Dire che la Juventus stia vivendo una stagione difficile è un eufemismo, ma la vittoria contro la Fiorentina ha riconsegnato ai tifosi una squadra solida, soprattutto dal punto di vista caratteriale, e compatta.
Per quanto il tabellino racconti di un ennesimo successo di misura contro i viola (1-0 grazie al colpo di testa di Rabiot), a vedere la partita si ha avuto l’impressione di vedere forse per la prima volta una squadra che si avvicina all’idea di Juventus che era in testa fin dall’inizio della stagione, con il tridente formato da Chiesa e Di Maria ai lati di Vlahovic, ma anche con un Manuel Locatelli in forma smagliante ed elemento fondamentale per garantire equilibrio a tutta la squadra.
Locatelli contro la Fiorentina: ordine e protezione della difesa
Locatelli è da sempre un centrocampista dai grandissimi mezzi ma che da quando è arrivato alla Juventus ha alternato buonissime prestazioni a partite in cui ha incontrato moltissime difficoltà. Non solo per colpe sue, ma rispetto ai tempi del Sassuolo raramente ha dato sfoggio delle sue qualità in mezzo al campo.
Eppure negli ultimi tempi sembra che Manuel stia superando quei limiti che aveva sempre palesato nel ruolo di regista davanti alla difesa. Contro la Fiorentina lo si è visto arretrare e coprire sempre molto bene gli spazi in aiuto dei compagni della linea difensiva, e lo si vede bene dalla heatmap.
La zona in cui è rientrato maggiormente è quella del centro sinistra, ovvero dove Alex Sandro ha palesato i maggiori problemi nel contenere gli avversari e dove Kostic era meno puntuale nei rientri rispetto a De Sciglio sulla fascia opposta.
La Juventus è sempre una squadra che tende a giocare bassa per poi colpire con passaggi in profondità, e la mappa delle palle toccate da Locatelli rispecchia perfettamente questo atteggiamento: una densità enorme nella propria metà campo e qualche sparuta palla toccata nella metà campo avversaria, terreno lasciato alle scorribande dei compagni incursori come Kostic, Rabiot e Chiesa.
Ma nonostante la posizione arretrata è stato un continuo generatore di gioco per i bianconeri, riuscendo a sottrarsi di continuo alla pressione dei viola e riuscendo a rifornire regolarmente i compagni più avanzati.
Qual è la vera dimensione di Locatelli
In estate la Juventus aveva cercato a lungo Paredes con l’idea di renderlo il perno di centrocampo, schermo davanti alla difesa con a fianco due mezzali (di cui una idealmente poteva essere proprio Locatelli). I progetti estivi sono però presto naufragati, tra infortuni vari e rendimento non all’altezza dello stesso Paredes: Allegri ha scoperto mezzali di quantità e qualità non solo i giovani Miretti e Fagioli, ma anche un Rabiot probabilmente ai massimi livelli da quando veste il bianconero.
Una cosa che non è mai mancata a Locatelli è la visione di gioco (ne è prova anche la splendida azione che ha portato al gol di Vlahovic annullato per fuorigioco millimetrico), ma è cresciuto moltissimo anche nel leggere il gioco altrui: in questa stagione fa registrare un numero importantissimo di passaggi bloccati, grazie alla sua capacità di inserirsi tra le linee avversarie.
Al Sassuolo si era messo in luce in un centrocampo a due perché riusciva a unire quantità e qualità in una squadra che giocava con il baricentro molto alto: alla sua visione di gioco univa l’aggressività e il pressing in zone avanzate del campo. Nel sistema di gioco della Juventus, in un centrocampo a tre, ha fatto fatica a trovare la sua dimensione: come mezzala non ha quella progressione necessaria per essere realmente efficace in supporto all’azione offensiva (quella che invece ha Rabiot e che nei progetti doveva avere anche Pogba), mentre da mediano è sempre stato molto bravo nella gestione della palla ma per abituarsi alle coperture arretrate ha dovuto lavorare molto, e i vari cambi di assetto difensivo non l’hanno certo aiutato a prendere confidenza con il ruolo.
Con il ritorno del centrocampo a due Locatelli ha sfornato una delle sue migliori partite stagionali, sempre ordinato e puntuale. La Juventus ha sicuramente bisogno di foga e aggressività in questo momento della stagione, per recuperare i punti persi con la penalizzazione e per cercare di tamponare i danni, ma ha anche bisogno di giocatori come Locatelli che anche nei momenti più difficili sappiano portare ordine e solidità in mezzo al campo.