranieri arriva a vincere il campionato di cadetteria, riprendendosi immediatamente la Serie A.
La maglia non cambiò di tanto: completamente viola, con colletto a semicerchio bianco. Lo sponsor ufficiale fu 7Up, mentre il fornitore tecnico fu Uhlsport. Addio a Lotto.
Stagione 1994-1995
Ancora Uhlsport, stavolta per Sammontana. Ma le maglie non cambiarono: la prima rimase completamente viola con bordi e rifiniture bianchi; la seconda, invece, era tutta bianca con le maniche interamente viola.
Nella prima stagione dal rientro in Serie A, la Fiorentina, sempre allenata da Ranieri, arrivò al decimo posto. E poté contare su 29 reti di Batistuta, semplicemente inarrestabile. Almeno fino ai quarti di Coppa Italia.
Stagione 1995-1996
Da incorniciare, invece, l’annata 1995-1996: la Fiorentina non solo arrivò al quarto posto in campionato, ma tornò a far battere i cuori di tutta una città. Arrivò infatti la vittoria in Coppa Italia: ventun anni dopo l’ultimo successo, i viola riuscirono a superare l’Atalanta nella doppia finale. Meraviglioso, ancora, Batistuta: 27 gol, di cui 8 in Coppa.
Per la prima volta, la fornitura delle maglie arrivò da Reebok, mentre lo sponsor ufficiale rimase Sammontana. La prima divisa è viola, un giglio sfumato con tonalità più chiare in mezzo alla maglia. La seconda, interamente bianca, aveva due gigli viola sull’avambraccio; la terza utilizzava lo stesso disegno, come colore principale però c’era un rosso fuoco.
Stagione 1996-1997
Non cambia la prima maglia, cambia leggermente la seconda, mentre la terza resta esattamente come prima. Nella stagione 96-97, la grande novità è la coccarda della Coppa Italia: simbolo d’orgoglio.
In una stagione da nono posto, ottavi di Coppa Italia e semifinali di Coppa delle Coppe (persa contro il Barcellona di Ronaldo il Fenomeno), la Viola riesce prima di ogni altra cosa a portare a casa la Supercoppa Italiana contro il Milan. Grazie a chi? Facile. Batigol. Quota 16 in stagione.
Stagione 1997-1998
Saranno 24, invece, le reti di Batistuta nella Fiorentina di Alberto Malesani, che avrà anche un Edmundo in più. Quinti in classifica con quarti di finale di Coppa Italia, la Viola tornerà almeno a qualificarsi per una competizione europea: la Coppa Uefa.
In quella stagione, cambiano sponsor tecnico e di maglia: Fila produce le maglie. Nintendo è la scritta sul petto dei calciatori. La prima maglia resta viola, con la parte alta – sulle spalle – colorata di giallo; fantasia uguale per la seconda divisa, con il bianco come colore primario e il viola sulle spalle. Gialla, invece, la terza maglia: maniche interamente viola.
Stagione 1998-1999
Ancora Fila, ancora Nintendo. Ma le maglie cambiano drasticamente: la prima resta viola, con alcune strisce orizzontali bianche sulle spalle. Fantasia uguale per i pantaloncini. Per la seconda divisa, domina il bianco con strisce viola. La terza è interamente rossa, con altre strisce e stavolta tutte bianche.
Nell’ultima stagione degli anni Novanta, con altri 26 gol di Batistuta, la Fiorentina arriva terza in campionato e si qualifica alla Champions League. Perde la finale di Coppa Italia, contro il Parma dell’ex Malesani. E, con Trapattoni in panchina, si fermano ai sedicesimi di finale della Coppa Uefa.