Si avvicina un nuovo novembre decisivo per la Nazionale italiana, con la sfida contro la Svizzera che è una sorta di spareggio per la qualificazione diretta al Mondiale del 2022 in Qatar, seguito subito dopo dalla trasferta in Irlanda del Nord.
Tra i vari nomi che si sono messi in luce in questa prima parte di stagione, ce ne è uno che è stato accostato con forza alla Nazionale: Lorenzo Lucca. Il centravanti dell’Under 21 è al momento capocannoniere della Serie B e potrebbe essere l’erede di Massimo Maccarone e Marco Verratti, gli ultimi giocatori ad esordire in Nazionale senza aver mai giocato in una competizione di massimo livello.
Da dove viene Lorenzo Lucca
Lorenzo Lucca è un colosso di più di 2 metri d’altezza ma che palla al piede dimostra un controllo e una tecnica più che buone, inusuali per un giocatore della sua stazza.
Fin dall’inizio di questa stagione si è messo in luce come uno dei giovani italiani più promettenti della Serie B, e fino a questo momento ha mantenuto le aspettative mettendo a segno 6 gol e fornendo 1 assist in 9 partite di campionato.
Umile e volenteroso, è un ragazzo che dopo le esperienze con le giovanili di Vicenza, Torino e Brescia ha affrontato la gavetta partendo dalla Serie D con il Palermo, per poi misurarsi con la Serie C sempre con la maglia rosanero e quindi scegliere un’esperienza importante in Serie B con il Pisa, preferendola ad un ingaggio dalla Serie A senza alcuna garanzia di giocare.
La maturazione e la crescita di questo giocatore è costante ed esponenziale: si è guadagnato la chiamata nell’Under 21 di Nicolato dove alla terza presenza è andato a segno nella fondamentale partita contro la Svezia, mentre in campionato ha dato sfoggio di qualità tecniche e fisiche che lo rendono uno degli attaccanti più completi della categoria.
Le caratteristiche di Lorenzo Lucca
Lucca unisce infatti al fisico possente uno scatto bruciante, che gli consente spesso di giocare sulla linea del fuorigioco e di superare gli avversari sulla corsa. La sua tecnica palla al piede è molto buona, e proprio per questo può avere ancora ampi margini di miglioramento nel dialogo con i compagni, aumentando un po’ la cifra alla casella “assist”.
Le sue qualità di dribbling sullo stretto e di progressione, oltre a renderlo pericoloso quando punta l’area, gli offrono inoltre la possibilità di guadagnare anche molte punizioni da zone sensibili.
A livello realizzativo, ha dimostrato un’ottima precisione nel tiro e uno splendido tempismo negli inserimenti, qualità che unita alla sua altezza diventa letale.
Impressiona anche il suo atletismo e la sua potenza nello stacco: molti gol infatti li segna in acrobazia aerea, andando ad impattare la palla a mezz’aria con il piede piuttosto che con la testa.
Perché alla Nazionale può servire Lucca
La nazionale di Mancini ha raggiunto vette insperate, con il titolo di Campioni d’Europa e una striscia vincente da record, ma presenta una grande lacuna: un centravanti di ruolo pienamente affidabile.
Con le ultime, travagliate stagioni vissute da Andrea Belotti e un Ciro Immobile molto incostante nel suo rendimento azzurro, il commissario tecnico ha sondato giocatori arrivati tardi al calcio di livello come Ciccio Caputo o giovani ancora poco adatti al ruolo di riferimento offensivo come Giacomo Raspadori e Moise Kean.
Addiritura si è arrivati a guardare con un certo interesse il campionato turco per controllare il rendimento di Mario Balotelli.
Se Ciro Immobile fino ad oggi è sicuramente la punta che offre le maggiori garanzie dal punto di vista dell’esperienza, dei gol e della personalità, è anche vero che ha caratteristiche che non sempre si sposano al meglio con i compagni d’attacco nel 4-3-3 di Mancini. Insigne, Chiesa, Berardi, Zaniolo e tutti gli altri attaccanti esterni a disposizione del commissario tecnico infatti giocano meglio con una punta centrale fisica, in grado di attirare a sé le marcature avversarie creando spazi e allo stesso tempo riuscendo a giocare di sponda, oltre che di proteggere la palla e cercare la conclusione in prima persona.
Questo lavoro probabilmente riusciva meglio ad Andrea Belotti, il quale però ha trovato pochissima continuità nelle ultime stagioni, a causa di problemi fisici, e che sta vivendo una stagione che non promette bene, tra il contratto in scadenza con il Torino e un allenatore che preferisce giocatori più mobili e meno fisici in attacco.
Ecco quindi che un attaccante dalle caratteristiche di Lucca, bravo a proteggere il pallone favorendo le risalite e gli inserimenti dei compagni, ma anche capace di condurre l’azione palla al piede e creare lui stesso superiorità numerica, può rappresentare quella punta che coniuga fisico, manovra e gol, un profilo di centravanti che alla Nazionale manca forse dai tempi di Christian Vieri e Luca Toni.
Lorenzo Lucca è già pronto per la Nazionale?
Per quanto il tempo stringa (i Mondiali 2022 sono tra un anno) forse è un po’ troppo presto per inserire Lucca nella Nazionale maggiore. Le qualità del giocatore sono sicuramente molto importanti, ma per adesso le sta affinando in palcoscenici certamente adatti a crescere, ma ancora molto lontani dal livello delle competizioni internazionali.
Ci sono altri giovani centravanti che stanno dando buona prova di sé in Serie A, come Cutrone, Pinamonti o Piccoli, tutti giovani che hanno pagato un certo scotto ad inizio carriera avendo esordito direttamente in Serie A e che la gavetta l’hanno fatta andando incontro a difficoltà maggiori rispetto alle categorie inferiori. Non stanno dando spettacolo come Lucca ma stanno raccogliendo risultati importanti in un contesto estremamente più competitivo di quello della Serie B.
Le difficoltà che ogni anno registrano le neo-promosse in Serie A testimoniano l’enorme dislivello qualitativo tra le categorie, nonostante spesso giocatori etichettati come “di categoria inferiore” sorprendono anche nella massima serie. È il caso per esempio di Ciccio Caputo, scopertosi bomber di Serie A passati i 30 anni dopo aver giocato e segnato in ogni categoria dalla Promozione in su, e che proprio con Mancini è arrivato a fare gol anche in maglia azzurra.
Mancini tiene sicuramente d’occhio il giocatore, così come teneva d’occhio Zaniolo, Tonali e tanti altri ragazzi delle nazionali minori che erano già tra i papabili della Nazionale prima che si affermassero in Serie A, ma si augura che possa trovare presto spazio in una squadra di categoria superiore. Ma anche le scelte di mercato dovranno essere oculate: meglio continuare a giocare e segnare con il Pisa o andare a fare panchina in una grande squadra?
Il mercato invernale può essere un momento di svolta per questo giovane attaccante, già attenzionato da squadre del calibro di Juventus, Inter e Milan.