Un passettino alla volta, dice Allegri. E la Juventus sembra poter prendere in parola il proprio allenatore, anche perché di alternative ne avrebbe francamente poche. Intanto, la vittoria con il Bologna, che può dare slancio, ossigeno, nuove consapevolezze. Non c’è tempo però di tirare tanto il fiato: arriva subito il Maccabi Haifa, in una gara assolutamente determinante per sperare ancora negli ottavi di finale di Champions League.
Sulla carta, poco da dire: gli israeliani sono la Cenerentola del girone H. Hanno perso contro Paris e Benfica (come la Juve), hanno segnato appena un gol e subiti addirittura 5. La Juve non può perdere un’occasione colossale, sia in casa che in trasferta, per poi giocarsi la “finale” a Lisbona, con il Benfica. Ecco: come dice Allegri, meglio procedere un passo alla volta. E allora, testa a mercoledì sera.
Juventus-Maccabi Haifa in breve
- Quando si gioca: mercoledì 5 ottobre, ore 21.
- Dove si gioca: Allianz Stadium, Torino
- Arbitro: Sandro Scharer (Svizzera)
- Dove vederla: Sky sui canali Sky Sport Uno (numero 201), Sky Sport 4K (numero 213) e Sky Sport (numero 252), Infinity+.
- Probabile formazione Juve (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bremer, Bonucci, Danilo; Miretti, Paredes, Rabiot; Kostic, Vlahovic, Di Maria.
- Probabile formazione Maccabi Haifa (3-4-1-2): Cohen; Batubinsika, Goldberg, Seck; Sundgren, Lavi, Abu Fani, Haziza; Chety; Pierrot, David.
I precedenti tra le squadre
- Partite totali: 2
- Vittorie Juventus: 2
- Pareggi: 0
- Vittorie Maccabi Haifa: 0
- Gol Juventus: 2
- Gol Maccabi Haifa: 0
Tredici anni dopo, eccoci qui. La prima volta tra Juventus e Maccabi fu il 21 ottobre del 2009. Era una squadra, quella bianconera, profondamente diversa: allenata da Ciro Ferrara, con un 4-2-3-1 atipico. Giusto per dare la misura del tempo trascorso: di quella squadra, oggi non c’è più nessuno nella rosa bianconera. Buffon tra i pali guidava una formazione particolare, retta sulle giocate di Diego Ribas e con David Trezeguet (all’ultimo anno alla Juve) terminale offensivo, con il supporto di Camoranesi e Giovinco sugli esterni. L’andata, a Torino, fu decisa da una rete di Chiellini: colpo di testa su assist da fermo di Diego, il grande acquisto di quella stagione. Dall’altra parte fu decisiva anche l’espulsione di Dutra, centrocampista del Maccabi, entrato al 57′ ed espulso 11 minuti più tardi.
Al ritorno la decise Camoranesi, in una partita con poche emozioni e retta da un bell’assist di Caceres per l’oriundo campione del mondo. In panchina, per la Juve orfana di Alessandro Del Piero, c’era Fabio Cannavaro e anche Ciro Immobile. Per scatenare la fantasia e i ricordi degli juventini, basterà riportare il centrocampo titolare: Tiago Mendes, Christian Poulsen, Felipe Melo.
Juventus-Maccabi Haifa: statistiche a confronto
La Juve che arriva dalla sfida con il Bologna è una Juve che sorride, c’è poco altro da aggiungere. Le vittorie aiutano anche a lavorare in maniera differente, e i primi nuvoloni sulla testa di Allegri si stanno pian piano dissipando. Certo: vincere domenica e poi non fare lo stesso risultato con il Maccabi vorrebbe in parte vanificare quanto prodotto poche ore prima, nonostante si tratti di due competizioni differenti.
Ma su cosa può contare, la squadra di Allegri? Su numeri certamente più confortanti rispetto al pre sosta. Partiamo dagli xG: 8.5 per azione, 11.4 in totale; la squadra ha segnato 12 reti in campionato, frutto di 8 assist, cancellando in parte l’ultimo mese senza vittorie. Era infatti da fine agosto che i bianconeri, tra Serie A e Champions, non producevano una vittoria. “Quasi non ricordavamo come fosse”, ha scherzato il tecnico subito dopo il 3-0 al Bologna.
Di fronte troverà però un Maccabi che ha venduto cara la pelle contro il Psg, che ha stuzzicato anche il Benfica nel debutto assoluto. In campionato sono arrivate tre vittorie e una sconfitta nel mese di settembre, 8 gol in 6 partite, 2 nel derby con il Tel Aviv. Non sono esattamente una difesa imperforabile, ma sull’attacco mantengono numeri elevati: 24 gol in 13 partite, per una squadra che non ama avere un possesso costante, fermo infatti intorno al 43% di media.
Gli stati di forma e l’analisi della gara
Oh, la Juve recupera intanto Angel Di Maria, rientrato dalla nazionale e squalificato in campionato con il Bologna. L’argentino sarà certamente della partita, così come Filip Kostic sulla sinistra. Il dubbio potrebbe riguardare il centravanti: sarà Vlahovic o Milik a duettare con il Fideo? Potrebbe tornare Miretti dal primo minuto, lo farà certamente Paredes, così come Cuadrado. Sono stati gli ultimi a rientrare dagli impegni delle rispettive nazionali, Allegri li ha risparmiati per la prima partita del tour de force.
Il Maccabi dovrebbe puntare sul 3-4-1-2, sperando nella buona verve di Pierrot. Sarà l’haitiano la punta centrale, di fianco a Dean David, classe 1996 e tra i protagonisti anche della nazionale israeliana. Fari puntati sul difensore centrale Seck e Haziza. Possono creare i maggiori grattacapi alla difesa della Juventus.
Le probabili formazioni di Juventus-Maccabi Haifa
JUVENTUS (4-3-3): Szczesny; Cuadrado, Bremer, Bonucci, Danilo; Miretti, Paredes, Rabiot; Kostic, Vlahovic, Di Maria.
MACCABI HAIFA (3-4-1-2): Cohen; Batubinsika, Goldberg, Seck; Sundgren, Lavi, Abu Fani, Haziza; Chety; Pierrot, David.
Juventus: progetto continuità
Il progetto di Allegri è quello della continuità, la “navigazione da crociera” con cui ha spiegato anche l’andamento della partita con il Bologna. Fare un altro passo in avanti potrebbe portare la Juve in condizioni mentali importanti verso la gara (già decisiva, a pensarci) con il Milan in campionato. Guai a pensare a San Siro, però: c’è una Champions da ribaltare, per presentarsi a Lisbona con la possibilità di strappare ancora il pass per gli ottavi di finale. Come fare tutto questo senza provare un brivido d’ansia? Esattamente come dice Max: una cosa alla volta.
Maccabi Haifa: pensiero all’Europa League?
Va da sè: decisiva per la Juventus, decisiva anche per il Maccabi. Che non aveva magari velleità di passare agli ottavi di Champions League, ma un mini blitz per l’Europa League ha tutta l’aria di volerlo strappare. Non sarà la partita di Torino a decidere il percorso, ma può comunque essere indirizzato in qualche modo. Staremo a vedere.