La prima estate da maggiorenne è un periodo speciale nella vita di qualsiasi ragazzo, il momento in cui si assapora la libertà e la vita appare come un enorme tavolozza da dipingere con qualsiasi forma e colore che ci passi per la testa.
Per Luca Pellegrini invece la prima estate da maggiorenne ha quasi significato la fine del suo sogno di diventare un calciatore professionista, dato che durante il ritiro estivo con la Roma subì il primo dei due infortuni al ginocchio sinistro che lo costrinsero a saltare praticamente tutta la stagione, in un anno che molto spesso è cruciale nella carriera di un calciatore, alla vigilia del passaggio tra il calcio giovanile e quello professionistico.
Luca è riuscito a superare quel momento, trasformando quella frustrazione in carburante per le sue progressioni sulla fascia, come testimonia nelle sue ultime interviste: “Il ricordo di quando ero fermo, infortunato, e di quella rabbia che accumulavo dentro, mese dopo mese, è ancora vivo. Ed è anche per questo che ora godo a fare uno scatto in più, un sacrificio in più. Ripenso a quando dovevo stare immobile. E aumenta subito la voglia di correre, credetemi.”
Pellegrini ha incanalato al meglio quest’energia, esordendo prima con la Roma per poi diventare un titolare in serie A, a Cagliari, essere acquistato dalla Juventus ed arrivare fino alla Nazionale maggiore, convocato dal c.t. Mancini in estate per le gare contro Armenia e Finlandia. Non è ancora arrivato il momento per Pellegrini di scendere in campo con la maglia azzurra, ma possiamo pensare che sia solo questione di tempo, soprattutto perché non ci sono molti terzini che interpretino il ruolo come lui nel giro della Nazionale al momento.
Luca Pellegrini è un terzino estremamente forte fisicamente, con grandissime doti tecniche e atletiche. Non troppo alto (è 1.78 per 72 chili), ha una capacità di corsa non comune, che unita all’ottima tecnica individuale gli permette di creare spesso superiorità numerica nella metà campo avversaria, ed è in possesso di una notevole visione di gioco, riuscendo quasi sempre a modulare i tempi ed i ritmi delle sue giocate in funzione dei movimenti dei compagni.
Sta decisamente migliorando anche in fase difensiva, dove una certa irruenza nei contrasti l’ha un po’ penalizzato nelle prime apparizioni in serie A. L’esperienza di Cagliari lo sta facendo crescere moltissimo da questo punto di vista, e ad oggi lo si vede leggere molto bene le diagonali difensive e riuscire in ottime chiusure in anticipo sugli avversari.
La crescita di Pellegrini è apparsa velocissima in un primo momento, in soli 4 mesi da titolare a Cagliari è riuscito a conquistare la Juventus e la Nazionale, ed i margini di miglioramento apparivano ancora grandissimi
Gli anni delle giovanili della Roma e gli infortuni
Luca Pellegrini nasce a Roma il 7 marzo 1999 e inizia a giocare nel Cinecittà Bettini, società che funge anche da scuola calcio per la Roma. A 12 anni entra a pieno titolo nelle giovanili giallorosse, arrivando in breve tempo a vincere lo scudetto Giovanissimi. Nella stagione 14/15 è titolare inamovibile della formazione Under 17 che vince il titolo degli Allievi Nazionali: gioca titolare tutte le sei gare della fase finale del campionato fino alla vittoriosa finale contro l’Empoli.
Nella stagione successiva gioca sia con gli Allievi (arrivando fino alla semifinale persa contro l’Inter) che con la Primavera, sia in Youth League che in campionato, vinto ai rigori in finale contro la Juventus. Nel frattempo diventa uno dei punti fermi delle nazionali giovanili, giocando regolarmente in tutte le selezioni azzurre dall’Under 16 all’Under 19, prendendo parte anche agli Europei Under 17 del 2016.
Nella stagione 16/17 con la Primavera giallorossa vince la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana (contro Virtus Entella e Inter, rispettivamente), e inizia ad essere aggregato alla prima squadra, andando in panchina in tre occasioni tra novembre e gennaio. Nell’estate 2017 il tecnico Di Francesco lo aggrega alla prima squadra e lascia intendere puntare su di lui, alle spalle del titolare Kolarov e in attesa che Emerson Palmieri recuperi dalla rottura del legamento crociato subita a maggio, ma all’ultimo giorno di ritiro, nel corso della prima amichevole, arriva l’infortunio e la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro.
Luca si opera con l’obiettivo di tornare in campo il prima possibile, dal momento che Emerson Palmieri è destinato a lasciare la squadra nel mercato di gennaio e in quel momento diventerebbe la prima riserva nel ruolo di terzino sinistro. Il recupero procede bene, tanto che già ai primi di dicembre può ricominciare a giocare.
Il ritorno in campo coincide con l’undicesima giornata del campionato Primavera, allo stadio Tre Fontane contro il Milan. Alla fine del primo tempo Luca resta a terra dopo un duro contrasto, sempre sul ginocchio sinistro, e la diagnosi è impietosa: rottura della rotula, e un altro lungo stop.
La riabilitazione è lunga, ma finalmente a metà aprile, alla venticinquesima giornata del campionato Primavera, Luca rivede il campo, giocando 60 minuti contro la Sampdoria. Quei 60 minuti bastano a Di Francesco che lo convoca per tutte le restanti sette giornate di campionato, pur non facendolo mai scendere in campo.
L’esordio con la maglia giallorossa e il trasferimento a Cagliari
Finalmente ristabilito, Pellegrini esordisce in campionato con la maglia giallorossa negli ultimi 8 minuti della partita casalinga contro il Frosinone, il 26 settembre 2018, sostituendo Daniele De Rossi e fornendo, 5 minuti dopo l’ingresso in campo, l’assist per il gol del 4-0 di Kolarov. Qualche giorno più tardi, il 2 ottobre, esordisce anche in Champions League, subentrando a Kolarov nell’ultimo quarto d’ora della vittoria per 5-0 contro il Viktoria Plzen.
Il suo recupero attira l’attenzione delle nazionali giovanili, con il c.t. Di Biagio che lo fa esordire in Under 21 nelle due amichevoli contro Belgio e Tunisia. Nelle due successive partite di campionato, contro Empoli e SPAL, scende in campo da titolare, ma nella partita contro i ferraresi si rende responsabile di un’ingenuità che costa il calcio di rigore trasformato da Petagna decisivo nello 0-2 finale.
Dopo quell’episodio e anche a causa di una distorsione alla caviglia, esce dalle rotazioni di Di Francesco che preferisce affidarsi a giocatori più esperti come Santon, Florenzi e Karsdrop nel ruolo di sostituto di Kolarov, e racimola solo qualche minuto finale nel pareggio contro il Cagliari a inizio dicembre.
Proprio il Cagliari allora diventa la sua meta per cercare di affermarsi in serie A: sul finire del mercato invernale si trasferisce in prestito in Sardegna ed esordisce con i rossoblù il 4 febbraio 2019 sostituendo Padoin nel finale della partita con l’Atalanta. Nella giornata successiva è titolare a San Siro contro il Milan, e alla fine della stagione può vantare 12 presenze e un assist, che gli valgono la convocazione da parte del c.t. della nazionale Under 20 Nicolato per il Mondiale di categoria che si svolgono in Polonia.
Il mondiale Under 20 come punto più alto
Nel 3-5-2 di Nicolato, Luca gioca nell’inedito ruolo di mezz’ala sinistra a centrocampo con ottimi risultati, e gioca titolare tutte le partite, tranne quella ininfluente per la qualificazione contro il Giappone, fino alla finale per il terzo posto persa contro l’Ecuador. Le sue ottime prestazioni convincono la Juventus ad investire su di lui, chiedendolo come parziale contropartita per il trasferimento di Spinazzola alla Roma.
La Roma accetta, incassando così un’importantissima plusvalenza (il giocatore viene valutato 22 milioni), ma per le limitazioni alle liste imposte dall’UEFA la Juventus non riuscirebbe a tesserarlo, di conseguenza decide di cederlo in prestito per un’altra stagione e Luca sceglie di tornare a Cagliari, dove così bene aveva fatto nel finale della stagione 19/20.
Luca inizia la stagione 19/20 nuovamente titolare nella formazione di Maran, cedendo il posto solo in due occasioni a Lykogiannis, inanellando 7 presenze nello splendido inizio di stagione rossoblù, che dopo le due sfortunate sconfitte delle prime due giornate non hanno più perso e si sono arrampicati fino al settimo posto in classifica. Il blocco dei campionati ha un po’ rovinato la magia del momento e il Cagliari, compreso Pellegrini, non si ritroverà più nemmeno con il passaggio sotto la guida di Walter Zenga.
La stagione altalenante di Pellegrini consiglia la Juve di prorogare ancora il percorso di maturazione, stavolta scegliendo come meta il sicuro porto di Genova, da sempre meta di affari di mercato per i bianconeri. Qualche polemica ad inizio stagione a dire il vero si sente, anche perché il neo mister Pirlo utilizza spesso Frabotta a sinistra, e ci si chiede se per quel ruolo non fosse più pronto Pellegrini che comunque ha inanellato una trentina di presenze in A.
Anche al Genoa Pellegrini non è titolare fisso, e dopo aver ritrovato Maran all’inizio della stagione, con il passaggio a Ballardini è rimasto leggermente in secondo piano nelle rotazioni. Un vero peccato in ottica azzurra, se pensiamo che non esiste un mancino naturale in grado di dare il cambio ad Emerson Palmieri. Nel borsino delle convocazioni al momento Pellegrini sembra infatti sopravanzato dal duttile D’Ambrosio e dall’esplosione sulla fascia opposta di Calabria.