L’Inter si aggiudica di stretta misura la vittoria nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro l’Atletico Madrid a San Siro, grazie a un gol decisivo di Marko Arnautovic.
Questo gol, dopo una serie di occasioni sprecate, dà ai nerazzurri un piccolo vantaggio in vista del ritorno al Metropolitano il 13 marzo, offrendo loro la possibilità di gestire due risultati su tre.
Una partita tesa contro un avversario di valore
Il match è stato caratterizzato da un’intensità palpabile fin dalle prime fasi, con entrambi gli allenatori, Inzaghi e Simeone, che hanno dimostrato grande rispetto e preparazione nei confronti dell’avversario. Le due squadre hanno schierato un identico 3-5-2, dando vita a duelli individuali serrati e dimostrando grande attenzione nel chiudere gli spazi agli avversari.
Nel primo tempo, l’Atletico ha mostrato una maggiore fluidità nella manovra, ma non è riuscito a trovare spazio oltre la trequarti per impensierire davvero Sommer. L’Inter, invece, ha mostrato una certa frenesia nel costruire l’azione, complicata dalla pressione degli spagnoli e dalla serata non esaltante di Calhanoglu e Mkhitaryan, autori di alcuni errori tecnici per loro davvero inconsueti. Sulle fasce i duelli Dimarco-Molina e Darmian-Samuel Lino si sono risulti con l’annullamento a vicenda dei quattro giocatori, costringendo quindi il gioco ad ingolfarsi per vie centrali.
Nella ripresa, gli ingressi di Arnautovic per Thuram e di Morata per Saul hanno cambiato gli equilibri. Inzaghi ha sostituito come di consueto poi anche gli esterni, inserendo Dumfries e Carlos Augusto al posto di Darmian e Dimarco, per guadagnare velocità nelle transizioni offensive.
L’intenzione di Simeone era di trovare maggiore profondità con Morata e una manovra offensiva più ficcante arretrando Marcos Llorente sulla linea dei centrocampisti. Vuoi per la scarsa forma del centravanti ex-Juve recuperato in extremis, vuoi per le contromosse di Inzaghi che oltre alla benzina sulle fasce ha anche inserito un Frattesi che ha portato maggior dinamismo sulla mediana, dopo una breve sfuriata offensiva dell’Atletico (che ha portato solo a un paio di conclusioni di Samuel Lino) l’Inter si è invece presa il dominio sul campo risultando sempre più pericolosa in avanti.
Gli inserimenti di Dumfries e il lavoro di Arnautovic e Lautaro sulla trequarti (al netto di alcune occasioni da gol malamente mancate, clamorosa una dell’austriaco soprattutto) hanno dato la possibilità ai nerazzurri di portare un gran numero di uomini dentro l’area di rigore avversaria, aumentando esponenzialmente le occasioni da gol.
Nonostante l’Inter alla fine abbia segnato solo sfruttando un errore difensivo, ha dimostrato una grande maturità nel saper reagire e gestire la partita con pazienza e umiltà.
Che prospettive ha l’Inter a Madrid in casa dell’Atletico?
Per quanto riguarda il ritorno al Metropolitano, ci si aspetta un’Inter determinata a consolidare il vantaggio ottenuto. L’Atletico, sostenuto dal suo pubblico e con Morata in migliore forma, cercherà di ribaltare la situazione, ma i nerazzurri in questa stagione hanno dimostrato di essere più solidi e cinici in trasferta e potrebbero sfruttare gli spazi lasciati dalla squadra di Simeone per colpire in contropiede.
Scendere in campo per difendere il pareggio può essere letale, ma la storia ha insegnato che spesso le squadre che sono scese in campo con l’illusione di dominare il gioco al Metropolitano sono state punite. Da questo punto di vista l’Inter è nella condizione migliore, ovvero quella di poter difendersi e riattaccare in ripartenza, una sorta di specialità della casa che ha spesso dato ottimi frutti, basti pensare alla sequenza di derby vinti.
Molto dipenderà dal recupero di Thuram e dalla performance di Calhanoglu, fondamentale nel gioco dell’Inter, ma la sensazione è che i nerazzurri abbiano vinto a San Siro contro l’Atletico pur non mettendo sul campo tutto quello che potevano mettere.
Se la situazione di classifica in campionato sarà ancora la stessa alla volta del 13 marzo e la squadra potrà concentrarsi al 100% sulla partita, un risultato positivo a Madrid è sicuramente alla portata della squadra interista.
Ad oggi Simone Inzaghi può permettersi magari di sperimentare in campionato alcune soluzioni che finora non sono state sfruttate, come le conclusioni dalla distanza di uno specialista come Klaassen o i dribbling in velocità di Buchanan, i classici “conigli dal cilindro” che soprattutto in Champions League possono rivelarsi decisivi.