Sarà un Saturday Night ad alta tensione quello della 26a giornata di Serie A: all’Allianz la Juve ospita la Lazio in un big match che chiarirà le ambizioni stagionali di bianconeri e biancocelesti. Spettatrici attente del big match del sabato sera saranno le prime due della classe, ma in particolare il Milan, che dopo aver raccolto solo 4 punti nelle ultime quattro giornate deve guardarsi alle spalle in ottica Champions.
La Vecchia Signora, dopo aver strapazzato 3-0 lo Spezia, si prepara, tra infortuni e assenze pesanti, ad affrontare gli undici di Simone Inzaghi, che tornano in campo a sette giorni esatti dal ko subito a Bologna. Immobile e compagni non hanno infatti disputato il match infrasettimanale con il Torino per le problematiche legate al Covid e all’ASL del capoluogo piemontese, e proveranno a sfruttare i giorni di riposo in più proprio in casa della Juventus. Le premesse in termini di gol non mancano, anche se gli undici di Pirlo hanno vinto senza subire reti tutte le ultime quattro gare casalinghe in Serie A. Da una parte la Lazio è la formazione contro cui i bianconeri hanno realizzato più gol in Serie A (272, la media di 1.8 a incontro); dall’altra i biancocelesti sono sì rimasti a secco nell’ultima gara disputata, ma non collezionano due match in campionato senza reti all’attivo da gennaio 2017. Grandi aspettative anche intorno a CR7, perché è ufficialmente iniziato uno dei due mesi più prolifici per il portoghese: in marzo sono ben 84 le marcature messe a referto da Ronaldo tra club e nazionale maggiore; score inferiore solo a quello di settembre (86). Incoraggianti anche le premesse relative al reparto offensivo degli ospiti, in particolare a Ciro Immobile, che potrebbe siglare la sua 150a rete in Serie A e che allo Stadium contro la sua ex squadra ha realizzato tre gol (nessun giocatore ha fatto meglio all’Allianz da avversario dei bianconeri, al pari di Mauro Icardi e Josip Ilicic). I precedenti di questo confronto sorridono alla Vecchia Signora (la Juve è la squadra contro cui la Lazio ha perso più partite nella massima competizione) ma le Aquile di Inzaghi sono imbattute in due degli ultimi tre match (1V, 1N) e nei quattro scontri più recenti entrambe le formazioni hanno sia segnato che subito almeno un gol.
I rossoneri di Pioli sono invece attesi dalla trasferta insidiosa in casa del Verona, in programma domenica alle 15.00. Il punteggio più frequente tra lombardi e veneti in Serie A è l’1-1, finale di ben nove incontri, ma il bilancio generale in campionato premia il Diavolo con 26 successi contro 10. Significativo tuttavia lo score degli ultimi sei anni: dal 2015 infatti il Milan ha vinto solo due incroci contro gli scaligeri nel torneo (4N, 2P). Tra le squadre affrontate almeno quattro volte nel periodo ha fatto peggio solo contro il Napoli (un successo). Al Bentegodi ci si aspetta una sfida combattuta, e soprattutto non uno 0-0, considerando che le rivali di giornata hanno sia segnato che subito almeno una rete in sette degli ultimi nove precedenti in campionato. Attenzione però perché gli uomini di Pioli sono quelli che hanno incassato meno reti nei primi 45’ in questa competizione (9). Stesso discorso sui singoli: il grande assente sarà Zlatan Ibrahimovic – miglior marcatore dei rossoneri nel campionato in corso con 14 sigilli – alle prese con la lesione all’adduttore rimediata nel match con la Roma. Ci sarà però il vice capocannoniere del Diavolo Franck Kessie, che ha toccato quota 25 centri in campionato con il club e che è il primo giocatore del Milan con otto reti all’attivo dal dischetto in una singola edizione di Serie A da Jeremy Menez nel 2014/15. Non da meno i numeri dei padroni di casa: Faraoni, a bersaglio nell’ultima presenza contro i lombardi nel febbraio 2020, ha segnato un gol e servito un assist nel 3-0 contro il Benevento di mercoledì e ha raggiunto quota sette gol con la maglia del Verona in Serie A. Prima di lui l’ultimo difensore gialloblù a raggiungere questa quota era stato Massimo Oddo (arrivato poi a 10). Insomma le aspettative, nonostante tra le due squadre ci siano 15 punti di distacco, sono alte; e il risultato imprevedibile.
Foto di testa e contenuto a cura di Redazione Opta