Non poteva esserci occasione più propizia per Ceferin e Dominguez, di unire i comuni intenti di UEFA e CONMEBOL con una partita che vede di fronte le ultime nazionali vincitrici rispettivamente del Campionato Europeo e di quello Sud Americano, ovvero Italia e Argentina.
Una sfida che però va molto al di là di una “Finalissima” tra continenti (la terza nella storia dopo quella di Francia e Argentina vittoriose contro Uruguay e Danimarca nel 1985 e nel 1993), perché racchiude in sé altri mille elementi di interesse e storia, a cominciare dal palese omaggio che entrambe tributeranno al comune eroe, Diego Armando Maradona.
Il tutto in una location altrettanto storica come quella di Wembley, con fischio di inizio alle ore 20:45 di Mercoledì 1 giugno 2022 (in diretta in chiaro su Rai1).
I precedenti
Partite | 15 |
Vittorie Italia | 6 |
Pareggi | 4 |
Vittorie Argentina | 5 |
Gol Italia | 22 |
Gol Argentina | 15 |
Azzurri e Albiceleste hanno dato vita a epici scontri mondiali nel corso della loro storia, ma c’è un inevitabile prima/dopo rispetto agli esiti degli stessi.
Il punto di svolta, purtroppo per noi, è quella maledetta serata di inizio luglio del 1990, quando le due formazioni si sono affrontate in una semifinale mondiale proprio sul terreno di casa degli azzurri, anche se lo Stadio S.Paolo aveva sicuramente il cuore diviso a metà. Sappiamo poi come andò a finire, con l’Argentina che dopo aver recuperato il gol dell’Italia (prima Schillaci e poi Caniggia), ci beffò ai rigori andando poi a giocarsi la finale contro la Germania (perdendola).
Una data che ricorderemo non solo per il rammarico della sconfitta, ma perché di fatto fu la prima volta che gli argentini riuscirono a vincere una partita ufficiale contro gli azzurri ai mondiali.
Prima di quella data, non erano andati oltre a un pareggio nella fase a gironi (1-1) sia nel 1974 che nel 1986 (quando però poi gli argentini vinsero il mondiale), mentre uscirono sconfitti sia nel 1978 (quando di nuovo proprio l’Albiceleste alla fine alzò la coppa del mondo davanti al suo pubblico) sia nel 1982 (un 2-1 con reti di Tardelli e Cabrini che ci spianò la strada verso le semifinali e poi la conquista del mondiale).
Scontri insomma che sono sempre stati decisivi o quasi per traguardi prestigiosi anche se, ironia della sorte, dal 1990 a oggi le due squadre si sono affrontate solo in amichevole e come si diceva, con esiti diametralmente opposto ai precedenti visto che in tutte e tre le occasioni l’Italia è uscita sconfitta dal campo subendo sempre due reti al passivo. Un bilancio generale che parla di 15 sfide totali, con sei successi, cinque pareggi e quattro sconfitte per gli azzurri, tutte le ultime quattro appunto.
Ora questa “Finalissima” è l’occasione per invertire nuovamente la tendenza, e magari cominciare a scrivere nuove importanti pagine di storia.
03/07/90 | Coppa del Mondo | Semifinale | 4-5 d.c.r. |
05/06/86 | Coppa del Mondo | Girone A | 1-1 |
29/06/82 | Coppa del Mondo | Girone C | 2-1 |
10/06/78 | Coppa del Mondo | Girone 1 | 1-0 |
19/06/74 | Coppa del Mondo | Girone 4 | 1-1 |
Italia e Argentina: statistiche a confronto
Completamente ribaltata anche la statistica più recente delle due formazioni, con l’Italia che è passata dal record mondiale di imbattibilità (con 37 partite consecutive senza sconfitte), a trovare ben due sconfitte negli ultimi sei scontri (tra cui ovviamente quello contro la Macedonia che ci è costato la qualificazione per il Qatar) ovvero tante quante in tutte le precedenti 42 partite con Roberto Mancini in panchina. Stesso discorso per le vittorie, con solo tre successi nelle ultime undici partite giocate, che lasciano uno sbiadito ricordo di quella serie di 13 vittorie di fila fatte tra il novembre del 2020 e il luglio 2021.
L’Argentina viceversa sta vivendo un momento particolarmente propizio, con un record di 31 partite senza sconfitte e uno score nel frangente di ben 20 vittorie e 11 pareggi (solo sei le amichevoli disputate). In mezzo, la vittoria più attesa della Copa America proprio contro i rivali storici del Brasile, e una comoda qualificazione per il Qatar nel girone Sud Americano (seconda alle spalle dei verde oro).
Le statistiche dell’ultimo periodo sono piuttosto emblematiche, almeno per gli azzurri. L’Italia infatti teoricamente domina il campo con una forte spinta offensiva (circa sette conclusioni in più degli argentini), ma ha come sappiamo bene tantissimi problemi proprio in fase realizzativa, dove invece tiene una media gol inferiore (1,3 contro 1,5).
Certo almeno in difesa i numeri di Mancini continuano a essere buoni, anche se come tutti gli altri in netto calo nel post-europeo (solo tre partite con porta inviolata nelle ultime dieci).
ITALIA | ARGENTINA | |
---|---|---|
1,3 | Gol Fatti | 1,5 |
0,33 | Gol subiti | 0,47 |
0,78 | Assist | 0,94 |
19,6 | Tiri | 12,8 |
6,3 | Tiri nello specchio | 4,94 |
1,8 | Tiri in porta subiti | 2,35 |
66,7% | Porta Inviolata | 58,8% |
Stato di Forma e analisi della gara
Quella contro l’Argentina sarà una sorta di giro di boa per gli azzurri, con Mancini che dovrà accantonare molti degli eroi degli Europei, per dare spazio a un nuovo giovane ciclo. Si riparte insomma da quella vittoria, per quanto inutile, contro la Turchia, servita se non altro proprio a dare visibilità a molti nomi del futuro (vedi la doppietta di Raspadori).
Il gioco di Mancini del resto ci ha fatto vivere momenti indimenticabili, non solo per la storica vittoria europea, ma anche per i tanti risultati da record che non possono ora essere dimenticati, quanto invece ritrovati. Come la via del Gol, vero neo di questa squadra al momento.
La “Scaloneta” invece, vive di grande entusiasmo (lo stesso che avevamo noi fino a poco tempo fa), e può certamente affrontare il match con tutta la serenità che lascia il non aver mai perso una partita dal 2 giugno 2019 (contro il Brasile).
La probabile formazione dell’Italia
Siamo all’ultimo atto di un percorso iniziato diversi anni fa e che ha dato i suoi frutti con la conquista dell’Europeo. La partita contro l’Argentina potrebbe quindi essere una passerella d’onore proprio per i senatori di questo gruppo, al netto di qualche assenza forzata.
Donnarumma sarà ovviamente il riferimento tra i pali, con davanti i due centrali storici della nazionale e della Juventus: Bonucci e Chiellini. Già perchè tra i tanti spunti di questa sfida, c’è anche quella che sarà quasi certamente l’ultima partita in azzurro per capitan Chiello.
Ai lati dovrebbero presentarsi Di Lorenzo ed Emerson, ma salgono le quotazioni di uno degli assoluto protagonisti degli Europei, quel Leonardo Spinazzola che aveva visto la finale di Wembley in stampelle e che ora potrebbe ritrovare spazio in campo (anche se forse non dal primo minuto).
Anche a centrocampo Mancini ha dovuto rinunciare alla presenza di Verratti e di Zaniolo, lasciando aperto un posto sulla linea occupato ora da Pessina, mentre anche per il tridente offensivo ci sono diverse modifiche in corsa. L’infortunio di Insigne dell’ultima ora darà una chances a Raspadori sulla sinistra, mentre a destra con Berardi fuori dai giochi potrebbe toccare a Bernardeschi.
Anche per la punta centrale ci sarà un avvicendamento forzato, con Immobile rimasto a casa e il suo “fratello” Belotti incaricato di sostituirlo, anche se c’è Scamacca pronto a subentrare.
Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Chiellini, Emerson Palmieri; Barella, Jorginho, Pessina; Raspadori, Belotti, Bernardeschi.
La probabile formazione dell’Argentina
L’Albiceleste di Scaloni dovrebbe presentarsi con un modulo speculare a quello degli azzurri (salvo lievi aggiustamenti in campo) con un tridente offensivo che ben conosciamo: l’interista Lautaro Martinez al centro, il possibile futuro juventino Di Maria da una parte e il sette volte pallone d’oro Leo Messi dall’altra. E scusate se è poco.
Nella linea di centrocampo un’altra vecchia conoscenza del calcio italiano come Rodrigo De Paul, affiancato da Lo Celso e probabilmente Rodriguez (visto che Paredes, anche lui nella lista dei possibili arrivi in casa Juventus, non dovrebbe farcela).
Per la difesa, davanti a Martinez tra i pali, ecco Romero e Otamendi come coppia centrale, affiancati con ogni probabilità da Acuna e Montiel ai lati.
Argentina (4-3-3): Martínez; Montiel, Romero, Otamendi, Acuña; De Paul, Rodriguez, Lo Celso; Messi, Lautaro Martínez, Di Maria.