I rossoneri rifilano tre gol alla Vecchia Signora, salendo a 72 punti con i bergamaschi, autori di un’altra prestazione travolgente.
Vittoria straordinaria, storica, quella del Milan all’Allianz Stadium. Gli uomini di Pioli liquidano con uno 0-3 la Juventus di Andrea Pirlo, sempre più in difficoltà, infliggendo un colpo durissimo agli avversari in ottica qualificazione Champions League. Una delle migliori partite dell’anno per gli ospiti, la sesta caduta per i piemontesi. Passiamo al racconto del match, caratterizzato da un forte equilibrio nel primo tempo. I pericoli della Juve arrivano dai difensori, dal tentativo di De Ligt murato da Theo dopo tre minuti, seguito dal colpo di testa di Chiellini, finito fuori di poco. Nei rossoneri si mette in luce Brahim Diaz, messosi in luce con un tiro insidioso da fuori. È proprio il folletto spagnolo a segnare lo 0-1 al 46esimo, quando mette in rete una palla respinta corta dal portiere bianconero. Dubbi per un controllo con il braccio, ma Valeri, dopo il check del Var, convalida. Nella ripresa la gara sembra mettersi ancora meglio per i rossoneri, soprattutto quando Chiellini smanaccia in area, regalando un penalty agli avversari. Stavolta Szczesny è fenomenale, e con un balzo felino respinge la conclusione di Kessie. Rossoneri che falliscono il raddoppio, e poco dopo perdono anche Ibrahimovic e Diaz, entrambi per infortunio. La Juve, tuttavia, reagisce con poco vigore: di Ronaldo, ampiamente fuori, uno dei pochi guizzi della serata offensiva bianconera. I rossoneri ne approfittano e raddoppiano, con un chirurgico destro di Rebic da fuori che va a togliere le ragnatele dall’incrocio dei pali. Pirlo inserisce anche Dybala, ma i bianconeri hanno staccato la spina: spettacolare zuccata di Tomori su punizione di Calhanoglu per il terzo gol del Diavolo, il primo in Serie A del difensore inglese. Secondo posto a parimerito dunque per il Milan, mentre la Juve scivola al quinto posto, in Europa League, a una lunghezza di distanza dal Napoli quarto.
Nel pomeriggio, l’Atalanta si è imposta 5-2 sul campo del Parma. Una vittoria sul velluto quella della banda Gasperini, firmata Malinovskyi, Pessina, Muriel e Miranchuk. Il colombiano, in particolare, continua a essere strepitoso: un’altra doppietta entrando dalla panchina, e sono 21 in campionato, oltre che a un preciso assist per il compagno. Unica soddisfazione per il Parma, le due reti dei giovani Brunetta e Sohm. Più sotto in classifica, continua la lotta tra Roma e Sassuolo per la seconda piazza: i neroverdi si impongono 2-1 nel lunch match di Genova grazie a Raspadori e Berardi, la Roma annienta il povero Crotone, rifilandogli cinque gol. Il primo tempo era finito a reti bianche, poi dopo il vantaggio di Mayoral a inizio ripresa sono arrivate altre quattro marcature nei venti minuti finali: doppietta per Lorenzo Pellegrini, Mkhitaryan in scivolata e di nuovo Mayoral, al 90esimo. Giallorossi che mantengono il +2 sugli emiliani. Si infiamma la lotta salvezza, con l’1-3 del Cagliari sul campo del Benevento. Apre Lykogiannis dopo un minuto con un fantastico tiro a giro, pareggia Lapadula, Pavoletti incorna per il vantaggio sardo. Clamoroso ciò che accade nel finale, con l’arbitro Doveri che assegna e in seguito annulla, dopo essere stato richiamato dal Var Mazzoleni, un rigore apparso solare ai campani. Joao Pedro segna l’1-3, per i giallorossi la retrocessione si avvicina e il Presidente Vigorito spara a zero su Paolo Mazzoleni, accusandolo di danneggiare le squadre del Sud. Il Torino ne approfitta pareggiando 1-1 a Verona, reti di Vojvoda e Dimarco nel finale.
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