Negli ultimi anni, ci eravamo abituati a vedere Juventus-Napoli come “mostro finale” nella lotta-scudetto. Così non sarà stavolta, ma le vicissitudini di questa strana stagione – e l’umiliazione subita dalla Vecchia Signora all’andata – portano comunque una vagonata di interesse verso il match.
Circa un mese fa avevo pronosticato questo Juve-Napoli come avente un 26% di probabilità di essere il match della conquista matematica dello scudetto. Così non sarà, in massima parte perché i partenopei hanno rallentato. Dal canto loro la Juve ha tenuto un ritmo buono ma non irresistibile e comunque a sua volta in calo, come dimostrano le due sconfitte in fila rimediate contro Lazio e soprattutto Sassuolo.
Allegri può vendicare la brutta serata di gennaio del “Maradona” e anche il poco simpatico siparietto del collega Spalletti. Ma, per farlo, servirà una Juve molto diversa da quella vista ultimamente, contro la quale anche un Napoli ferito e incerottato può avere buon gioco.
Juventus-Napoli: tutte le info utili
Quando e dove si gioca
Juventus-Napoli è uno degli posticipi serali della giornata numero 31 in Serie A, in programma alle 20:45 di domenica 23 aprile, presso lo Allianz Juventus Stadium di Torino.
Dove vederla in TV e streaming
La partita sarà visibile in TV e in streaming, per gli abbonati di DAZN. Necessaria la app per Smart TV, ma il servizio si può fruire anche tramite TIMVISION Box, Amazon Fire TV, Google Chromecast e per gli abbonati Sky che hanno sottoscritto l’opzione Zona DAZN (canale 214). Inoltre la partita sarà fruibile anche sulle consolle PS4, PS5 o XBOX One. Per quanto riguarda lo streaming, è possibile fruirlo su dispositivi mobili tramite la app DAZN.
L’arbitro della partita
L’arbitro designato per Juventus-Napoli è Michael Fabbri della sezione di Ravenna, alla direzione numero 120 in Serie A. Il fischietto romagnolo sarà coadiuvato da Pagliardini e Scarpa come assistenti e da Massimi in qualità di quarto ufficiale. Il VAR sarà Aureliano, con Pezzuto come assistente.
Fabbri ha 10 precedenti sia con la Juve che col Napoli, in Serie A. Per i bianconeri il bilancio è di 7 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta, coi partenopei invece le vittorie sono state 5, i pareggi 4 e una la sconfitta.
Le probabili formazioni di Juventus-Napoli
Qui Juventus
La molto probabile assenza di Bremer, uscito anzitempo in Europa League per un problema muscolare, tenta Allegri che potrebbe tornare alla difesa a 4. Tuttavia, ad oggi, pare più probabile vedere il 3-5-1-1 abituale di questi tempi, con Gatti o Rugani in luogo del brasiliano dietro. Al momento più Desciglio che Cuadrado sulla corsia destra, più che altro per la grande fatica accumulata dal 34enne colombiano giovedì contro lo Sporting. A sinistra uno fra Kostic e Chiesa, con leggera preferenza per l’ex Viola, non brillantissimo in coppa ma comunque in crescendo di condizione. Davanti è possibile una esclusione dal primo minuto di Vlahovic a beneficio di Milik.
- Juventus (3-5-1-1): Szczesny; Gatti, Danilo, Alex Sandro; Desciglio, Fagioli, Locatelli, Rabiot, Chiesa; Di Maria; Milik. All. Allegri
Qui Napoli
L’amarezza per l’eliminazione dalla Champions League impiegherà un po’ ad andare via, ma il segno più tangibile lasciato dalla serata di martedì è il KO di Politano e Mario Rui, a cui dovrebbe aggiungersi anche Rrahmani, a meno di ripensamenti dell’ultim’ora. Il centrale ex Verona potrebbe recuperare, ma è più probabile che allo Stadium scenda in campo una difesa con Kim e Juan Jesus, seppure quest’ultimo sia in ballottaggio con Ostigard. Davanti il tridente titolare, che seppure reduce da problemi fisici e cali di forma incute paura solo a nominarlo.
- Napoli (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus, Olivera; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Lozano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Spalletti
Precedenti, curiosità e statistiche
Con il 5-1 del “Maradona” maturato all’andata, sono diventati 153 i precedenti fra Juventus e Napoli in Serie A. Bianconeri ancora in netto vantaggio con 70 successi contro 35 (48 i pareggi), ma la carta recente mostra una netta inversione di tendenza.
La partita è un chiaro scontro fra filosofie e approcci molto diversi, ma con in comune una ottima solidità difensiva. I bianconeri e gli azzurri sono fra le 4 squadre con più clean sheet in questa stagione, considerando i 5 top campionati europei, rispettivamente con 17 e 15. Meglio hanno fatto solo Barcellona (22) e Lazio (18).
In comune ci sono altri dettagli statistici, come lo sfruttamento dei calci da fermo. Napoli e Juve sono le prime due squadre sia per gol segnati su sviluppi di calci piazzati (rispettivamente 22 e 19), sia che per reti segnate sugli sviluppi di corner (15 e 10).
Una curiosità poi su due illustri singoli, come Ángel Di María e Khvicha Kvaratskhelia, senza tema di smentita i due elementi di maggior tecnica delle rispettive squadre. L’argentino campione del mondo ha segnato all’andata e potrebbe diventare il primo giocatore a segnare al Napoli in entrambe le partite da Ale Matri nel 2011. In generale, qualora ce la facesse, El Fideo sarebbe il terzo bianconero a riuscirci in questo secolo: l’altro fu Darko Kovacevic tra il 2000 e il 2001.
Il georgiano delle meraviglie ha nel mirino un obiettivo simile, avendo a sua volta segnato nel 5-1 dell’andata. Kvara può diventare così il primo calciatore del Napoli a segnare alla Juve in entrambe le gare stagionali, da quando esistono i 3 punti a partita (1994-95).
Le possibili chiavi della partita
Se trasformassimo il calcio in un’astrazione, Juve e Napoli sarebbero l’alfa e l’omega di questo sport. L’imprinting della squadra di Spalletti è quello di una squadra che sa cercare la vittoria solo tramite il predominio del palleggio, il pressing e la ricerca continua della rete. Per contro, le squadre di Allegri si sono sempre contraddistinte per esaltarsi nella fase difensiva e nel controllo dei ritmi di gara. Entrambe le squadre, però, arrivano a questo appuntamento con delle complicazioni.
Il Napoli ha lo scudetto in tasca, grazie a una stagione memorabile, ma negli ultimi tempi è mancata sia di brillantezza, che di soluzioni alternative a naturali scadimenti di forma o adeguamenti degli avversari. Il clinic difensivo messo in atto da Calabria, Krunic e compagnia, nel doppio confronto di Champions League, ha messo la museruola a Kvaratskhelia. Il georgiano è anche fisicamente un po’ meno brillante di prima, ma la gabbia di raddoppi costruita dal Milan è una possibile soluzione contro il numero 77. Un calo fisico è stato palesato anche da Lobotka, a sua volta meno efficace sia in fase di possesso (meno verticalizzazioni, meno linee di passaggio dettate) che in quella di non possesso con meno aggressività e raddoppi.
La Juve invece si ritrova a ricadere nei “pattern allegriani” con una rosa che però avrebbe caratteristiche diverse da quelle di un calcio di gestione e controllo. La conseguenza è un arretramento del baricentro che sembrava una brutta abitudine persa e invece si è rivista con frequenza, sia nelle due con lo Sporting che contro Verona e Sassuolo, meno con la Lazio che comunque è squadra con la quale l’arretramento del baricentro è quasi obbligato. Gli scatti e gli strappi di Chiesa, Kostic e Rabiot perdono di efficacia, e anche i dribbling di Di Maria hanno tutt’altro senso, se non effettuati in una posizione in grado di determinare l’ultimo passaggio, che sia esso un cross, un assist o un filtrante per l’inserimento di un compagno, o magari una conclusione in prima persona.
La lezione delle recente frenate del Napoli può essere preziosa per la Juve, motivo per cui è difficile che Allegri rinunci alla famigerata “densità” a centrocampo. L’attuale Napoli si è dimostrato meno dominante e anzi aggredibile, in quella zona, e il reparto bianconero ha la fisicità adatta per tale compito. Allo stesso modo, a Kvara potrebbe venire applicato un protocollo analogo a quello orchestrato dal Milan nei suoi confronti. Qualora la tattica riuscisse, significherebbe evitare una buona metà delle situazioni pericolose che il georgiano è in grado di generare, creando superiorità numerica con i suoi dribbling.