Il giorno dopo la 33esima giornata di Serie A, il calcio italiano riparte da due certezze: l’Inter, che dall’anno prossimo avrà due stelle sulla propria maglia, e il Bologna, che si avvicina ulteriormente all’Europa sbancando l’Olimpico nello scontro diretto per la Champions League. La vittoria contro la squadra di De Rossi permette ai felsinei di incrementare il proprio vantaggio e allungare anche sull’Atalanta, sesta in classifica.
Dopo le prestazioni contro Frosinone e Monza, che avevano lasciato i rossoblù con l’amaro in bocca, il Bologna conquista una vittoria significativa contro una Roma poco incisiva e mai realmente competitiva. Bisogna ricordare che i giallorossi erano reduci dall’impegno di Europa League, il che ha comportato un notevole dispendio di energie sia fisiche che mentali per la squadra. Tuttavia, questo non può essere considerato un alibi e, soprattutto, non deve ridimensionare ciò che il Bologna e il suo allenatore hanno ottenuto nel corso della partita di ieri. Un giorno, il 22 aprile 2024, che sarà destinato a entrare prepotentemente nel calendario di questa magnifica cavalcata che sta portando il Bologna “a veder le stelle”.
Uno per tutti, tutti per uno
Tutta la squadra con la maglia dell’infortunato Ferguson sotto 3mila tifosi rossoblù in estasi per l’ennesima impresa. È questa la fotografia del Bologna che si invola verso la Champions League dopo aver sbancato di nuovo Roma, dopo la vittoria per 2 a 1 contro la Lazio. Una squadra solida che sta dimostrando, e ha dimostrato, di poter competere con qualsiasi squadra a testa alta e, soprattutto, senza paura esprimendo un gioco dinamico, propositivo ed efficace.
Cambiando gli interpreti il risultato non cambia
I tifosi del Bologna, dopo aver letto i tempi di recupero del proprio capitano Lewis Ferguson (pilastro della squadra e uno degli uomini più importanti di Thiago Motta infortunatosi nell’ultima giornata di Serie A), mai si sarebbero aspettati di dominare una partita in casa di una delle squadre più in forma in questo momento. Infatti, giocare davanti a quasi 70mila “voci giallorosse” non era semplice, a maggior ragione se si perde il leader in mezzo al campo per infortunio. Ma il Bologna quest’anno non smette mai di sorprendere e, proprio come era successo contro la Lazio, Motta inserisce El Azzouzi, che lo ripaga di nuovo con un goal capolavoro, che sembra essere la ciliegina di una torta che sta per essere sfornata.
Anche Orsolini fuori
“Avevamo di fronte una squadra forte che attacca bene entrambi i lati. Ndoye sta bene e in questa partita era una opzione molto valida perché ha già fatto il quinto e ha una grande forza fisica. Orsolini ha fatto molto bene, ha realizzato dieci gol, ma per la partita di oggi era interessante iniziare con lui e credo abbia disputato un’ottima partita”. Queste le parole dell’allenatore rossoblù che rafforzano quanto espresso sopra. In una partita decisiva, come era quella di ieri, lasciare fuori il proprio esterno più prolifico non è da tutti, anzi forse è solo da Thiago Motta. C’è una filosofia, c’è un’idea di gioco che si sposa perfettamente con questa squadra.
Lo scontro diretto
Dunque, non c’è storia all’Olimpico, dove il Bologna domina e batte 3 a 1 la Roma. De Rossi se la gioca coi titolarissimi e Abraham come sostituto di Lukaku, mentre Thiago Motta sorprende. Nel suo schema 4-1-4-1, Calafiori torna al ruolo di terzino e El Azzouzi viene preferito a Fabbian, sostituendo Ferguson, con Orsolini che inizia dalla panchina.
Questa scelta si rivela vincente, poiché il giocatore marocchino si dimostra uno dei migliori in campo e crea subito pericoli. La Roma spreca un’opportunità dopo dieci minuti, con un colpo di testa alto di El Shaarawy, e viene punita al 14esimo quando Calafiori, il grande ex della partita, mette un cross perfetto per El Azzouzi, che segna con un gesto tecnico pazzesco, mezza rovesciata e goal dell’1 a 0. Paredes non sfrutta un’occasione per pareggiare e, verso la fine del primo tempo, è solo il Bologna a dettare legge sul campo. I felsinei colpiscono il palo con un calcio di punizione di Saelemaekers e raddoppiano al 45esimo.
Ancora una volta, protagonista è El Azzouzi, che serve Zirkzee: quest’ultimo supera Mancini e Svilar, che tentava di chiudergli lo specchio della porta. All’intervallo il Bologna conduce per 2 a 0. Nella ripresa la Roma spinge dopo il triplo cambio di De Rossi, che sostituisce gli esterni difensivi e uno spento Abraham, e accorcia al 55esimo con Azmoun. Il gol però non riapre i giochi, perché dieci minuti dopo Zirkzee pesca magistralmente Saelemaekers e il belga supera Svilar col pallonetto: 3 a 1 e gara chiusa.
Ne riparleremo a fine stagione
Come dice un vecchio detto “i cavalli si vedono all’arrivo”. Dunque, attendiamo a dare ulteriori giudizi su quella che, ad oggi, è una delle storie più belle della Serie A degli ultimi anni. Sicuramente adesso bisogna solo continuare ad essere ambiziosi, alzare la testa e vedere che la Juventus si trova a due lunghezze di distanza. Sapendo che ci sarà lo scontro diretto da giocare in casa, sognare le stelle in fondo non è poi così tanto sbagliato.