Manuel Locatelli si sta godendo le meritate vacanze da Campione d’Europa, dopo l’impresa compiuta con gli azzurri di Mancini. Ma al rientro dalle ferie a quanto pare non si unirà ai compagni del Sassuolo in ritiro, ma aspetterà che si concluda la complicata trattativa tra i neroverdi e la Juventus per raggiungere i bianconeri alla Continassa.
Perché Locatelli alla Juventus
L’arrivo di Manuel Locatelli in maglia bianconera dovrebbe riempire la lacuna che si è resa più evidente nella rosa juventina nel corso dell’ultima stagione, ovvero la mancanza di un regista di ruolo.
A dirla tutta non solo Andrea Pirlo ha sofferto dell’assenza di un metronomo in mezzo al campo, visto il difficile ambientamento di Arthur, ma nella stagione precedente anche Maurizio Sarri ha dovuto fare i conti con la pessima stagione vissuta da Miralem Pjanic.
Il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina juventina, contemporaneo all’addio di Fabio Paratici all’area tecnica, peraltro, simboleggia un ritorno al passato per la Vecchia Signora, che torna a mettere il risultato davanti al desiderio di bel gioco. Il tecnico toscano è famoso per adattare al meglio le sue idee tattiche ai giocatori a disposizione, ma se c’è un ruolo per cui ha sempre richiesto qualità specifiche è quello del regista davanti alla difesa.
Visto l’operazione a cui si è sottoposto Arthur e che lo costringerà ai box almeno fino a fine settembre e gli fa saltare il fondamentale ritiro estivo con il nuovo tecnico, i due giocatori attualmente in rosa che potrebbero ricoprire quel ruolo sono Rodrigo Bentancur e Adrien Rabiot, ma entrambi i giocatori sono più adatti a ricoprire il ruolo di mezzala nella visione di Allegri. Vediamo cosa può dare di diverso rispetto a loro Manuel Locatelli.
Locatelli rispetto a Bentacur: più qualità alla manovra
Nonostante sia stato spesso schierato nel ruolo di mediano davanti alla difesa, Massimiliano Allegri è stato categorico nel dire che secondo lui Rodrigo Bentancur ha ampi margini di crescita ma non in quel ruolo.
A vedere i numeri della scorsa stagione, notiamo che il centrocampista uruguaiano mette al servizio il suo dinamismo soprattutto in fase difensiva e della prima circolazione della palla: sono 205 i palloni recuperati, con 63 contrasti. Numeri che sono anche migliori in Locatelli, che però giocava in un sistema di gioco che gli dava maggiori responsabilità in questo senso: per il centrocampista del Sassuolo 271 palloni recuperati, con 81 contrasti.
PRESENZE | EXPECTED GOL | OCCASIONI CREATE | PALLE PERSE | PALLONI RECUPERATI | CONTRASTI | |
---|---|---|---|---|---|---|
LOCATELLI | 34 | 3.67 | 38 | 451 | 239 | 81 |
BENTANCUR | 33 | 0.63 | 29 | 271 | 205 | 63 |
Il numero totale di palloni toccati tra la propria trequarti e il cerchio di centrocampo però sottolinea un’enorme differenza tra i due giocatori: 1208 per Locatelli, 883 per Bentacur. Il centrocampista del Sassuolo oltre a recuperare palla cerca sempre il fraseggio con i compagni, andando a dialogare con i difensori e cercando di far ripartire l’azione in profondità.
Il distacco tra le palle giocate aumenta a dismisura allargando le zone di campo in esame, ma la differenza di attitudine si evidenzia anche meglio notando i numeri riguardanti le occasioni create dai due: 38 quelle di Manuel Locatelli, 29 quelle di Rodrigo Bentancur. E analizzando queste occasioni notiamo come il centrocampista azzurro abbia generato l’importante quota di 3,67 expected goals, decisamente superiore a quella di 0,63 generata dalle azioni dell’uruguagio.
Locatelli rispetto a Rabiot: maggiore affidabilità e continuità
Da Euro 2020 sono arrivati segnali importanti da parte di Adrien Rabiot, apparso giocatore decisamente diverso a quello che si è acceso a corrente alternata in maglia juventino. Il francese è giocatore duttile e dinamico, e se mantiene il rendimento visto in maglia bleus può diventare una pedina molto importante per Allegri.
PRESENZE | EXPECTED GOL | OCCASIONI CREATE | PALLE PERSE | PALLONI RECUPERATI | CONTRASTI | |
---|---|---|---|---|---|---|
LOCATELLI | 34 | 3.67 | 38 | 451 | 239 | 81 |
RABIOT | 34 | 2.71 | 10 | 219 | 147 | 72 |
Ma anche lui è un giocatore che non può garantire quel lavoro da regista che richiede il tecnico toscano. Nella scorsa stagione ha recuperato 147 palloni, con 71 contrasti, ma la quota di palloni toccati nelle zone nevralgiche del campo è stata bassa: solo 532 tra il cerchio di centrocampo e la propria trequarti. Il numero cresce aumentando il raggio d’azione preso in esame, rivelando come Rabiot sia giocatore più portato ad andare a cercarsi gli spazi piuttosto che occupare una precisa zolla di campo.
Locatelli offre un punto di riferimento ai compagni in fase di disimpegno, operando sempre nella zona centrale di campo e riuscendo a far correre palla, offrendo un supporto sicuro ai compagni in fase di disimpegno e cercando la profondità per creare opportunità in fase offensiva.
Si prende molti più rischi (sono 451 le palle perse dal centrocampista italiano, contro le 219 del francese), ma il numero di occasioni create dall’azzurro, 38, è decisamente maggiore rispetto a quelle create da Rabiot, 10. La quota di expected goals del francese è comunque buona, 2,71, ma è dovuta più al suo movimento piuttosto che al suo apporto alla manovra.
Locatelli nel centrocampo bianconero
Sia Rabiot che Bentancur possono essere sempre risorse importanti per il centrocampo juventino, ma nello scacchiere tattico di Allegri possono operare come mezzali, più bravo nel dare profondità e supportare l’attacco il francese, maggiormente propenso all’interdizione e al pressing l’uruguaiano.
In mezzo a loro due troverebbe la collocazione ideale Locatelli, regista in grado di interpretare il ruolo in maniera dinamica e offrendo supporto fondamentale in entrambe le fasi.
Il giocatore sarebbe difficilmente sostituibile. L’unico profilo che appare adatto a giocare nella posizione di Locatelli sarebbe eventualmente Arthur, ma si tratta di un giocatore abituato a giocare con tocchi corti, portato a consolidare il possesso palla e a gestire i ritmi della partita.
Altri centrocampisti in rosa come Weston McKennie, Aaron Ramsey e i vari giovani dell’Under 23 sembrano più adatti a giocare ai fianchi di un regista come Locatelli piuttosto che al suo posto.