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Ieri al Dall’Ara si è avuto forse l’ultimo contatto Tra Thiago Motta e la Juventus da avversari, visto che tutto lascia pensare che sia proprio l’italo-brasiliano l’allenatore scelto dalla Vecchia Signora per il prossimo futuro.

Thiago Motta, un “giochista smart” per la Juve?

La prima curiosità che avranno tutti, nel momento in cui venisse ufficializzato l’ingaggio di Thiago Motta alla corte della Juventus, è sul modulo che adotterà. Ma è anche l’unica cosa che siamo certi di non poter sapere, perché il tecnico italo-brasiliano ha mostrato – e in più di un’occasione – di avere sì dei moduli preferiti, ma di scegliere sempre in base alle caratteristiche degli elementi a disposizione, e dell’avversario da affrontare. Pur appartenendo a quella che potremmo definire la nouvelle vague degli allenatori, Thiago Motta non si è finora mostrato come un integralista, non mette le sue idee davanti a tutto ma attua un continuo confronto con la realtà.

Al Genoa era durato troppo poco (circa 2 mesi), per dare una vera e propria impronta, e di lui si è ricordata a lungo la provocazione del 2-7-2 come modulo di riferimento. In realtà si trattava di una lettura della formazione in orizzontale anziché in verticale : 2 sulla fascia sinistra, altrettanti sulla destra e 7 nella fascia centrale del campo, dal portiere all’attaccante più avanzato. Il significato di quella provocazione sarebbe anche il fatto di considerare il portiere come primo degli attaccanti e l’attaccante come il primo dei difensori.

L’anno dopo, a La Spezia, Motta giocava con fondamentalmente con il 4-2-3-1 e Nzola – ma eventualmente Antiste o Manaj – come riferimento centrale, supportato da diversi giocatori offensivi a svariare da Gyasi a Verde ad Agudelo. Tuttavia, a un certo punto optò per il 3-5-2 e con questo schieramento vinse al San Paolo contro il Napoli di Spalletti, con Reca e Gyasi come quinti e la strana coppia Manaj-Agudelo davanti. Peraltro, lo Spezia chiuse la stagione salvandosi schierato con il 3-4-3 nelle ultime partite.

Nella sua prima stagione a Bologna aveva già scelto il 4-2-3-1 come modulo preferenziale, alternato al 4-1-4-1 e meno frequentemente al 4-3-3, con Marko Arnautovic come riferimento preferenziale davanti. L’austriaco veniva dal migliore anno della carriera con Mihajlovic in panchina e la scintilla con Motta diciamo che non fu proprio lampante, anche a causa di diversi infortuni. Tali infortuni, comunque, aprirono la strada della titolarità a Joshua Zirkzee, giocatore che permette un ventaglio di opzioni totalmente diverse rispetto all’austriaco.

La Juventus 2024/25: cosa aspettarsi

Dunque, se è inevitabilmente troppo presto per sbilanciarsi sul modulo che Thiago Motta sceglierebbe alla Juventus, si possono fare delle previsioni legate sia all’organico in essere che a possibili evoluzioni dal mercato.

Portieri

Diciamo subito che la Juventus ha una situazione in divenire per quanto riguarda i portieri, con il 34enne Szczesny autore di una ottima stagione ma in scadenza nel giugno 2025 e che difficilmente rinnoverà. Per la successione si parla tanto di Di Gregorio del Monza, ma la possibile figura chiave per la porta non è probabilmente nel portiere. Motta dovrebbe portare con sé i suoi due preparatori, Alfred Dossou-Yovo con cui lavora dai tempi del PSG e Iago Lozano, preso lo scorso anno a Bologna. Si deve a questi due tecnici, buona parte degli enormi miglioramenti registrati nel rendimento di Lukas Skorupski e Federico Ravaglia, i due estremi difensori rossoblu che si sono alternati come titolari. In precedenza, Dossou-Yovo aveva lavorato anche con Maignan (alle giovanili del PSG) e con Provedel (allo Spezia). Il fatto che entrambi abbiano a loro volta fatto dei notevoli salti di qualità forse è un caso, ma forse no.

Difensori

Qui la conta si fa più importante, perché ci sono permanenze certe, insieme ad altre molto incerte e a possibili arrivi. Dell’attuale organico, dovrebbero rimanere con certezza soltanto Danilo, Gatti e Rugani. Per caratteristiche, forse il brasiliano è quello che potrebbe collimare di più con il gioco di Motta, per duttilità e capacità di leggere le situazioni. Il giovane Huijsen, che tornerà alla base, è una suggestione ma forse ha fatto ancora troppo poco per venire confermato. Di sicuro, Giuntoli sta lavorando sotto traccia da tempo per portare a Torino Riccardo Calafiori, ex wonder boy della Roma rilanciato alla grande dal Bologna come difensore centrale, dopo un inizio carriera da terzino sinistro. Calafiori è il vero leader del Bologna, ha alcune delle caratteristiche che hanno fatto grande Bonucci come capacità di partecipare alla manovra, ma rispetto all’ex azzurro ha un dinamismo e una fisicità molto migliori.
Cambiaso potrebbe rimanere, e del resto con Motta ci ha già giocato (e bene) a Bologna.

Poi va monitorata la situazione intorno a Bremer, certo il difensore con più mercato nell’attuale rosa bianconera. A fronte di buone offerte, il brasiliano potrebbe partire. L’ivoriano Diomande (Sporting Lisbona) e il francese Lacroix (Wolfsburg) sono due nomi possibili per rimpiazzare Bremer, in quanto a fisicità. Diomande costa sui 40 milioni, Lacroix circa la metà. Per le fasce, invece, è probabile l’arrivo di Dorgu dal Lecce.

Centrocampisti

Il reparto che più di tutti ha sofferto in questo ultimo biennio, sia perché non assemblato benissimo che per infortuni e assenze varie (si pensi alle squalifiche di Fagioli e Pogba). Le certezze qua si chiamano Fagioli e Locatelli, con il numero 21 che dovrebbe diventare uno dei cucitori di gioco, mentre l’ex Sassuolo tornerebbe nel suo più congeniale ruolo di mezzala box to box, del tutto abbandonato negli ultimi due anni per dedicarsi a compiti di copertura. A tale scopo potrebbe arrivare Manuel Ugarte, in esubero al PSG ma che non costa certo poco. Sempre come regista c’è la pista che porta a Martín Zubimendi della Real Sociedad, molto stimato da Giuntoli e che avrebbe anche l’ok di Motta.

Come è noto, il sogno si chiama Teun Koopmeiners, le cui caratteristiche sembrano fatte apposta per venire esaltate dal calcio di Motta, almeno quanto lo sono nel modulo di Gasperini all’Atalanta. Anche qui il problema è il prezzo, ma bisognerà vedere tra uscite e varie pedine di scambio (Barrenechea, Soulé, Kostic, Miretti) se si riuscirà a trovare lo spazio per chiudere l’affare. C’è poi la suggestione di Khephren Thuram, figlio di Lilian e fratellino di Marcus, classe 2001 del Nizza che sa fare un po’ tutto soprattutto in rapporto all’età.

Qualora il discorso cessioni dovesse creare un buon tesoretto su cui lavorare, ci sono altre piste di qualità come quella che porta a Lazar Samardzic, che in un’idea di calcio come quella di Thiago Motta potrebbe completarsi, anche perché sarebbe costretto ad assumere un atteggiamento più aggressivo e propositivo in campo, cosa che al momento gli manca terribilmente. Infine, uno dei primi nomi associati all’arrivo di Thiago Motta, insieme a quello di Calafiori e Zirkzee, era stato quello di Lewis Ferguson. Il grave infortunio che ha colpito il 24enne scozzese, una lesione al crociato che lo terrà fuori almeno fino a fine 2024, ha un po’ raffreddato la pista che rimane comunque aperta.

Attaccanti

Come detto in precedenza, Thiago Motta non ha esigenze assolute di fare la squadra intorno a giocatori con delle caratteristiche ben precise, ma ha saputo e sa adattarsi alle circostanze. Nella fattispecie, uno come Dusan Vlahovic saprebbe certamente come provare a farlo rendere al meglio. Il serbo è un centravanti molto diverso da Zirkzee, che rimane un nome caldissimo per la Juve 2024/25, ma molto più bomber di razza. Mentre Zirkzee è molto abile a scendere per manovrare con la squadra e creare spazi (anzi a volte proprio inventarli) per gli inserimenti di mezzali e terzini, Vlahovic è più centravanti focalizzato sul gol, che con Allegri è entrato più volte in difficoltà quando chiamato a fraseggiare basso, non essendo specificamente nelle sue caratteristiche. Il serbo si esalta invece nel fraseggio finalizzato al tiro in porta, condizione in cui sa essere letale perché ha uno scatto micidiale per la stazza.

Come Vlahovic, anche Federico Chiesa ha patito (senza nasconderlo troppo) alcune situazioni tattiche derivanti dal calcio di Allegri, che quasi mai lo hanno messo in condizione di essere servito sulla corsa dove dà il meglio di sé (vedi l’utilizzo che ne faceva Mancini e che ne fa Spalletti in nazionale). Dunque, l’arrivo di un tecnico che gli permetta di fare cose più nelle sue corde è in teoria una grande notizia per l’ex viola, il quale però ha anche un bel mercato. Ergo, si potrebbero creare le condizioni per una cessione, che sarebbe paradossale considerando che Chiesa non è quasi mai stato utilizzato secondo caratteristiche, mentre in certe occasioni ha proprio deluso. Una sua partenza non è certo dietro l’angolo, ma a certe cifre potrebbe anche concretizzarsi.

Sul fronte arrivi, ci sono diversi nomi sul taccuino di Giuntoli e tra questi ci sono senz’altro Mason Greenwood e Albert Gudmundsson. L’inglese è a caccia di rilancio dopo i problemi legali (cadute tutte le accuse dalla sua ex fidanzata) e un discreto anno in prestito al Getafe. Sull’islandese pare in vantaggio l’Inter, ma le sue capacità di saltare l’uomo e creare superiorità potrebbero essere essenziali per il calcio di Thiago Motta, anche più delle doti realizzative messe in mostra quest’anno. Sempre dal Genoa, è monitorato anche Mateo Retegui. Tuttavia, l’oriundo della nazionale azzurra sembra al momento un piano B. Milik potrebbe restare, mentre Kean è atteso all’addio. Infine, c’è tanta curiosità su come andrà avanti la maturazione del giovane Yildiz, con un allenatore che ne potrebbe aumentare il minutaggio e anche le responsabilità offensive.

La possibile Juventus di Thiago Motta

una possibile formazione della Juve di Thiago Motta

Fatte le dovute analisi reparto per reparto, ecco allora una prima ipotesi di schieramento per la possibile Juventus 2024/25, con Thiago Motta allenatore. Come modulo, ci siamo limitati a un possibile 4-1-4-1 con tutte le alternative del caso, ruolo per ruolo.

Juventus (4-1-4-1)

  • Szczesny (Perin, Di Gregorio)
  • Cambiaso (Danilo), Calafiori (Diomande, Rugani), Danilo (Gatti, Huijsen), Dorgu (Cambiaso)
  • Fagioli (Zubimendi, Ugarte, Thuram)
  • Yildiz (Greenwood), Ferguson (Locatelli, Rabiot), Koopmeiners (Samardzic, McKennie), Chiesa (Gudmundsson)
  • Vlahovic (Zirkzee, Retegui)