Cinquanta sfumature di Viola. O forse dieci, ecco, almeno per indicare favolosissimi anni Ottanta. Se cercate vere icone di stile nel calcio, non si può prescindere dalla bellezza perpetua della maglia della Fiorentina. Negli anni è cambiata molto, soprattutto lungo le stagioni in cui si osava, sperimentava, cambiava. Tantissimo.
Ecco le maglie degli anni Ottanta.
Maglia 1979-1980
Che spettacolo, la maglia che inaugurò gli anni Ottanta. La Fiorentina del 1979, capitanata dal ciuffo ribelle di Antognoni, aveva una delle divise più belle dell’intera Serie A. Sotto il solito calore del Franchi, la casacca viola era meravigliosamente moderna: monocolore, con tre bordini bianchi a cadere dalle spalle al braccio. Bordini che si facevano viola sui pantaloncini bianchi, calzettoni completamente viola. Colpisce il colo: a V, con colletto stile polo, ma aperto.
In quella stagione, la squadra allenata da Paolo Carosi arrivò sesta in campionato, Antognoni miglior marcatore con nove reti in stagione.
Maglia 1980-1981
Ancora più bianco, nella maglia viola della Fiorentina del 1981. Casacca ancora targata Adidas, con le tre strisce sottili dalle spalle fino alle maniche, completamente bianche. Anche il collo era stato “imbiancato” praticamente in toto. Sui pantaloncini, solite strisce viola con calzettoni dello stesso colore e (due) strisce bianche. Leggere ma sostanziali differenze, in quella stagione, terminata da De Sisti in panchina (in sostituzione di Carosi) e con il quinto posto in campionato, sempre Antognoni miglior marcatore con 9 reti.
Maglia 1981-1982
Cambio drastico nell’anno che porta al Mundial vinto dall’Italia di Bearzot, con diversi giocatori protagonisti. La nuova maglia della Fiorentina è di un viola molto più lucente e leggero, il colletto cambia ed è totalmente rosso – fa da contraltare con la maglia del portiere, tutta rossa e con il colletto viola. I pantaloncini sono interamente viola, mentre torna il bianco sugli stremi dei calzettoni.
Al centro, il simbolo – enorme – del “giglio albardato“. Ma perché questo cambio di design? L’aveva voluto la nuova proprietà Pontello, ponendolo a giganteggiare proprio al centro della divisa. Con la liberalizzazione degli sponsor, la Fiorentina si affidò a un marchio pubblicitario, JD Farrow’s.
Maglia 1982-1983
Cambia, ancora, ma stavolta leggermente la divisa della Fiorentina. Dopo il viola, l’altro colore sociale predominante resta il rosso: è sui colletti della squadra, ma anche sui bordi delle maniche e sui bordi alti dei calzettoni. Ancora una volta è JD Farrow’s a fornire le divise. La seconda maglia è invece interamente bianca, con il solo colletto viola.
In quella stagione, la Fiorentina allenata da De Sisti arriva al quinto posto in campionato; Antognoni arriva in doppia cifra. E c’è l’esordio del campione del mondo Daniel Passarella.
Maglia 1983-1984
A primo impatto, c’è un cambio epocale e consiste nello sponsor: la Fiorentina passa a vestire una maglia brandizzata Opel. La casacca resta interamente viola, il colletto torna rosso ma al centro c’è una banda bianca con strisce orizzontali nere: è lo spazio (grande) per inserire il marchio della nota casa automobilistica. I pantaloncini si colorano di viola, mentre i calzettoni presentano un vistoso bordo rosso.
La squadra, ancora allenata da De Sisti, termina al terzo posto in campionato e ringrazia Paolo Monelli, capocannoniere di quella stagione con 12 gol.
Maglia 1984-1985
L’anno di Claudio Gentile. E di Socrates. E ancora di Dani Passarella. L’anno in cui la Fiorentina sogna in grande e invece si ritrova a fare i conti con una stagione sfortunata. E la maglia? Cambia poco, forse niente rispetto all’anno precedente. Ancora viola, con bordi rossi e parte alta della manica tinta di bianca. Il marchio ‘Opel’ giganteggia sul petto dei calciatori. Differenza nella divisa dei portieri: tutta gialla e viola. Ah, torna il giglio, stavolta all’altezza dello stomaco, al di sotto dello sponsor.
Questa è anche la stagione in cui si chiude l’era De Sisti, sostituito da Ferruccio Valcareggio. Monelli si conferma capocannoniere con 13 reti.
Maglia 1985-1986
Arriva Agroppi e cambia la maglia della Fiorentina. Ora la casacca è tutta viola, con la banda bianca al centro della divisa e la scritta Opel tornata in viola. Il giglio è posizionato in alto a sinistra, all’altezza del cuore. Non ci sono più rosso e bianco su maglia e pantaloncini, né sui calzettoni. Scelta minimal, ma molto efficace. Sarà anche la prima maglia utilizzata da Roberto Baggio al suo arrivo all’ombra del Franchi.
Quarto posto in campionato e semifinali di Coppa Italia. Il bomber? Daniel Passarella: 15 gol. Per un difensore. Niente male, eh? Considerando anche il Mondiale vinto poco dopo…
Maglia 1986-1987
Anni di cambiamenti, importantissimi. La Fiorentina rinuncia a Opel e cambia sponsor sulla maglia, modificando tutta la casacca. Il viola sbiadisce, la divisa resta a mo’ di polo con il marchio sportivo in rosso e il giglio all’altezza del cuore. Al centro, giganteggia una scritta gialla ‘Crodino‘, mentre pantaloncini e calzettoni non si discostano dal colore delle maglie da gioco.
Con la grande novità di Landucci, ora portiere titolare, ed Eugenio Bersellini in panchina, a rubare la scena è Ramon Diaz: 10 gol in una stagione… da dimenticare, e non solo per il nono posto finale. Sarà anche l’ultima di Giancarlo Antognoni.
Maglia 1987-1988
Resta la scritta gialla Crodino e resta lo stile della maglia viola: molto simile a quella dell’anno precedente, se non per il rosso praticamente scomparso – se non per il giglio alabardato – e la predominanza del bianco, presente nel marchio sportivo e soprattutto sui calzettoni della prima divisa e sulle felpe per allenatore, staff e calciatori.
A guidare la squadra è Sven Goran Eriksson, con Sergio Santarini in panchina. Diaz sarà ancora una volta il principale marcatore; ottavo posto in campionato in quella stagione.
Maglia 1988-1989
E’ l’anno della meravigliosa coppia Baggio e Borgonovo. Ancora Eriksson alla guida del club, ancora con Santarini. E cambia, stavolta, il viola sulle maglie della Fiorentina: più acceso e allo stesso tempo più sfumato, in particolare dove campeggia la scritta ‘Crodino’. Pantaloncini dello stesso colore della maglia, calzettoni interamente bianchi con una tonalità di viola differenti nella parte alta, al bordo.
Sarà l’anno dell’esplosione di Roby Baggio: 24 gol totali, che valgono un settimo posto e quarti di finale di Coppa Italia.