Mancini ha risollevato il morale della Nazionale italiana nell’ultimo periodo, distrutto dopo la cocente esclusione dai Mondiali per mano della Svezia.
Il 13 novembre 2017 l’Italia visse una delle pagine più nere della sua storia. Nella cornice gremitissima dello stadio Meazza di Milano, gli Azzurri avevano bisogno di una vittoria con due gol di scarto per poter superare l’arcigna Svezia e conquistare un pass per i Mondiali del 2018, dopo la sconfitta per 1-0 in Scandinavia. Nonostante una partita all’attacco, in cui ci furono 27 tiri totali verso la porta di Robin Olsen, la squadra di Ventura non riuscì a perforare il muro degli avversari, terminando la gara con un deludente 0-0. Era la seconda volta che l’Italia mancava ai Mondiali dopo il 1958, ed era necessario ricostruire una squadra moralmente a pezzi. Dopo aver dato il benservito a Gian piero Ventura, ritenuto dal pubblico il capro espiatorio, Gigi Di Biagio guidò la Nazionale nei mesi successivi fino all’arrivo di Mancini. Sotto la gestione del tecnico jesino la squadra ha ripreso entusiasmo, come testimoniato anche dai risultati ottenuti.
Nelle 25 partite giocate dagli Azzurri sotto la gestione Mancini sono arrivate 16 vittorie, 7 pareggi e appena due sconfitte, entrambe alle prime uscite. Insomma, c’è fiducia nel futuro, e nei prossimi giorni la Nazionale sarà impegnata domenica contro la Polonia e mercoledì contro la Bosnia-Erzegovina per le ultime due giornate di Nations League, a caccia delle semifinali. Tra i tanti meriti del CT, l’aver fatto esordire in Nazionale ben 32 giocatori, tra cui alcuni dei migliori prospetti attuali del calcio italiano. Questa la lista completa dei giocatori che hanno esordito in Azzurro negli ultimi due anni e mezzo: Politano, Berardi, Caldara, Mandragora, Baselli, Biraghi, Lazzari, Emerson, Barella, Piccini, Lasagna, Grifo, Kean, Sensi, Zaniolo, Izzo, Mancini, Pavoletti, Di Lorenzo, Tonali, Castrovilli, Gollini, Meret, Orsolini, Locatelli, Caputo, Cragno, Bastoni, Pessina, Pellegri, Pellegrini, Calabria. Dal futuro di questi ragazzi dipenderanno le sorti del movimento calcistico italiano, ma, guardando alla disfatta di tre anni fa a San Siro, la strada tracciata sembra rosea.