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In una fredda e nebbiosa notte milanese, l’Italia si è riscoperta fragile, scoperta, senza difese immunitarie di fronte ad una Francia tutt’altro che nobile nei nomi, ma concretissima nel gioco e nel risultato. 1-3, dunque, e addio sogni di primo posto nel girone di Nations League. Non che questo cambi il bel percorso degli azzurri di Spalletti, certo, ma senz’altro li – e ci – fa entrare in una dimensione nuova, più ristretta e circoscritta.

Il tanto bramato clean-sheet ottenuto col Belgio (0-1) giovedì sera poteva rappresentare l’inizio di un percorso a reti inviolate. Tutt’altro. L’influenza di Donnarumma chiama in causa Vicario, che è incolpevole sui gol ma certo non dà le stesse certezze di Gigione al reparto difensivo. A centrocampo siamo più stanchi del solito, e Rabiot con Guendouzi e Koné, tutte conoscenze del nostro calcio, presente e passato, fanno banchetto. Sugli esterni arriviamo tardi, davanti siamo poco pericolosi. Una sconfitta meritata da cui risultano, necessarie, le seguenti pagelle (al ribasso).

Le pagelle dell’Italia: Rovella, buon ingresso. Barella fuori ruolo (di nuovo)

Vicario 5.5 – Sui tre gol, non ha colpe. Ma certo, non dà al reparto difensivo le stesse certezze di Donnarumma, e si vede. Chiude la serata, di danno, con la notizia-beffa dell’autorete sulla punizione di Digne per il momentaneo 0-2.

Bastoni 5.5 – Dei tre dietro è forse il migliore, il che la dice lunga. Con i suoi lanci fa spesso ripartire gli azzurri, ma dietro fatica anche lui.

Buongiorno 4.5 – Serataccia per il difensore del Napoli che si perde Rabiot in due circostanze – quelle decisive, da cui nascono i gol che aprono e chiudono l’incontro.

Di Lorenzo 5 – Stanco, si perde spesso l’uomo. Spalletti non lo cambia mai, ma forse avrebbe dovuto farlo.

Cambiaso 6.5 – Il gol riapre una partita che sembrava chiusa. Nella ripresa è sempre propositivo. Fatica con Thuram in un paio di situazioni, ma è il migliore dei suoi nelle due fasi. (Maldini 6)

Tonali 5.5 – Persino uno dinamico come lui fatica contro i muscoli del centrocampo francese. Poco preciso in fase d’impostazione, come i suoi compagni di reparto.

Locatelli 5 – Impreciso, lento, demotivato. Spalletti lo cambia con Rovella e l’Italia quantomeno velocizza la manovra. (Rovella 6)

Frattesi 5 – Assente ingiustificato. Dà poca copertura dietro, davanti è praticamente nullo. (Raspadori 5.5)

Dimarco 6 – Sufficienza per l’autore dell’assist del momentaneo 1-2. Anche lui subisce la stanchezza del collettivo e ci si rispecchia parecchio. (Udogie 6)

Barella 5.5 – Capitano per una notte, deve guidare una nave in tempesta. Lotta come un leone, ma anche lui è parecchio disordinato – pure in un ruolo che, confermiamo, non è il suo.

Retegui 5 – Non sfiora neanche un pallone nel primo tempo, annullato dalla difesa francese. Nella ripresa meglio, ma senza mai incidere davvero. (Kean 5.5)

Le pagelle della Francia: Rabiot il migliore, Maignan decisivo

Maignan 7 – Una sua parata (straordinaria) al 93’ consegna di fatto il primo posto nel girone alla Francia. Sotto il cielo di uno stadio che ne conosce le gloriose gesta, Magic Mike torna quello dei bei tempi, almeno per una notte.

Koundé 6 – Partita ordinata, senza eccessi. Ma in una sfida così delicata, è già molto. (Pavard s.v.)

Konaté 6.5 – Gioca una gara solida, coraggiosa, senza precludersi gli scatti di 40 metri a campo scoperto ma anche spesso anticipando la giocata e le idee di Retegui, che non vince neanche un duello contro di lui.

Saliba 6.5 – Si potrebbe copiare e incollare la pagella di Konaté. Una coppia solidissima.

Digne 6.5 – Spinge con costanza, segna un gol meraviglioso (che la FIFA assegna a Vicario, autorete) su punizione, ma si perde Cambiaso nell’occasione del gol azzurro.

Guendouzi 7 – Prova maiuscola per il centrocampista laziale, che si becca gli insulti di mezzo stadio al termine del match, indicativi e contrario: gioca una grande partita, è fastidioso in modo intelligente per i suoi, non sbaglia quasi nulla.

Koné 7 – Tenuto in panchina da De Rossi per troppe partite, Koné è uno dei migliori centrocampisti in Serie A e ieri sera l’ha dimostrato. Corsa, tenacia, qualità. Questo giocatore ha tutto.

Rabiot 8 – L’osannato Giuntoli con Rabiot ha preso una cantonata. L’Adrien simbolo dell’allegrismo d’annata regala una vittoria di muso lungo ai suoi grazie a una doppietta di testa, dimostrando di avere parecchi colpi nel proprio bagaglio tecnico. Le sue corse allungano la difesa azzurra, scollandola tra i reparti. I suoi recuperi ridicolizzano la lenta manovra degli avversari. Dominante.

Nkunku 6 – Partita di gestione per uno dei talenti più fulgidi della Francia di Deschamps, che deve ancora imparare a metterli nelle condizioni ideali di esprimersi.

Kolo Muani 6 – Allunga la difesa azzurra, e crea parecchi patemi a Bastoni, soprattutto nel primo tempo. Ma poco altro.

Thuram 6.5 – Non avrà impressionato in fase di conclusione, ma arriva sempre a impensierire la difesa azzurra, sfiancandola come e quando vuole. (Barcola s.v.)