I racconti di sport, molte volte, capita di doverli fare in concomitanza di anniversari particolari.
Maggio 2010- Maggio 2020: oggi non vogliamo celebrare una singola partita o una singola data, bensì un intero periodo – risalente a dieci anni fa- in cui abbiamo avuto la fortuna di assistere ad una delle squadre più forti della storia del calcio.
Di chi parliamo? Dell’Inter di Mourinho, ovviamente, e del mese in cui ha messo a segno il primo “Triplete” della storia del calcio italiano.
La stagione 2009-2010
Nonostante uno scudetto conquistato al primo tentativo, quello nella stagione 2008-2009, il bilancio di Josè Mourinho, presentatosi a Milano con l’aura dello “Special One” e il celebre “Io non sono un pirla”, risulta ancora spoglio del bersaglio più ambito, la Champions League che in nerazzurro manca da quasi cinquant’anni.
In estate arrivano, tra gli altri, Lucio, Milito, Snejider e soprattutto Eto’o, nella laboriosa cessione di Ibrahimovic al Barcellona.
Fin da subito, l’Inter ingrana la quarta in campionato, scavando un consistente solco tra sé e le proprie avversarie. Alla giornata 11, Mourinho è già a +7 su Juve e Sampdoria, potendosi permettere di pensare alla Champions League, dato che la Coppa Italia partirà a dicembre.
L’avventura europea sembra partire male: l’ostico girone con Barcellona, Dinamo Kiev e Rubin Kazan regala tre punti nelle prime tre partite, ma l’Inter riesce in seguito a passare il turno grazie anche alla magica rimonta di Kiev.
A Natale, l’Inter conserva 5 punti sul Milan, 9 sulla Juve e 11 sulla Roma e il primo turno di Coppa Italia è archiviato; nei primi mesi dell’anno, Milito e compagni continuano la marcia in campionato e in Coppa Italia avanzano eliminando la Juventus .
In concomitanza con gli appuntamenti Champions, l’Inter rallenta un po’ in campionato (il mese di marzo è davvero complesso in Serie A, con soli 5 punti in 5 partite per i lombardi), per poi dare il meglio di sé in Europa. Ne fanno le spese prima il Chelsea (memorabile la vittoria a Stamford Bridge con gol di Eto’o) e poi il CSKA di Mosca.
In Coppa Italia , Mourinho conquista la finale eliminando anche la Fiorentina.
E’ nella semifinale di Champions il capolavoro stagionale: contro il Barcellona, i tifosi dell’Inter hanno ancora negli occhi il doppio confronto con il 3-1 di Milano e la soffertissima sconfitta di misura al Camp Nou. Inter in finale di Coppa dei Campioni. In campionato, la Roma ha addirittura superato l’Inter per poi incepparsi e venire ri-superata.
Il risultato, ad inizio maggio 2010, è Inter a +2 sulla Roma in Serie A a 3 giornate dalla fine; ed è la stessa Roma a contendere ai nerazzurri, il 5 maggio, la Coppa Italia, in gara unica all’Olimpico.
L’attesissima finale di Champions, infine, si disputerà il 22 maggio a Madrid contro il Bayern Monaco.
5 maggio 2010: Finale di Coppa Italia
Si gioca Roma-Inter, finale di Coppa Italia, all’Olimpico di Roma.
Ma come, diranno i più attenti, non si dovrebbe giocare in campo neutro?
Eppure, una strana scelta della FIGC conferma la finale in casa della Roma di Ranieri, e Mourinho – come nella sua indole – non perde occasione per rimarcarlo polemicamente, mettendo pressione su Federazione, arbitri, avversari e pubblico.
La sera del 5 maggio le due grandi antagoniste scendono in campo per il primo trofeo stagionale del calcio italiano.
Partita fin da subito durissima, l’Inter perde Sneijder dopo 6 minuti (al suo posto Balotelli), Maicon e Thiago Motta impegnano Julio Sergio, ma più che una partita di calcio sembra di assistere ad una manifestazione di lotta. Il gioco è nervosissimo e spesso interrotto, dal momento che i giocatori se le danno di santa ragione. Al 38’, però, Milito sfugge alla difesa giallorossa e con un perfetto diagonale porta in vantaggio i suoi.
Nella ripresa entra Totti per i padroni di casa, ma non solo non incide granchè sulla gara, bensì scrive il suo nome sui tabellini solo per un terrificante fallo su Balotelli che gli causa un rosso sacrosanto. Tra un colpo proibito e l’altro si arriva al novantesimo, con l’Inter che può alzare la Coppa sotto la propria curva e cucire il primo stemma stagionale sulla propria maglia.
INTER-ROMA 1-0
GOL: 40′ Milito (I)
INTER (4-3-1-2): Julio Cesar; Maicon, Cordoba (39′ Samuel), Materazzi, Chivu; J. Zanetti, Cambiasso, Thiago Motta; Sneijder (5′ Balotelli, 93′ Muntari); Eto’o, Milito
ROMA (4-2-3-1): Julio Sergio; Burdisso (46′ Motta), Mexes, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro (46′ Totti); Taddei, Perrotta , Vucinic; Toni (63′ Menez)
ARBITRO: Rizzoli
AMMONITI: Burdisso, Perrotta, Mexes, Totti, Materazzi, Samuel, Balotelli
ESPULSI: 88′ Totti (R) per comportamento scorretto nei confronti di un avversario (calcio da dietro a Balotelli)
16 maggio 2010: lo scudetto
L’avvenimento chiave, per l’assegnazione dello scudetto, è verosimilmente riconducibile alla 35esima giornata: Roma in testa e artefice del proprio destino, ma un inaspettato crollo di nervi la vede soccombere in casa contro la Sampdoria di Cassano e Pazzini.
Nelle ultime tre giornate, l’Inter vince in casa della pericolante Lazio, supera il Chievo alla penultima e si appresta ad affrontare il Siena già retrocesso in Toscana.
La partita è più dura del previsto, e le notizie che arrivano da Verona – nel campo in cui la Roma è impegnata – non sono positive.
Dopo un primo tempo con molte occasioni sfumate, come in Coppa Italia è ancora Milito a levare le castagne dal fuoco: servito sul filo del fuorigioco da Zanetti, si presenta a tu per tu con Curci e lo giustizia con un esterno destro.
Il risultato non cambierà più, e la vittoria di Siena del 16 maggio consegna lo scudetto all’Inter di Mourinho, che di lì a sei giorni potrà giocarsi il Triplete, dovendo disputare la finale di Champions League.
SIENA-INTER: 0-1
GOL: 12′ st Milito
SIENA (4-1-4-1): Curci; Rosi, Cribari (1′ st Brandao), Terzi, Del Grosso; Codrea (36′ st Reginaldo); Jajalo, Vergassola, Ekdal, Ghezzal; Maccarone (9′ st Calaiò). (A disp.: Ivanov, Malagò, Tziolis, Jarolim). All.: Malesani
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Samuel, Zanetti; Thiago Motta (9′ st Pandev), Cambiasso; Eto’o, Sneijder (28′ st Chivu), Balotelli (13′ st Stankovic); Milito. (A disp.: Toldo, Lucio, Mariga, Muntari). All.: Mourinho
ARBITRO: Morganti
Ammoniti: Del Grosso, Cribari, Brandao, Chivu, Thiago Motta. Recupero: 3′ e 3′
22 maggio 2010: Zanetti alza la Champions League, Triplete servito
E’ un’Inter in grande forma e sicura di sé quella che si presenta a Madrid il 22 maggio. L’impresa di aver eliminato il Barcellona di Messi, Ibrahimovic, Iniesta, Xavi, Henry, Yaya Tourè e fior di altri campioni ha infuso una consapevolezza di forza mai recepita prima d’ora in nerazzurro.
Forse solo negli anni ’60, quando c’era la Grande Inter di Herrera, i tifosi della Beneamata erano consci di poter contare su una armata pressochè invincibile come questa.
E Mourinho, che di Herrera vuole raccogliere il testimone, prepara nei minimi dettagli quella che sarà la sua ultima in nerazzurro: la finale contro il Bayern risulta quasi una formalità, dal momento che gli attaccanti bavaresi non hanno una singola opportunità e il solo Robben poco può contro il muro difensivo meneghino.
Davanti, manco a dirlo, è ancora una volta Milito a chiudere ogni discorso: la doppietta con un gol per tempo permette a Zanetti di alzare la Coppa dalle grandi orecchie, dopo ben 45 anni di attesa.
Per l’Inter è Triplete, ovvero conquista di tutti i trofei disponibili in una singola stagione: mai nessuna squadra italiana ne era stata capace.
Il maggio del 2010, per i tifosi interisti (e più in particolare per gli amanti del calcio), risulta indimenticabile: un filotto perfetto, figlio di un lavoro straordinario di Josè Mourinho, che ha plasmato a sua immagine e somiglianza un gruppo eccezionale sia dal punto di vista tecnico che mentale, sfruttando un tifo straordinario che ancor oggi gli è riconoscente per quel fantastico mese, tutto a tinte nerazzurre.
BAYERN – INTER 0-2
GOL: Milito al 35′ p.t. e al 25′ s.t.
BAYERN MONACO (4-4-1-1): Butt; Lahm, Van Buyten, Demichelis, Badstuber; Robben, Van Bommel, Schweinsteiger, Altintop (dal 18’ s.t. Klose); Mueller; Olic (dal 38’ s.t. Gomez). Panchina: Rensing, Contento, Gorlitz, Pranjic, Tymoshchuk. Allenatore: Van Gaal.
INTER (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Chivu (dal 23’ s.t.Stankovic); J. Zanetti, Cambiasso; Eto’o, Sneijder, Pandev (dal 33’ s.t. Muntari); Milito (dal 46’ s.t. Materazzi). Panchina: Toldo, Cordoba, Mariga, Balotelli. Allenatore: Mourinho.
ARBITRO: Webb (Ing). Ammoniti: Demichelis, Van Bommel e Chivu per gioco scorretto.
Calci d’angolo: Bayern Monaco 6 – Inter 2.
Minuti di recupero: 1′ p.t. – 3′ s.t.