Che cosa ci ha raccontato la dodicesima giornata di Serie A?
Beh, intanto che l’equilibrio tra Napoli e Milan è destinato a protrarsi ancora visto che tutte le prime tre della classe hanno pareggiato i conti.
Ci ha detto anche che all’Inter manca ancora quel qualcosa in più per accorciare le distanze e che invece dovrà guardarsi le spalle da un’Atalanta in recupero. Certifica anche una piccola (o grande) crisi in casa Roma, che la Juventus non è mai doma e che tra le “provinciali” c’è già qualche realtà pronta a fare il salto di qualità (dalla Fiorentina al Bologna, passando per il Verona).
Tanti spunti a cui pensare in queste settimane di pausa per le nazionali, e che proviamo a sintetizzare in 10 curiosità interessanti delle gare giocate in questo ultimo week end.
1. La rinascita di Giovanni Simeone
In molti lo consideravano un mezzo flop, uno di quegli attaccanti che dopo le tante promesse iniziali, aveva preso la via dell’involuzione. Male a Firenze con soli sei gol nell’ultima stagione giocata in maglia viola, male anche a Cagliari con lo stesso bottino l’anno passato. A Verona però, sembra tornato a nuovo splendore.
Nove reti in dieci presenze, con anche tre assist a supporto. Dall’arrivo di Tudor in panchina (18 settembre), Simeone è il miglior marcatore in assoluto tra i cinque maggiori campionati europei, addirittura due in più di Lewandowski e Salah nello stesso periodo. L’argentino diventa anche il primo giocatore del Verona ad aver mai segnato un bottino di nove reti alla dodicesima giornata, oltre che quello che ha segnato più gol di tutti nella prima mezz’ora di gioco (ben 6 reti, più di qualsiasi altro in questo campionato).
2. Napoli, tra record e rimpianti
Il Napoli mantiene la testa della classifica nonostante il pareggio casalingo, ma è ovvio che in turno come questo che vedeva impegnate le sue dirette rivali nel derby di Milan, si sperava di prendere un minimo di vantaggio. Certo è arrivato il 32° punto dei 36 disponibili in queste prime dodici giornate, ovvero un traguardo raggiunto solo un’altra volta in Serie A (era la stagione 2017/18), ma non sono ancora abbastanza.
Perché insieme è arrivato anche il record negativo della stagione per quanto riguarda i tiri effettuati nello specchio, soltanto uno contro il Verona, mai così pochi fin qua. Ed è arrivato anche l’ennesimo “legno” che fa del Napoli la squadra che ne ha colpiti di più al momento, ben dieci in questa prima fase di stagione.
3. Nel segno di Immobile
Proprio nella settimana che segna il ritorno della nazionale, il bomber Ciro Immobile continua a far pesare i suoi gol con la maglia del club, tanto quanto la loro assenza con gli azzurri. Per l’attaccante laziale il gol contro la Salernitana aggiorna diversi suoi record personali: con il decimo gol in stagione è il secondo miglior attaccante nei maggiori campionati europei dopo Lewandowski (a quota 13), diventa il primo giocatore della Lazio ad andare in doppia cifra per sei stagioni di fila in Serie A, raggiunge cifra tonda a quota 200 gol (tra tutti i campionati giocati).
La vittoria contro la Salernitana non è però stata esclusivo merito suo, avendo visto tornare nel tabellino marcatori anche un ottimo Luis Alberto (che non segnava da agosto) e soprattutto un Pedro determinante sia con un gol (il terzo consecutivo) che con un assist. In questa occasione Sarri ha confermato il suo undici iniziale per la seconda partita di fila come non era ancora mai successo in stagione.
4. La voglia d’Europa di Sinisa
La vittoria del Bologna a Genova contro la Sampdoria, potrebbe rappresentare l’ennesima possibile svolta per i rosso blu. Detto che è la prima volta che il Bologna vince sei gare consecutive contro uno stesso avversario (tolta la Spal nei primi anni sessanta), è però la prima volta che Mihailovic riesce a conquistare i tre punti in trasferta in questo campionato, portando così a 18 il totale, cifra mai raggiunta dal 2002 a oggi (allora furono però 22).
C’è di che festeggiare quindi nella 350° panchina in Serie A di Sinisa (126 con il Bologna), così come c’è di che essere contenti per il gol di Marko Arnautovic (il quinto della stagione, tutti realizzati nella seconda metà di gioco) e per Mattias Svanberg che trova sia il suo primo gol in trasferta con la maglia rosso blu, sia la sua seconda partita con gol+assist (ironia della sorte, anche la prima era stata contro la Sampdoria).
5. Roma, non fa la stupida…
Mourinho ha sicuramente molto da recriminare con gli arbitri in queste ultime partite, ma non può certo essere solo un problema arbitrale se incassa la seconda sconfitta di fila e se ha vinto solo una partita delle ultime sette tra coppa e campionato. Non è bastato chiudere il primo tempo in vantaggio per 2-1 (la Roma non segnava due gol nel primo tempo dallo scorso febbraio), così come non è bastato un 61% di possesso palla, o concludere a rete per 27 volte di cui 10 nello specchio.
Troppe le imprecisioni evidentemente, solo in parte scusabili dal nono palo in campionato dei giallo rossi (4 solo per Tammy Abraham). Di buono c’è la bella prestazione di Eldor Shomurodov, che per la prima volta in carriera chiude una partita con gol e assist all’attivo e che ritrova il gol nel massimo campionato dal maggio scorso (nove partite senza gol nel mentre).
6. Occhio alla Dea
Si è parlato spesso di come l’Atalanta abbia iniziato non al meglio questo campionato, ma forse c’è da fare i conti con un’errata percezione. I 22 punti dopo dodici giornate rappresentano infatti un record assoluto per i bergamaschi, che solitamente cominciavano a ingranare anche più tardi. Segno questo che il gap, pur importante, con la vetta, potrebbe essere ancora alla portata dei ragazzi di Gasperini se, come è successo nelle ultime stagioni, comincerà a macinare gioco e punti in questa prossima fase della stagione.
Intanto c’è l’ennesima vittoria in trasferta, la quinta su sei giocate quest’anno in campionato (altro record storico per la società nero azzurra), e c’è anche il record di gol nell’anno solare 2021, con 84 reti fatte, seconda in Europa al solo Bayern (con 100 reti). A fare da faro ancora una volta è Duvan Zapata, che ha trovato la via del gol per la quarta partita di fila come non capitava dal 2019.
7. Juventus al Cuadrado
La Fiorentina forse meritava il suo primo pareggio della stagione, ma ha trovato invece la terza sconfitta in trasferta di fila grazie al gol di Cuadrado nel finale. Proprio il colombiano si è rivelato arma decisiva per la Juventus, trovando il gol da subentrato come non accadeva dal 2018 contro il Cagliari.
Per Cuadrado è il secondo gol contro la Fiorentina in Serie A, anche se sono passati qualcosa come 2155 giorni da quella prima marcatura nel 2015). Rimane il fatto che ormai Cuadrado è una sorta di amuleto in casa Juve: quando segna lui, la vittoria è quasi assicurata (i bianco neri hanno vinto 15 delle 16 partite in cui ha segnato, con un pareggio in aggiunta).
Un gol e una vittoria che però non tolgono nulla agli evidenti problemi che dovrà affrontare Allegri, arrivato alla sua 200ª vittoria sulla panchina della Juve tra tutte le competizioni giocate, ma che proprio in questo match ha dovuto aspettare fino al minuto numero 86 per vedere il primo tiro nello specchio dei suoi (con Federico Chiesa).
8. Lo Spezia rompe l’incantesimo
Sembrava ormai una maledizione difficile da sfatare, quella che vedere la porta dello Spezia perennemente violata. Da ben 27 partite consecutive infatti, i liguri terminavano il match con almeno un gol subito all’attivo, un record assoluto per la loro storia in Serie A. Contro il Torino è finalmente arrivato il primo “clean sheet” della stagione, oltre che a una vittoria davvero fondamentale per la classifica.
A dare i tre punti un classico “euro-gol” di Sala, che porta a 5 le reti segnati dallo Spezia da fuori area in questo campionato (nessuno ha fatto meglio, mentre solo Milan e Verona hanno lo stesso medesimo parziale). Con i suoi 11 punti raccolti, lo Spezia ha così eguagliato quelli della passata stagione.
9. Genoa, un pari che non basta
Non è bastato il sesto pareggio stagionale al Genoa, per salvare la panchina di Ballardini. Nessuna squadra nei cinque maggiori campionati ha pareggiato più partite dei rosso blu, tutte peraltro in rimonta segnando ben 10 gol (dei 17 totali) nell’ultimo quarto d’ora di gioco (altro record nel campionato in corso).
Toccherà ora a Shevchenko invertire la tendenza, ripartendo se non altro da una certezza: i rigori continuerà a batterli Domenico Criscito (cinque gol in questo campionato, una striscia complessiva di 15 rigori segnati sui 17 calciati in Serie A, con un parziale di sette su sette negli ultimi tiri dal dischetto).
10. Derby: un pari… di rigore
E così dopo sei derby torna a finire con un pareggio la stracittadina di Milano. Un pari però tutt’altro che scontato viste le tante occasioni da una parte e dall’altra, anche se ovviamente sul tabellino pesa soprattutto l’errore dal dischetto di Lautaro Martinez che poteva dare il vantaggio ai nero azzurri a metà del primo tempo.
Per l’argentino si tratta del terzo errore dal dischetto negli ultimi sei tiri effettuati, tanto che forse per Inzaghi sarebbe il caso di riconsiderare l’ordine dei rigoristi (tanto più che in casa ci sono anche Dzeko che sa tirarli, oltre a Calhanoglu che infatti ha segnato il primo tiro concesso per il vantaggio Inter).