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Rotterdam, ore 18:45, minuto più minuto meno, di mercoledì 5 marzo 2025. Lautaro Martinez e Hancko, capitani di Inter e Feyenoord, entrano in campo seguiti dalla propria squadra. I loro volti sono fieri, concentrati, assaporano il clima pazzesco che il De Kuip sta regalando loro – non è la prima volta che accade, in stagione.

Lautarto e Hancko compiono un gesto sincronico, che la regia dell’UEFA coglie all’istante. Entrambi si piegano leggermente in avanti col viso, verso il terreno di gioco. Inarcano la schiena e assaporano l’odore del prato del De Kuip. Un leggero tocco all’erba tagliata perfettamente dai giardinieri olandesi, tre movimenti incrociati con il pollice giustapposto all’indice: dalla fronte al petto, dalla spalla sinistra alla spalla destra. È un segno di croce, che manifesta senz’altro fede ma, ancor più, la richiesta di un aiuto dall’alto. Una forza ulteriore per spingere sulle gambe e sulla testa, per 90’ e oltre.

Gli stessi che – supplementari permettendo – attendono le due squadre, il Feyenoord e l’Inter appunto, per il big match di ritorno degli ottavi di Champions League, martedì sera a San Siro. Una partita che l’Inter dovrà governare, coi rischi e i pericoli che una gara del genere comporta.

La forza dell’Inter

Se il segno di croce, sincronico tra i due capitani, ha creato un certo equilibrio di spiriti, sul campo la partita ha raccontato tutt’altro.

Il match d’andata tra Feyenoord e Inter non è stato poi chissà quanto combattuto. Certo, le fiammate di Osman sulla fascia sinistra di inizio gara, e più in generale l’attitudine alla lotta del Feyenoord – squadra che in casa è stata capace di battere chiunque quest’anno, compresi i cugini rossoneri dell’Inter – rappresentano fin da subito un (potenziale) fattore, almeno fino al 37’ del primo tempo.

L’Inter trova il gol del vantaggio grazie a Marcus Thuram, finalmente decisivo dopo tanto tempo. L’assist per lo splendido esterno in allungo, per giunta volante, dell’attaccante francese, lo confenziona Nicolò Barella con un cross perfetto a giro di prima intenzione su appoggio arretrato di Dumfries, in una delle sue rare incursioni offensive, almeno nel primo tempo. Thuram Barella Dumfries. Tre giocatori fisici, che ci mettono qualche minuto a ingranare ma poi confezionano insieme e non casualmente il gol del vantaggio nerazzurro.

La squadra di Inzaghi, come spesso le capita, approfitta del momento favorevole, che viene a coincidere con un leggero calo dei padroni di casa, per riproporsi in avanti a pochi secondi dal gol dello 0-1. Lautaro, approfittando della sovrapposizione di Acerbi alla sua sinistra, si libera di uno spazio utile per trafiggere col destro l’estremo difensore tedesco del Feyenoord Wellenreuther, bravo però ad allungarsi alla sua sinistra e a respingere il tiro dell’argentino in corner.

L’Inter cresce, il Feyenoord intimorito attende. Ad inizio ripresa, la sentenza Martinez decreta una volta per tutte il padrone indiscusso dell’incontro: il Biscione. Destro preciso, chirurgico anzi, sotto la traversa, su assist di Zielinski, per lo 0-2 dei nerazzurri. 0-2 al De Kuip, mica male signori. La postilla su Lautaro, meritatissima, ci racconta di come il Toro, con questo gol, superi Sandro Mazzola a quota 18 reti come miglior marcatore in Champions League (ex Coppa dei Campioni).

La squadra di Inzaghi intorno al 60 ha la chance per andare addirittura sullo 0-3 con Zielinski dal dischetto (fallo su Thuram, fischiato dopo controllo VAR), ma il polacco si fa ipnotizzare da Wellenreuther. Il match scivola lentamente verso il finale 0-2.

  • La partita: Inter v Feyenoord, ritorno degli ottavi di Champions League
  • Quando e dove si gioca: martedì 11 marzo, ore 21:00. Si gioca allo stadio Giuseppe Meazza in San Siro, Milano
  • Dove vederla in TV e in streaming: Sky Sport 1; in streaming su Sky GO e NOW

A cosa si aggrappa il Feyenoord

L’Inter, tra le altre cose, con la vittoria di mercoledì scorso per 0-2 al De Kuip ha raggiunto quota 8 clean sheet stagionali – sì, anche con Josep Martinez in porta, adesso – su 9 incontri disputati. È un dato impressionante, che racconta la crescita dei nerazzurri al di qua dei riflettori, che di solito tendono ad illuminare solo la fase offensiva di una squadra di calcio.

Ecco perché per il Feyenoord le speranze di rimonta sono davvero esigue. Certo, nel calcio tutto può succedere e in fondo gli olandesi hanno già passato il turno a San Siro, nell’ultima occasione del torneo appunto contro il Milan. Ma in quella circostanza i biancorossi allenati da Van Persie avevano vinto l’andata: un dato mica irrilevante, per chi ha costruito il 70% dei suoi successi europei tra le mura amiche. Il Feyenoord dovrà appigliarsi al fato, agli eventuali errori dell’Inter (che potrebbe rilassarsi dopo il punteggio dell’andata) e a quel rigore sbagliato da Zielinski, che certo non ha compromesso ma neanche chiuso il discorso qualificazione.