Gli anni ‘90 sono stati il decennio in cui la maglia da calcio è diventata definitivamente oggetto di marketing, e tra le squadre italiane l’Inter è stata una delle massime esponenti di questa evoluzione.
Non siamo ancora alle sperimentazioni grafiche che segneranno il nuovo millennio, ma le maglie iniziano a cambiare sempre più stagione dopo stagione, pur mantenendosi sempre aderenti al modello originale.
Sono gli anni in cui si afferma definitivamente anche la terza maglia, il primo ambito in cui gli sponsor tecnici si lasciano andare a invenzioni grafiche audaci e imprevidibili.
La maglia dell’Inter negli anni ’90: le tradizionali strisce nerazzurre sono una costante
Gli anni ‘90 per l’Inter si aprono con la maglia della tedesca Uhlsport, che ben poco si discosta dal modello adottato nel biennio precedente: con questa maglia, sostanzialmente la stessa della vittoria dello scudetto nel 1989, l’Inter vince la sua prima Coppa UEFA nel 1991, competizione in cui la squadra darà il meglio di sé nel corso del decennio, con tre successi a fronte di numerose delusioni in campionato.
Nel 1991 subentra come fornitore tecnico l’inglese Umbro, che presenta una maglia suddivisa in 7 strisce frontalmente, 3 nere e 4 azzurre. Nella stagione successiva si adotta una tonalità più chiara e brillante di azzurro, mentre aumentano le strisce a 9 (5 nere e 4 azzurre).
La tonalità di azzurro cambierà ancora (tornando ad essere più scuro), così come il numero delle strisce varierà ancora dopo il 1995, quando la partnership con Umbro si avvia alla conclusione e arriva, nel 1998, Nike, sponsor tecnico che resterà legato all’Inter per più di due decenni producendo maglie di ogni foggia e colore. L’ultima divisa Umbro presenta una serigrafia del logo della società impressa tono su tono nella parte inferiore della maglietta.
L’esordio di Nike è “soft”, con una divisa che riprende senza grandi sconvolgimenti le ultime prodotte da Umbro. L’unico cambiamento di rilievo prima di entrare nel nuovo millennio è l’abbandono del colletto e dello scollo a V in favore del girocollo nel 1999.
Un dettaglio che cambia a metà degli anni ‘90 è l’adozione di calzettoni completamente neri, invece di quelli nerazzurri utilizzati dai primi anni ‘80.
La seconda maglia: sempre bianca, ma si inizia a sperimentare con le fantasie
Nei primi anni ‘90 la seconda maglia dell’Inter, sempre di base bianca con pantaloncini e calzettoni dello stesso colore, è stata oggetto di alcune sperimentazioni: dalla fascia orizzontale a righe nerazzurre oblique e disallineate che era stata adottata alla fine degli anni ‘80 si è passati nel 1991 a ad un’area colorata con triangoli neri e azzurri irregolari su che dalla spalla sinistra cresceva fino a sotto l’ascella destra.
Tra il 1993 e il 1995 si è invece adottato uno stile che richiamava la seconda maglia del 1965-1965 (ripresa anche nel 1970), ovvero la fascia trasversale nerazzurra, ma questa volta nel senso inverso, a scendere da destra a sinistra.
Le ultime maglie da trasferta di Umbro sperimentarono poi varie fantasie differenti, sempre mantenendo la predominanza del bianco: strisce verticali sulle spalle in cui comparivano elementi dello stemma societario giallo su sfondo grigio e nerazzurro nel 1995, due fasce orizzontali nerazzurre su petto e spalle nel 1996, una sottile riga verticale nerazzurra (con i colori inframezzati da una linea gialla) sul lato sinistro (e un accenno anche sulla manica destra) nel 1997.
L’arrivo di Nike comportò inizialmente delle seconde maglie molto sobrie: una sottile riga azzurra sopra lo sponsor e una nera subito sotto nella prima versione, nel 1998, e una maglia completamente bianca nel 1999. L’ambito in cui ci si iniziava veramente a sbizzarrire erano già diventate le terze maglie.
La terza maglia: gialla con una famosa eccezione
Negli anni ‘90 iniziano ad essere adottate con una certa continuità le terze maglie, inizialmente come soluzione nel caso il normale kit da trasferta sia troppo simile ai colori della squadra di casa. In breve tempo gli sponsor tecnici hanno trovato in questi kit la possibilità di lanciare nuovi modelli maggiormente slegati dalla tradizione.
Inizialmente Umbro produsse delle terze maglie maggiormente legate alla tradizione della squadra, adottando il giallo che, sotto forma di oro, è presente tra i colori sociali dell’Inter fin dalla fondazione. La terza divisa interista dal 1991 al 1995 è quindi composta da pantaloncini, calzettoni e maglia completamente gialli, con una fantasia di quadretti azzurri attorno al colletto.
Nel 1995-1996 fu adottata una terza maglia completamente differente, di colore verde con spalle azzurre e righe sempre azzurre su maniche e addome, utilizzata solo in un’occasione, ma nella stagione successiva si tornò alla maglia gialla, con due righe verticali nere con un motivo dorato all’interno vicino ai fianchi.
Nel 1997-1998 Umbro propone una terza maglia completamente diversa, indossata regolarmente nelle gare casalinghe di Coppa, che entrerà nei cuori dei tifosi anche perché legata alla Coppa UEFA vinta e alle prodezze di Ronaldo in quella stagione. A strisce orizzontali grigie e nere, utilizza i classici colori nerazzurri solo per il colletto e il bordo delle maniche. Numeri, nomi sulla schiena e sponsor sul petto erano di un oro brillante, che racchiudeva anche lo stemma del club inserito all’altezza dello sterno. Lo stesso logo veniva quindi ripetuto, come nella prima maglia, attraverso una serigrafia tono su tono sull’addome, di dimensioni molto maggiori.
Infine, con l’arrivo di Nike, deprime si adottò una terza maglia completamente azzurra con una fascia nera sul petto, e quindi i tornò al classico colore giallo, questa volta però con finiture nerazzurre e accoppiata a pantaloncini e calzettoni neri.