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Il momento più atteso dell’anno, e insieme pure il più temuto, è finalmente arrivato. La Serie A 2023/24 chiude i battenti consegnando i propri verdetti: alcuni pronosticabili – l’Inter campione d’Italia – altri a dir poco surreali – il Bologna in Champions League, o l’Hellas Verona salvo. Siete pronti al pagellone di fine anno?

10. Bologna

La dotta, la grassa, la rossa, e pure l’esaltante aggiungiamo noi. Il Bologna è tornato tra le grandi del nostro calcio, raggiungendo un obiettivo a lei ignoto da decenni: l’Europa, e meglio ancora l’Europa che conta, la Champions League. Un capolavoro firmato dal duo Motta-Sartori. Mai 10 fu più meritato.

9. Inter

All’Inter di Inzaghi diamo 9 per il gioco espresso e il dominio – incontrastato – che da inizio anno alla matematica certezza dello Scudetto non è mai stato davvero in discussione. Non le diamo 10 solo perché la rosa nerazzurra è indubbiamente la più forte del campionato.

8. Atalanta

Un bell’8 alla Dea allenata da Gasperini. Un voto che comprende, chiaramente, una stagione condita di un titolo storico (l’Europa League) e una finale di Coppa Italia poi persa contro la Juventus. La nostra sensazione è che il prossimo anno il voto possa persino alzarsi, come la posizione in classifica.

7. Juventus, Milan, Genoa, Lecce, Cagliari, Hellas Verona

Nel grande mucchio del 7 in pagella, quel voto che dice «bravo, ma potevi far meglio» alle eccellenze e «fenomenale» a chi invece parte con qualche handicap in più, ci finiscono la Juventus di Max Allegri (feat. Montero), il Milan di Stefano Pioli (secondo in classifica, alla fine della fiera), il Genoa di Gilardino (una delle grandi sorprese del campionato), il Lecce di Gotti, che ha risollevato un brutto Lecce di D’Aversa, il Cagliari di Claudio Ranieri, che ci regala uno splendido Canto del Cigno, l’Hellas Verona di Baroni, che ha guidato con originalità, coraggio e idee innovative un gruppo di ragazzi depotenziato a inizio anno e scartavetrato a gennaio.

Sulla salvezza degli Scaligeri avrebbero scommesso in pochissimi: e questo rende l’impresa ancora più rilevante.

6. Roma, Lazio, Fiorentina, Empoli, Monza

Eccoli qui, i sufficienti. San Tommaso li avrebbe descritti come i pusillanimi, quelli del potrei ma non voglio, o qualcosa di simile. Chiaramente ci riferiamo a Roma e Lazio, reduci da una stagione con molti bassi e pochissimi alti, ma anche alla Fiorentina di Commisso, sempre di là dal fare il salto in Serie A.

Diverso il discorso per il Monza, che forse avrebbe potuto ambire anche a qualcosa di più, ma si è accontentato di ristagnare a metà classifica. Molti hanno poi parlato di miracolo Nicola con l’Empoli, ma noi non siamo d’accordo. La rosa dei toscani, rispetto a Frosinone e Cagliari, è superiore. Ma la fatica fatta per salvarsi non è stata poca, e ha richiesto anche una buona dose di fortuna.

5. Frosinone, Torino

Un 5 per Frosinone e Torino. I granata, noni in classifica, potrebbero entrare in Conference League grazie ad una potenziale vittoria della Fiorentina contro l’Olympiakos nella finale di quella competizione. Certo, le parole di Juric dopo aver perso 3-0 contro un’Atalanta in vacanza, sono quantomeno preoccupanti: «Sì, nonostante tutte le difficoltà che abbiamo avuto abbiamo fatto benissimo. Abbiamo fatto un ottimo lavoro». Sono parole ed espressioni diverse da quelle di Di Francesco, che in lacrime ha assistito alla retrocessione del suo Frosinone, partito benissimo (15 punti nelle prime 11 giornate) per poi schiantarsi lungo la via (20 nelle restanti 27).

4. Napoli

Un 4 – che è pure alto – ad un Napoli peggiore Campione d’Italia in carica nella storia del nostro calcio. Tre allenatori cambiati, una serie di figuracce collezionate una dopo l’altra, una squadra mai davvero in lotta per l’Europa, e un decimo posto finale che dice tutto.

3. Udinese

Un 3 all’Udinese che si è salvato sì, alla fine, ma per il rotto della cuffia e con una rosa che per qualità d’organico sarebbe da decimo posto e forse qualcosa di più.

2. Sassuolo

Chi scherza col fuoco, prima o poi si brucia. Così è capitato al Sassuolo, che va in B dopo undici anni di permanenza in Serie A, e che ora dovrà ricostruire tutto da capo.

1. Salernitana

Sarebbe quasi da s.v. la stagione della Salernitana, assente ingiustificata di un campionato che ha smesso di disputare già a febbraio. Le diamo un ‘1’ di consolazione, tipo (auto)gol della bandiera. Che le sia da sprone per ricominciare insieme ad una città e un popolo che meritano traguardi di lusso.