Il duro scontro di ieri tra il tecnico dell’Inter e il Presidente della Juventus potrebbe avere delle conseguenze nei prossimi giorni.
Un rapporto che definire complicato è un eufemismo. Questo è ciò che intercorre tra Antonio Conte e Andrea Agnelli, protagonisti nella sfida tra Juve e Inter di ieri, finita 0-0 sul campo con conseguente eliminazione dei milanesi e passaggio del turno dei bianconeri. L’allenatore salentino ha protestato visibilmente in occasione della mancata concessione di un presunto rigore ai danni di Lautaro, per poi contestare l’operato di Mariani nell’occasione del giallo mostrato a Darmian. La panchina della Juve non è stata a guardare, Bonucci, titolare fisso negli anni juventini di Conte, ha redarguito l’allenatore urlandogli di rispettare l’arbitro. Per il tecnico le provocazioni da parte dei tesserati bianconeri sono state una costante per tutta la partita, e lo hanno certamente fatto inalberare, anche perché ha mostrato un inequivocabile dito medio durante la sua uscita dal campo all’intervallo. Gesto da condannare, così come il cristallino labiale di Agnelli, beccato dalle telecamere ad apostrofare con il termine “cogl…” l’allenatore avversario.
Insomma, sono volate parole grosse. L’Inter si stringe attorno al suo allenatore, infastidita dall’atteggiamento degli juventini tenuto ieri. In concreto, l’iter per verificare se ci saranno delle pene per i soggetti coinvolti, sarà lo stesso della lite Ibra-Lukaku: bisogna attendere le decisioni del giudice sportivo, che domani fornirà il suo verdetto dopo aver preso atto di ciò che è stato segnalato nel referto dall’arbitro e dagli ufficiali di gara. In caso vi sia un nulla di fatto, potrebbe sempre intervenire la procura della Figc, per fare luce sulla vicenda. Conte, che si dice sicuro che il quarto uomo abbia visto e sentito tutto, è sempre più ai ferri corti con la squadra per cui ha giocato più di dieci anni da calciatore, e con la quale ha conquistato tre Scudetti e due Supercoppe Italiane, proprio sotto la Presidenza Agnelli. Un rapporto deteriorato nel tempo, complice anche la famosa dichiarazione del ristorante da dieci euro, nonché delle dimissioni presentate dal tecnico nell’estate del 2014, al secondo giorno di ritiro, dopo le quali Agnelli affidò la panchina a Max Allegri.