Italia – Spagna non sarà mai una gara come le altre. Soprattutto al campionato europeo.
La prima semifinale di Euro 2020 promette spettacolo e scintille, fra un’Italia in saluta e spavalda, contro una Spagna partita con il freno a mano tirato e poi di colpo esplosa grazie anche ad un pizzico di fortuna.
Azzurri in stato di grazia e con il morale altissimo dopo aver rispedito a casa il Belgio. Pesa però l’assenza di Spinazzola e in attacco Mancini ha il dubbio Immobile – Belotti, con il primo massacrato dalla stampa per la prestazione e per la scenata in occasione della rete di Barella. Luis Enrique sull’altra panchina deve quasi sicuramente fare a meno di Sarabia e fa allin sul tridente delle meraviglie, con Morata che scalpita.
Vediamo cosa ci attende martedì alle 21.00 in quel di Wembley per la semifinale di Euro 2020, Italia – Spagna.
Qui Italia, Emerson per Spinazzola
Notti Magiche inseguendo un gol. Cantavano così Gianna Nannini ed Eduardo Bennato nell’inno di Italia ’90 e i ragazzi di Mancini l’hanno trasformata nella loro colonna sonora di questo europeo. Sarà che tre gare sono state giocate a Roma, come in quel mondiale, sarà che questa nazionale giovane e spavalda ci ricorda quella di Vicini, ma le notti magiche sembrano tornate nella calda estate italiana: 31 anni dopo.
Italia bella e incensata da tutti: stampa italiana ed estera, tutti rimasti a bocca aperta da questo gruppo che non annovera campioni o stelle, ma una rosa dove tutti sono utili e nessuno indispensabile. Mancini ha ricostruito dalle macerie una squadra che assomiglia ad un Luna Park, perché sembra di essere sull’ottovolante quando guardi gli azzurri. Non solo, ma quasi 90 anni dopo cadono record a nastro con Mancini al timone: 32 risultati utili consecutivi, superando l’era Pozzo di un calcio che non esiste più.
Ma è incredibile davvero quello che sta facendo la nostra nazionale. Partita snobbata da tutti ha superato il girone eliminatorio in grande stile, per poi affondare il Belgio nei quarti. Unica mezza nota stonata i 90 minuti contro l’Austria in cui gli azzurri hanno giocato più con le emozioni che con la testa. Chiesa e i supplementari ci hanno poi regalato il pass per Monaco di Baviera. Due le reti subite ed entrambe da palla inattiva: con gli austriaci su corner e contro il Belgio dagli 11 metri.
Insomma una squadra che non subisce reti su azione, con il rientro imperioso di Chiellini che ha demolito le speranze di Lukaku, oltre ad un Donnarumma insuperabile fra i pali. Qualcosa abbiamo inevitabilmente concesso al Belgio, ma stiamo anche parlando della squadra al primo posto nel Ranking FIFA. Alla fine però abbiamo esultato noi, nonostante il grave infortunio a Spinazzola. Ci mancherà maledettamente questo ragazzo sul binario di sinistra: ottimo in fase difensiva e straripante nelle proiezioni in attacco. Ce lo invidiano tutti, ma la sorte è stata a dir poco beffarda in questo caso.
Roberto Mancini incassa il pesante colpo e rilancia con Emerson. Sarà lui a giocare esterno sinistro nella difesa a quattro. Giocatore su cui molti puntavano fino ad un anno fa. Nell’ultima stagione al Chelsea le cose non sono andate molto bene per il brasiliano naturalizzato italiano, soprattutto dopo l’arrivo di Tuchel in panchina. Pochissime presenze e pochissimo minutaggio, chiuso a sinistra da Chillwel e Alonso. Nonostante tutto però è campione d’Europa con i blues.
Se il cambio a sinistra è logico e naturale, qualche dubbio nella testa di Mancini resta per l’attacco. Immobile è apparso lontano dai giorni migliori. Vero che ha lavorato tanto per gli inserimenti dei compagni, ma si è dimostrato egoista e poco lucido sotto porta. Belotti scalpita in panchina per la seconda maglia da titolare in questo Euro 2020 e in molti sperano nell’avvicendamento. Il “Gallo” potrebbe essere l’arma in più contro la difesa iberica.
Confermato il resto della squadra che ha battuto il Belgio. Undici che vince non si cambia, o quasi.
Probabile formazione (4-3-3); Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Chiesa, Immobile (Belotti), Insigne. CT Roberto Mancini.
Qui Spagna, squadra in salute
Una strada che improvvisamente si è fatta in discesa per la Spagna. Partiti in sordina con lo 0-0 vs Svezia e i fischi del pubblico di Siviglia, la truppa iberica di colpo ha iniziato a viaggiare.
Chiariamo subito due punti: l’attuale squadra non è quel rullo compressore che tante volte ci ha fatto piangere anche a noi, pur restando un ottimo collettivo. In secondo luogo la fortuna ai rigori è stata dalla parte iberica contro la Svizzera. Decisive anche le parate di Unai Simón, il basco custode dei pali spagnoli.
Detto questo però la Spagna appare in salute. Un gioco non brillante ed eccelso, ma comunque efficace. Luis Enrique lo aveva dimostrato anche ai tempi del Barcellona: arrivò cambiando l’idea di gioco di Guardiola, per un calcio più pratico, vincendo uno storico triplete con tanto di Champions League. La stessa cosa accade in nazionale, con la Vecchia Guardia spazzata via, nessun giocatore del Real e un gruppo molto particolare.
La difesa resta in parte l’anello debole in alcune situazioni, come dimostrano i 5 gol subiti, di cui 3 nell’incredibile gara contro la Croazia. L’assenza di uno come Sergio Ramos si sente e nemmeno poco, Pau Torres e Laporte chiamati a sostituire il vecchio capitano. Jordi Alba è la freccia sul binario di sinistra.
A centrocampo invece i tempi sono dettati da Busquet, l’ultimo dei grandi rimasto nella selezione della Furie Rosse. Non avrà il passo di qualche anno fa, ma resta un signor centrocampista. Ben supportato da Koke e Pedri che vanno così a coniugare qualità e quantità: a loro si aggiunge un Thiago Alcantara a mezzo servizio, ma sempre importante nell’economia del gioco a gara in corso.
Le speranze iberiche sono riposte soprattutto nel tridente offensivo: Dani Olmo a destra, Morata al centro e Ferran Torres a sinistra. tutto questo senza dimenticare Oyarzabal: decisivo con la Croazia a gara in corso e fondamentale dal dischetto contro la Svizzera dove ha segnato il rigore della vittoria, per poi approdare in semifinale. Non solo, ma sempre dalla panchina può risultare utile Gerard Moreno.
Unico assente Sarabia che non dovrebbe recuperare nello scacchiere di Luis Enrique e dunque spazio al già citato Dani Olmo. Nessun altro ballottaggio per il resto della squadra.
Probabile formazione (4-3-3): Unai Simón; Azpilicueta, Pau Torres, Laporte, Alba; Koke, Busquets, Pedri; Olmo, Morata, Ferran Torres. C.t. Luis Enrique
Precedenti
Italia – Spagna sarà il 23° incrocio, dal 1920 ad oggi. Conducono gli azzurri con 7 vittorie, a fronte di 6 successi iberici e 9 pareggi.Il digiuno più lungo concerne la Spagna che dopo la vittoria nel primo scontro nel 1920 ha dovuto attendere l’amichevole del 2000 per tornare a sorridere contro di noi: un tabù lungo 80 anni.
L’ultima vittoria spagnola è amara per noi: qualificazioni a Russia 2018, 3-0 delle Furie Rosse e preludio della mancata qualificazione alla competizione russa per la nostra selezione. L’ultimo hurrà italiano risale invece agli ottavi di finale di Euro 2016, con la truppa di Conte che stese 2-0 la Spagna: gol di Chiellini e Pellè. Il pareggio invece manca dal 6 ottobre 2016, sempre nelle qualificazioni al Mondiale russo, quando finì 1-1.
Nella fase finale di un Europeo si tratta del sesto scontro ad una fase finale. Una storia iniziata nel 1980 con il pareggio per 0-0, proseguita ad Euro 1988, con il successo azzurro per 1-0 nella fase a gironi: assist dell’attuale CT Roberto Mancini e diagonale vincente del suo attuale vice, Gianluca Vialli. Poi per 20 anni le strade non si sono incrociate fino ai quarti di finale di Euro 2008. Ai calci di rigore la Spagna elimina la nazionale di Roberto Donadoni e le Furie Rosse inaugurano i 4 anni più vincenti della loro storia.
E proprio nel 2012 arriva il secondo europeo di fila per gli iberici, il terzo in totale: nel mezzo il Mondiale vinto nel 2010 in Sud Africa. La finale di Euro 2012 mette a confronto Italia – Spagna: la formazione di Prandelli affonda sotto i colpi di quella macchina perfetta e il 4-0 finale fotografa alla perfezione il match. L’ultimo scontro ad un Europeo come detto, risale al 2016, con il 2-0 azzurro.