Con quello segnato domenica contro il Sassuolo, è arrivato a 5 gol in 16 presenze alla sua prima stagione in Serie A. Cifre che iniziano ad essere interessanti, per Lorenzo Lucca, un attaccante che da qualche anno è accompagnato da aspettative contraddittorie. E allora chiediamocelo anche noi: dove può arrivare?
Chi è Lorenzo Lucca
80 kg di peso distribuiti su 201 centimetri di altezza, sono come un invito a nozze per triti luoghi comuni e clamorose topiche: attirano inevitabilmente l’attenzione, ma mentalmente abbiamo talmente pochi esempi di strutture fisiche simili che esprimersi diventa problematico. Può un centravanti di più di 2 metri essere anche tecnico? E non sarà un po’ leggerino per reggere il confronto con i difensori della Serie A? Le domande intorno a Lorenzo Lucca erano e sono ancora tante, per la maggior parte ancora senza risposta definitiva. D’altra parte, il nostro occhio di appassionati si deve pazientemente adeguare all’evoluzione umana, con l’età media che sale sempre di più ma con i fisici che sviluppano skill inimmaginabili fino a 20-25 anni fa.
Lucca, Holmgren e il destino degli atipici
Viene in mente un possibile paragone con Chet Holmgren, centro degli Oklahoma City Thunder in NBA. Scelto nel 2022 come seconda pick assoluta nel draft, ha perso tutto il primo anno per un infortunio al piede che ha alimentato i dubbi intorno alle sue reali potenzialità. Può mai un fuscello da 216cm e 94 kg reggere l’urto di una NBA sempre più improntata all’atletismo? Le risposte sta iniziando a darle Chet stesso, con una prima parte di stagione da quasi 17 punti, 8 rimbalzi, 2,4 assist e 2,7 stoppate di media, con un massimo di 8 in una sola partita, proprio di fronte al giocatore che sembra la sua antitesi: Nikola Jokic. Il tempo dirà se la leggerezza di Chet Holmgren diventerà un’arma letale anche nella NBA, pur nell’inevitabile irrobustimento che arriverà per lui. Ma torniamo a Lorenzo Lucca.
Da Palermo all’abbaglio pisano
Di lui, al tempo del Palermo in Serie C, avevano impressionato la facilità di calcio, più che il senso del gol. Quest’ultimo invece aveva abbagliato tutti all’inizio della stagione 2021/22, al Pisa, quando diventò in poche settimane il giocatore-sensazione non solo della Serie B: a lui si erano interessate tutte le big di Serie A e non solo. La ragione era evidente, con 6 gol segnati nelle prime 7 giornate.
Per lui si parlava di Juve, di Milan, di Inter ma la verità è che a vedere le partite del Pisa c’erano gli scout di mezza Europa che conta. Poi, come in piena sindrome da Chuck Cunningham, improvvisamente sparisce. Nelle seguenti 28 giornate di campionato, non segna proprio più. In questa improvvisa sparizione dal tabellino dei marcatori c’era stato il pesante ruolo di diversi infortuni, ma il contrasto con lo stato di grazia precedente lascia la sensazione di un qualcosa che non torna, un’anomalia del sistema, un bug.
Lanciere per un anno
Nell’estate seguente, le big italiane si dileguano come quello che fischietta guardandosi da un’altra parte. Non si tira invece indietro l’Ajax, che lo prende in prestito pagando 1,5 milioni al Pisa, con un diritto di riscatto fissato a 10 milioni. In Olanda il ragazzo però vive un’altra stagione difficile, passata grosso modo fra panchina e tribuna con la prima squadra, e un buon volume di presenze con la Primavera. A fine anno il bilancio è comunque negativo, e i lancieri decidono di non esercitare l’opzione di riscatto.
A Udine per la svolta
Lorenzo Lucca torna a Pisa ma certo non per rimanerci: è ancora un asset troppo prezioso e un anno in Serie B potrebbe essere la pietra tombale che lo fa cadere nel dimenticatoio, un certificato di permanenza nel sottoscala del grande calcio. I nerazzurri hanno tutto l’interesse a valorizzare il ragazzo, il suo procuratore Giuseppe Riso è un instancabile tessitore di relazioni e alla porta dei toscani bussa presto l’Udinese, che era già con le antenne drizzate da quando l’Ajax aveva mollato il ragazzo. Lorenzo Lucca va di nuovo in prestito, per poco meno di un milione di euro e con una clausola di riscatto scesa a 8 milioni. Le prospettive non sono da titolare, ma quando viene ceduto Beto si schiude per il nativo di Moncalieri un ventaglio di opzioni tutto nuovo. Soprattutto, in Serie A.
A 23 anni, LL arriva alla sua prima stagione in massima serie attirando curiosità e qualche comprensibile scetticismo. Da un lato il ragazzo dispone di caratteristiche che non possono che attirare l’attenzione, dall’altro le difficoltà dell’ultimo anno e mezzo spaventano. A tutto questo si incrocia anche una certa ansia da prestazione che abbiamo sviluppato in Italia per l’improvvisa carenza di grandi attaccanti, per cui tendiamo a esaltare oltremodo i primi gesti di un giovane, per poi bocciarlo bruscamente alle prime (quanto ovvie) difficoltà.
In questo clima da “sfiducia costruttiva”, Lucca incorre in prestazioni non troppo convincenti, con errori sottoporta goffi come quello contro la Fiorentina che paiono marchiarlo a fuoco. Non è così, per fortuna sua e probabilmente anche dell’Italia.
Alla settima presenza, la quinta da titolare, LL si sblocca. Al minuto 22 c’è un cross dalla sinistra di Kamara, che Haps liscia clamorosamente lasciando la palla nei pressi dell’area piccola. Lucca riesce a trovare una velocissima torsione dei suoi 201 centimetri e fulmina Martinez con un missile terra-aria.
Tre partite dopo, l’Udinese ha appena sostituito Andrea Sottil con il cavallo di ritorno Gabriele Cioffi. Lucca passa la prima ora di gioco in panchina, poi viene chiamato in causa per cercare di acciuffare il pareggio. E 10 minuti dopo è ancora lui, ancora da puro rapace d’area, prontissimo ad approfittare di una mischia.
Success e l’infortunio del destino?
Passano un po’ di partite e LL torna a fare panchina, perché Cioffi trova un assetto con Success titolare e il tucumano Pereyra in appoggio. Un assetto che non dà frutti prosperosi, essendo la squadra riuscita a vincere solo una partita, per gentile concessione del Milan a San Siro. Ad ogni modo, il destino vuole che Isaac Success si faccia male dopo pochi minuti dall’inizio di Udinese-Verona.
Entra Lucca e la partita cambia. Sull’1-0, alla mezzora, LL intuisce le intenzioni di Pereyra e taglia verso il primo palo, l’argentino lo serve alla perfezione e viene fuori un gol che ne ricorda un paio segnati a suo tempo da David Trezeguet, con taglio verso il primo palo e piatto destro al volo. Poi, nel secondo tempo, raccoglie un cross al bacio di Thauvin per salire in cielo e incrociare di testa sul secondo palo, in maniera imprendibile per Montipò.
L’ultima rete è stata domenica contro il Sassuolo, ancora di testa ma in maniera diametralmente opposta. C’è sempre un cross al bacio, in questo caso di Pereyra con cui l’intesa va crescendo, ma se con il Verona il gol era arrivato con un poderoso stacco in terzo tempo, stavolta il ragazzo non si disturba nemmeno. Con Gian Marco Ferrari avvinghiato addosso, riesce a colpire di testa lo stesso, insaccando praticamente da fermo.
LL e il futuro da scrivere
La cosa sconcertante di Lorenzo Lucca è che, nonostante abbia già 23 anni, i suoi limiti non sono affatto chiari. Contro il Sassuolo si è assentato dal match per lunghi tratti, toccando solo 26 palloni e trasformando l’unico tiro scoccato verso la porta.
Il suo non è un repertorio completo, ma trovare uno che abbia la sua abilità nei duelli aerei (tra gli attaccanti è secondo solo a Djuric) e la sua tecnica di base abbinata a facilità e potenza di calcio, non è per nulla una dotazione banale.
Mentre scriviamo, il puntuale Opta Paolo ci ha ricordato che Lorenzo Lucca è l’under 24 italiano dell’Udinese a segnare di più in un singolo campionato, dai tempi di Vincenzo Iaquinta, che segnò sette reti nel 2002/03. A questi ritmi, LL supererà probabilmente il campione del mondo 2006 in questa voce statistica.
Dopo questo suo primo anno di Serie A potremo capire meglio che futuro attende Lorenzo Lucca, se un possibile centravanti buono anche per la Nazionale o uno specialista alla Djuric, perfetto per squadre che amano saltare il centrocampo o usare un classico centravanti-ariete per far salire i compagni. Lui sembra ancora tanta strada da fare nella protezione della palla, ma dove il suo profilo desta curiosità è in area di rigore. Se la fiducia di cui sembra godere adesso lo stimola a continuare a migliorarsi, ha mostrato un istinto-killer che potrebbe letteralmente togliere le castagne dal fuoco a questa Udinese un po’ rattoppata, versione 2023/24. E se ciò accadrà, significherà che Lorenzo Lucca ha trovato quella continuità finora mancatagli. Proprio la qualità che Luciano Spalletti monitora attentamente tra i giovani.