Ci sono stagioni che difficilmente i tifosi dimenticano. Ed una in particolare, per i tifosi dell’Inter, è la 1997/1998: raramente si è registrato, sulla sponda nerazzurra, un vortice di emozioni così contrastanti. Dalla felicità per l’arrivo di Ronaldo in estate, alla stagione di vertice continuamente tormentata dai più o meno palesi favori alla Juventus, alla rabbia per il contatto Iuliano-Ronaldo, fino alla gioia costituita dal trionfo Uefa di Parigi contro la Lazio.
E prima di rivivere quest’ultima gara, facciamo il punto su quella clamorosa stagione.
La stagione 1997/1998
L’estate del 1997 è una di quelle destinate a cambiare per sempre la nostra Serie A: dal Barcellona arriva a Milano Ronaldo, uno degli attaccanti più forti della storia del calcio, forse in assoluto il miglior calciatore mai visto nel nostro paese. L’Inter di Simoni diventa giocoforza una delle favorite assolute per la vittoria dello scudetto, assieme alla Juventus di Del Piero e Inzaghi, allenata da Marcello Lippi.
C’è curiosità per il nuovo Milan di Capello, e molta attesa per le romane, dove da una parte Zeman ha allestito la solita squadra ultra offensiva, dall’altra Eriksson si è accaparrato i fortissimi Almeyda e Jugovic a centrocampo, da collocare vicino a Nedved, oltre a Mancini in attacco a far coppia con Casiraghi o Boksic.
Il campionato è caratterizzato da una fuga, nelle prime giornate, dei nerazzurri, tallonati dalla Juventus. Le due compagni arrivano appaiate al giro di boa, con la Lazio che progressivamente si avvicina.
A tre quarti di campionato, Juve, Inter e Lazio si ritrovano racchiuse in due punti, ma marzo e aprile del 1998 saranno unicamente ricordati per le clamorose polemiche che hanno accompagnato la Juve verso lo scudetto, coinvolta numerose volte in episodi arbitrali decisamente discutibili, risolti sempre a proprio favore.
Ad Inter e Lazio, pertanto, non resta che consolarsi in Europa, dal momento che entrambe le formazioni, in quella stagione, effettuano una impressionante cavalcata in Coppa Uefa.
La Coppa Uefa 1997/1998
Sono ben 102 le squadre partecipanti a questa edizione della Coppa Uefa, provenienti da 46 differenti nazioni.
L’Italia si presenta ai nastri di partenza della manifestazione con la partecipazione di Inter, Lazio, Udinese e Sampdoria, grazie ai risultati ottenuti nella stagione precedente. Il Vicenza è in Coppa delle Coppe, la Juventus ed il Parma in Champions League.
Italiane che iniziano dai trentaduesimi di finale: perdiamo subito la Samp, eliminata dall’Atletico Bilbao, avanti Udinese (che uscirà però ai sedicesimi con l’Ajax), Lazio ed Inter.
Biancocelesti e nerazzurri infilano un percorso veramente soddisfacente: dopo l’eliminazione del Vitoria Guimaraes, Nesta e compagni giustiziano i russi del Rotor, gli austriaci del Rapid Vienna, i francesi dell’Auxerre (del temibile Guivarc’h, cannoniere del torneo), e, in semifinale, l’Atletico Madrid di Christian Vieri.
L’Inter, dopo essersi sbarazzata degli svizzeri del Neuchatel Xamax, va vicina a fare la frittata contro il Lione, perdendo 1-2 a San Siro, ma ribaltando tutto e vincendo 1-3 in Francia. Altro ostacolo transalpino agli ottavi: è lo Strasburgo che tra le mura amiche batte l’Inter 2-0, ma al ritorno Ronaldo, Zanetti e Simeone rovesciano tutto. Nei quarti, i nerazzurri vendicano la finale dell’anno precedente, eliminando lo Schalke; in semifinale, poi, Ronaldo quasi da solo annienta lo Spartak Mosca.
E’ finale Lazio-Inter, con da una parte l’entusiasmo di Cragnotti, dall’altra la rabbia di Moratti che, depredato dello scudetto, pretende questa vittoria.
Lazio-Inter: l’attesissima finale
E’ il 6 maggio del 1998, e in programma al Parco dei Principi di Parigi vi è la finale, tutta italiana, di Coppa Uefa, tra Inter e Lazio. E’ la quarta volta, nella storia della Coppa Uefa, che due italiane si scontrano in finale (in precedenza avevamo assistito ad una Juve-Fiorentina, un Parma-Juve ed un Inter-Roma).
E’ un’ottima vetrina, oltre che per il calcio italiano, per quello francese: di lì a poche settimane, infatti, inizierà il mondiale transalpino.
Dal punto di vista tattico i due schieramenti si presentano a con un 4-4-2 scelto da entrambi i tecnici: Simoni opta per la coppia d’attacco Zamorano-Ronaldo, mentre la diga centrale della mediana è completa, con i polmoni di Simeone e la fantasia di Djorkaeff. Il tecnico svedese Eriksson, dal canto suo, propone la coppia offensiva Casiraghi-Mancini, con a centrocampo la potenza di Nedved e le geometrie di Jugovic.
La gara prende chiaramente fin da subito la piega nerazzurra, dal momento che al 4’ l’Inter passa: su lancio del “Cholo” Simeone, infatti la difesa biancoceleste si fa trovare completamente impreparata, consentendo così all’ex attaccante del Real Madrid Zamorano di regalare l’1-0 ai suoi, battendo in uscita Marchegiani.
Invece della risposta della Lazio, è l’Inter che continua a crescere ancora, e questo è evidenziato in particolare da un clamoroso incrocio dei pali colto da Ronaldo (che quella sera stravince il duello con Nesta) sul finire del primo tempo.
Nella ripresa, la Lazio non riesce ad uscire dal guscio, ed è Zamorano che sfiora la doppietta, cogliendo un secondo legno per i suoi.
Il raddoppio però è nell’aria: al 60’ punizione di Ronaldo, sponda di testa di Zamorano e Zanetti, al volo, colpisce di esterno da fuori area, con la palla che finisce all’incrocio. Gol spettacolare e 2-0 per l’Inter.
La Lazio non ha la forza di reagire, e anzi al 70’ Moriero, entrato al posto di Djorkaeff, serve Ronaldo sul filo del fuorigioco, che con un dribbling straordinario salta Marchegiani e deposita il pallone in rete. Risultato che si fissa sul 3-0 fino al triplice fischio dell’arbitro Lopez Nieto.
Capitan Pagliuca (con la fascia per l’occasione, dato che Bergomi non era della gara) può alzare la coppa: Parigi è nerazzurra, e Moratti può cogliere la sua prima soddisfazione dall’avvento alla presidenza.
Per fare il bis, il presidente dovrà aspettare qualche anno, ma la gioia di Parigi, targata Simoni e Ronaldo, resterà qualcosa di indimenticabile.
Il tabellino della finale
LAZIO (4-4-2): 1 Marchegiani
5 Favalli 2 Negro 13 Nesta 20 Grandoni (17 Gottardi 55′)
14 Fuser (C) 23 Venturin (25 Almeyda 50′) 18 Nedved
21 Jugovic 9 Casiraghi 10 Mancini
Panchina: 22 Ballotta 3 Lopez 4 Marcolin
7 Rambaudi
Allenatore: Sven-Göran Eriksson
INTER (4-4-2): 1
Pagliuca 33 Colonnese 7 Fresi 16 West 4 Zanetti
8 Winter (15 Cauet 68′) 13 Ze Elias 14 Simeone 6 Djorkaeff
(17 Moriero 67′) 9 Zamorano (24 Sartor 72′) 10 Ronaldo
Panchina: 12 Mazzantini 5 Galante 11 Kanu 20 Recoba
Allenatore: Luigi Simoni
Arbitro: Lopez Nieto (Spagna)
Marcatori: Zamorano (5′) Zanetti (60′) Ronaldo (70′)