L’espressione triste e sconsolata di Dusan Vlahovic dopo l’uscita dal campo in Genoa vs Juventus (2-1 per i rossoblù) fa da contraltare alla smisurata e incontenibile felicità di Lautaro Martinez dopo la doppietta rifilata all’Empoli venerdì pomeriggio.
Nell’arco di un paio d’ore, gli umori di Juventus e Inter – nei suoi due attaccanti maggiormente prolifici e promettenti – si toccavano a distanza di qualche chilometro. Era solo l’anticipazione, evidentemente, della finale di Coppa Italia che si giocherà a Roma – Stadio Olimpico – proprio tra le due grandi rivali di sempre, vale a dire Juventus e Inter.
Il cammino della squadra allenata da Massimiliano Allegri in questa competizione è lineare ed estremamente positivo: dopo aver battuto la Sampdoria agli ottavi (4-1 senza equivoci) e il Sassuolo ai quarti (2-1, sempre a Torino), la Juventus ha superato il grande ostacolo – per forza, storia e rivalità – della Fiorentina di Italiano, che da quel momento è crollata anche in campionato subendo il contraccolpo psicologico della doppia sconfitta; 0-1 a Firenze, con autogol del gigliato Venuti, e 2-0 a Torino (Bernardeschi e Danilo).
Per l’Inter di Simone Inzaghi, il calendario è stato assai più impegnativo e probante: Empoli agli ottavi (3-2 ai supplementari, Andreazzoli sa come mettere in difficoltà Inzaghi…), Roma ai quarti (3-0 a Milano) e Milan in semifinale (0-0 e 3-0).
I precedenti tra Juve e Inter in Coppa Italia
PRECEDENTI IN COPPA ITALIA | N° |
---|---|
Vittorie Juve | 16 |
Pareggi | 5 |
Vittorie Inter | 10 |
Gol Juve | 60 |
Gol Inter | 46 |
Juventus e Inter, protagoniste di quello che Gianni Brera definì “Derby d’Italia”, si sono incontrate già due volte in finale di Coppa Italia.
I due precedenti, che risalgono agli anni Sessanta, vedono la Juventus in vantaggio sui cugini nerazzurri: due vittorie su due, questo il bottino dei bianconeri. La prima volta risale al 13 settembre del 1959, quando la Juventus espugnò San Siro con un fantastico 4-1 (reti di Charles, Cervato due volte e Sivori).
Era la terza Coppa Italia nella storia della Juventus, che si ripeterà contro i nerazzurri il 29 agosto del 1965, stavolta proprio all’Olimpico di Roma. Nella sfida tra Heriberto ed Helenio Herrera, ha la meglio il primo grazie ad una rete di Menichelli al 15’.
L’Inter di Simone Inzaghi deve dunque sfatare un importante tabù, nonostante la recente storia di questo confronto veda i nerazzurri favoriti e in serie positiva.
Quest’anno le due squadre si sono già affrontate tre volte, due in Serie A e una in Supercoppa italiana. Nei 90’, sono arrivati 2 pareggi e una vittoria dell’Inter (0-1 allo Stadium tra le polemiche); nei 120’, compresa quindi la finale di supercoppa, un pari (0-0 a San Siro in campionato) e due vittorie dell’Inter (oltre alla già citata in Serie A, quella che è valsa il terzo trofeo nazionale, grazie ad un gol di Sanchez a tempo scaduto).
L’Inter ha vinto sette volte la Coppa Italia (sulle 13 finali giocate), la Juventus può arrivare a quindici (sinora 14 vittorie su 20 finali totali). In totale, in questa competizione, la Juventus e l’Inter si sono incrociate ben 33 volte.
Le statistiche premiano la Juventus con 16 vittorie contro le 10 nerazzurre, al netto di 60 gol fatti (46 per l’Inter). Nella loro lunga e gloriosa storia, considerando tutte le competizioni, il bilancio tra Juventus e Inter vede la Juventus in netto vantaggio con 107 vittorie su 231 incontri totali, contro le 67 dell’Inter (57 i pareggi). Sui gol segnati, la statistica si dilata: 339 quelli della Juventus, 280 quelli del Bauscia. Che vuole mettere al sicuro il secondo trofeo stagionale, sperando nel tripletino di fine stagione. Occhio però alla voglia di rivalsa della Juventus di Allegri, che ha già perso la finale di Supercoppa e non può permettersi di chiudere l’anno con 0 titoli.
Juventus e Inter: statistiche dei bomber a confronto
VLAHOVIC (alla Juve) | L.MARTINEZ | |
---|---|---|
6 | gol totali | 23 |
6 | gol senza rigori | 19 |
0.54 | media gol | 0.69 |
2.16 | Azioni da tiro | 3.08 |
1.71 | tiri in porta per 90′ | 1.62 |
Juventus vs Inter, come tutte le partite di Coppa Italia giocate fin qui, sarà anche e soprattutto la partita di Mattia Perin.
Mentre nei nerazzurri Handanovic ha il posto garantito anche nella seconda competizione nazionale, Allegri quest’anno ha sempre schierato il secondo portiere nelle partite di Coppa e Supercoppa – oltre a qualche sporadica presenza in Serie A. Non con brutti risultati, anzi.
Quest’anno il ragazzo di Latina ha totalizzato 9 presenze totali (4 in Coppa, una nella finale di Supercoppa, una in Champions e 3 in Serie A). Le sue due migliori partite sono arrivate contro la Fiorentina, dove ha totalizzato il 100% di save on shot nella doppia sfida, quindi nei 180’. Rispetto a Szczesny Perin è meno tecnico, ma più reattivo – e contro la squadra che tira di più da fuori area dopo il Milan in Serie A, è un dato importante.
Quando gioca lui, la Juventus cerca la palla profonda, senza palleggiare da dietro.
Dall’altra parte, con Handanovic certo del posto da titolare – chissà quando rigiocherà Ionut Radu –, la statistica da tenere d’occhio nell’Inter è quella che riguarda Lautaro Martinez.
L’attaccante argentino, che ha raggiunto quota 19 reti in Serie A, sta vivendo un momento magico. L’expected goals del Toro si aggira su una percentuale molto alta (17.2), più alta di ben 4 punti differenziali (13.2) da Edin Dzeko, suo compagno di reparto nonché secondo giocatore nell’Inter per potenziali occasioni da rete create.
Come detto in apertura, lo straordinario momento di forma di Lautaro in fase realizzativa stride con quello vissuto da Dusan Vlahovic.
L’attaccante serbo è stato colto quasi in lacrime dopo la sostituzione in Genoa vs Juventus. L’ennesima, dopo quella che tanto aveva fatto discutere nella sfida contro il Venezia – quando al suo posto era subentrato Chiellini, a 20’ dalla fine.
I numeri di Vlahovic parlano chiarissimo, sotto Allegri il serbo ha subito un’involuzione – ma dare tutte le colpe al tecnico livornese sarebbe ingenuo.
La verità è che alla Fiorentina il gioco di Italiano – già di per sé più esposto e meno protetto dietro – premiava la fase offensiva della squadra, con Vlahovic unico vero riferimento davanti.
In maglia viola Vlahovic creava, in media, 2.62 shot action (ora è a 2.16). Con otto partite in meno, alla Juventus Vlahovic ha segnato 6 gol e 1 assist (in 13 partite); alla Fiorentina 17 gol e 2 assist (in 21).
Il dato più preoccupante – sul quale non a caso è intervenuto Allegri parlando di “poca tranquillità” – è quello sui passaggi: alla Fiorentina Vlahovic giocava pulito e giocava bene, anche per i compagni (precisione passaggi 76.3); alla Juventus il suo nervosismo in zona gol ha dei riflessi anche e soprattutto sulla fase di costruzione (dove la precisione sui passaggi si è abbassata a 70.5).
Juventus vs Inter sarà soprattutto la sfida tra i due attaccanti più prolifici delle due formazioni.
Come stanno le due squadre
Il gol subito da Mimmo Criscito al 96’, che ha rimesso in corsa il Genoa e obbligato la Juventus al riscatto immediato in Coppa Italia, può essere un bene – a livello motivazionale – per l’11 di Allegri.
Ma il tecnico sa di avere tutti contro: la stampa lo accusa di aver castrato il talento di Dusan Vlahovic, nonché di aver fatto regredire il gioco della Juventus – che con Pirlo aveva più fluidità di manovra.
La verità è che ogni stagione va pensata a sé: Allegri ha perso CR7 (che Pirlo aveva) a due giorni dalla fine del mercato, e in attacco ha perso precocemente anche Federico Chiesa, il miglior esterno della nazionale italiana, e autentico trascinatore in Champions lo scorso anno con Pirlo.
I due rinforzi più importanti da tre anni a questa parte nei bianconeri sono arrivati a gennaio (Vlahovic e Zakaria). Inoltre Allegri, a differenza di Pirlo, ha raggiunto la qualificazione in Champions a quattro giornate dalla fine (non all’ultima grazie ad un suicidio del Napoli di Gattuso).
L’unico vero neo sulla stagione di Allegri è la finale di Supercoppa, persa per un’ingenuità a dir poco clamorosa di Alex Sandro a pochi secondi dalla fine della partita – e dalla lotteria dei rigori. L’Inter è ancora in corsa per due obiettivi, e ha già raggiunto il primo (appunto in Supercoppa).
La squadra di Inzaghi deve staccare la spina dal campionato per almeno 90’: non sarà facile. Da questo punto di vista la Juventus, nonostante i pronostici dei più dicano altro, parte forse favorita.
La sua testa è più libera, anche se il suo gioco stenta a decollare – mentre quello di Inzaghi soprattutto nell’ultimo mese e mezzo è decisamente risalito. È tornata contro l’Empoli la pazza Inter, in svantaggio di due reti e poi, al termine della partita, sopra di due.
Sarà una partita bloccata all’inizio, quella tra Juventus e Inter, e che sarà probabilmente sbloccata dalla giocata di un singolo. Attente in fase difensiva, per storia tradizione moduli tattiche, le due squadre dovranno sperare nel coraggio e nella qualità dei singoli.
Occhio al duello Perisic-Danilo da una parte e Cuadrado-Dumfries dall’altra. Attenzione, a distanza, al duello tra Vlahovic e Lautaro, che potrebbe decidere la finale numero 74 nella storia.
Le probabili formazioni
JUVENTUS (4-3-3): Perin; Danilo, De Ligt, Chiellini, Alex Sandro; Zakaria, Arthur, Rabiot; Cuadrado, Vlahovic, Morata.
INTER (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Dimarco; Dumfries, Barella, Brozovic, Calhanoglu, Perisic; Lautaro, Dzeko.