L’immaginifico gol segnato contro il Milan fa tornare d’attualità il talento di Lazar Samardzic. Un talento che appare però ad alto rischio di dispersione, e forse non solo per colpa del ragazzo. Proviamo a immaginare cosa potrebbe diventare da grande, e come se ne potrebbe tutelare la fragile unicità.
Samardzic come la Sora Camilla?
Ad agosto sembrava fatta con l’Inter. A gennaio sembrava fatta col Napoli. Eppure, a circa una settimana dal termine della finestra invernale di mercato, Lazar Samardzic è ancora lì, a regalare pillole di luce calcistica ai tifosi dell’Udinese.
Secondo molti, una causa di queste strane giravolte, che hanno l’effetto di lasciare il ragazzo fermo dov’è, sarebbe la figura del padre Mladen. Da quanto è parso di capire nella ridda di dichiarazioni e smentite al tempo, Rafaela Pimenta avrebbe trovato l’accordo con l’Inter ma senza avere il mandato per farlo. Poi Samardzic è passato sotto l’enigmatica agenzia L10S Sports, dietro la quale c’era papà Mladen e infatti Lazar ne era l’unico cliente. Oggi non sembra che ci sia un vero e proprio rappresentante ufficiale, o un’agenzia di riferimento, per la procura di Lazar Samardzic. L’Udinese lo ha messo sotto la tutela di Claudio Vagheggi, intermediario FIFA che ha un ruolo ben preciso nella storia calcistica del giovane serbo. Era stato infatti lui a segnalare al club friulano che il RB Lipsia aveva aperto alla vendita del ragazzo, nel 2021. Ma qui occorre fare un passo indietro, perché la domanda nasce spontanea: se Lazar Samardzic è così forte, come mai il Lipsia lo ha sbolognato con relativa facilità?
Le fughe “sospette” da Berlino e Lipsia
Dopo la trafila nelle giovanili dell’Hertha Berlino, a fine estate del 2020 Lazar Samardzic passa al RB Lipsia, in aperta polemica con il club che a suo dire non gli dava abbastanza spazio. In Bundesliga austriaca, Lazar aveva visto il campo solo per 32 minuti distribuiti in 3 presenze.
Nel nuovo club la situazione migliora ma non moltissimo. Samardzic colleziona 9 presenze tra Bundesliga e Coppa di Germania, per circa 230 minuti totali. L’ambiente però sarebbe quello giusto, perché negli ultimi anni quella del Lipsia è stata una caldissima fucina di talenti, allevati, valorizzati e poi venduti a peso d’oro. Da Timo Werner a Christopher Nkunku, da Dayot Upamecano a Dominik Szoboszlai per finire con Josko Gvardiol, la lista dei golden boy cresciuti nel club principale della galassia Red Bull è davvero ben nutrita.
E allora come mai, un evidente talento come quello di Samardzic è stato lasciato partire – e senza nemmeno troppi rimpianti – per appena 3 milioni di euro?
I rischi nell’essere genitori di un talento
La domanda è legittima e, forse, racchiude anche la risposta. Fin da giovanissimo, Samardzic ha mostrato grandi doti tecniche individuali ma una quantomeno rivedibile attitudine a calarsi in un sistema. Ci sta, in un teenager. Ma alla fine si cresce anche per quello. Oppure no?
Nello sport ci sono molti casi di genitori che gestiscono o rappresentano i figli. in Italia abbiamo il caso di Veronique Rabiot, mamma di Adrien. Nel tennis ci sono stati e ci sono addirittura casi di genitori-allenatori, ma la domanda è se ciò sia soltanto un bene.
Nel caso di uno sport di squadra, un talento che tende a una certa indolenza ha forse meno bisogno di un genitore che gli ricordi quanto è forte e cerchi di monetizzare al massimo un ingaggio a 22 anni ancora da compiere.
Non possiamo sapere se quella di Mladen Samardzic sia o meno una presenza tossica o ingombrante, nel processo di crescita di Lamar. Tuttavia, da fuori, l’impressione è che questo tipo di situazioni mettano a rischio la piena realizzazione delle sue grandi potenzialità.
Ad ogni modo, Napoli e Juventus sembrano le più accreditate ad aggiudicarsi le prestazioni del ragazzo nel prossimo futuro, sia esso a gennaio (ormai molto difficile) o a giugno. Ma dove potrebbe trovare una migliore collocazione?
Cosa può diventare Samardzic a Napoli
Al club di De Laurentiis, Lazar Samardzic sarebbe nell’immediato una sorta di successore di Zielinski, ma anche di Elmas, avendo caratteristiche che “matchano” con entrambi. Molto, però, dipende da quale sarà il prossimo progetto tecnico dei campioni d’Italia in carica.
I possibili rischi sono quelli di un ambiente non tranquillissimo, dopo l’ubriacatura dello scudetto e la seguente stagione da incubo o quasi, con un allenatore già esonerato e molti punti in meno rispetto allo scorso anno. In un contesto del genere, Samardzic potrebbe non trovare l’ambiente ideale per completarsi e porre le basi per fare il salto di qualità che tutti attendono.
Cosa può diventare Samardzic alla Juventus
Anche alla Juventus ci sarebbero delle incognite legate al futuro progetto tecnico. Tuttavia, arrivare alla Vecchia Signora significa implicitamente un’investitura, significa la necessità di avere o dotarsi di spalle larghe, per resistere alle pressioni e rispondere ad aspettative sempre molto alte.
Se da trequartista si trasforma in una mezzala abbastanza duttile, come sta facendo intravedere ogni tanto a Udine, la Juventus può essere um contesto ideale per lui, anche con Allegri.
Cosa serve a Lazar Samardzic, prima possibile
Prima di tutto, però, Lazar Samardzic deve dimostrare di essere un giocatore vero. I flash che regala, come la serpentina del gol al Milan ma anche qualche rete d’autore nella scorsa stagione, sono abbaglianti. Ma da soli non bastano a giustificare un investimento come quello richiesto per il suo cartellino, comprese eventuali commissioni che paiono essere anche il motivo della rottura con il Napoli.
Per diventare un vero progetto di campione servono disponibilità al sacrificio, volontà di imparare, capacità di mettersi in discussione. Giocare al rialzo per l’ingaggio di un ventunenne che deve ancora dimostrare tutto, invece, al ventunenne non giova proprio per niente.