Alvaro Morata ha segnato la sua seconda tripletta in carriera nella Liga, sei anni dopo la prima: i suoi gol tuttavia non sono stati sufficienti all’Atletico Madrid per sconfiggere il Girona nel big match del 19esimo turno di campionato.
La partita di Montilivi, finita 4-3 per i catalani, è stata probabilmente la più bella della Liga fin qua, arricchita naturalmente dai tre gol di Morata a cui è stato annullato anche una quarta rete dal Var. Brutta sensazione comunque, una prestazione del genere alla fine del tutto inutile.
Morata e i suoi “fratelli di tripletta”
Segnare una tripletta e perdere forse è la sensazione più frustrante per un calciatore. Da un lato la sensazione di aver dato tutto e di più, dall’altro vedere la propria squadra soccombere a qualcuno di ancora più forte.
Anche per questo motivo i casi di triplette perdenti come Morata si contano sulle dita di una mano, nel nuovo millennio. Basti pensare che l’ultima è datata 5 anni e mezzo fa, quando Philippe Coutinho all’epoca al Barcellona segnò tre gol al Levante ma i suoi persero incredibilmente 5-4.
Peraltro in quella partita del 13 maggio 2018 nel Levante un altro giocatore, Emmanuel Boateng, segnò in contemporanea una tripletta. Nel suo caso, naturalmente vincente.
E quella precedente ancora, di tripletta perdente “alla Morata”, era stata addirittura il 6 gennaio del 2013, quando Xabi Prieto della Real Sociedad infilò tre volte il Real Madrid, ma i suoi finirono sconfitti 4-3. Come si può vedere, tre volte in 11 anni: davvero una rarità.
Un Atletico che fa acqua
Mentre il reparto offensivo tutto sommato si può dire che sia in forma smagliante, con “mister tripletta” Morata e il sempre incisivo Griezmann, l’Atletico di Simeone sembra aver perso il suo vecchio punto di forza e cioè la difesa.
Contro il Girona infatti è arrivata un’altra trasferta con troppi gol subiti, dopo i 3 presi dal Valencia o i 2 dal Las Palmas, decisamente non due corazzate. Una sconfitta che di fatto estromette dalla corsa al titolo della Liga l’Atletico di Simeone.
Spunti su cui sicuramente l’Inter prenderà nota in vista del doppio confronto agli ottavi di Champions League contro i biancorossi di Madrid, squadra che come detto specialmente in trasferta si sta rivelando troppo fragile.
In generale il nuovo assetto difensivo di Simeone, una sorta di 3-5-2 mascherato con uno dei due esterni a tutta fascia che in realtà è un attaccante, non sta convincendo del tutto. Al netto della tripletta di Morata e di un’evidente fluidità offensiva.