Nonostante l’inizio di stagione decisamente al di sotto delle aspettative, la Juventus di Max Allegri ha cominciato a fare risultati con il passare dei mesi (come è già capitato al tecnico toscano), ma la produzione della squadra in fase offensiva è ancora abbastanza deficitaria.
Certo, la capacità di vincere “di corto muso” è visto spesso come un pregio della squadra di Allegri, ma sicuramente integrare la rosa bianconera con un attaccante in grado di andare in porta con maggiore facilità significherebbe poter mettere in sicurezza il risultato e giocare con meno tensione, sia fisica che mentale, addosso.
Ecco che quindi l’idea di riportare in Italia Mauro Icardi, uno dei centravanti più prolifici della storia della Serie A attualmente in forza al Paris Saint- Germain, si è fatta largo nella mente della dirigenza bianconera. Sarebbe una mossa azzeccata per risolvere i problemi dell’attacco juventino? Proviamo ad analizzare pro e contro.
Icardi-Juve: la valutazione tecnica
Attualmente nella rosa della Juventus ci sono 4 attaccanti veri e propri, ovvero Alvaro Morata, Moise Kean, Paulo Dybala e Kaio Jorge, oltre alle ali spesso riadattate Bernardeschi, Kulusevski e Chiesa (quest’ultimo fuori fino a fine stagione).
Tra questi solo Morata e Kean hanno le caratteristiche per giocare da prima punta, anche se entrambi sembrano dare il meglio di sé quando hanno campo a disposizione.
Se l’apporto dello spagnolo in termini di impegno è stato più che sufficiente (tanto che Allegri gli ha concesso 21 apparizioni, di cui 15 da titolare, per un totale di 1355 minuti finora), Kean ha maggiormente deluso le aspettative, ricoprendo un ruolo di rincalzo con 17 presenze, di cui solo 8 da titolare, per un totale di 643 minuti.
Diciamo che il ruolino di marcia del nazionale italiano è stato simile a quello di Mauro Icardi nel Paris Saint-Germain: alle spalle dei mostri sacri dell’attacco parigino come Messi, Mbappé, Neymar, e Di Maria, ha collezionato 17 presenze (9 da titolare) per 876 minuti totali.
STATS | ICARDI | MORATA | KEAN |
Minuti giocati | 876 | 1355 | 643 |
Gol | 4 | 5 | 3 |
Passaggi a buon fine/90′ | 10,3 | 17,7 | 16,5 |
Azioni da tiro/90′ | 1,44 | 3,06 | 0,56 |
Se andiamo ad analizzare i numeri, vediamo come il peso specifico di Icardi, in termini di reti, sia superiore a quello di Morata (0,41 reti ogni 90 minuti per Icardi, 0,33 per Morata) e sulla stessa linea di quello di Kean (0,42).
Dal punto di vista dell’apporto alla manovra però Icardi appare meno portato al dialogo con i compagni rispetto ai due centravanti bianconeri: 10,3 passaggi a partita a buon fine per l’argentino, contro i 16,5 di Kean e i 17,7 di Morata.
Possiamo vedere però come Icardi si sia reso protagonista di azioni pericolose, che hanno portato ad un tiro da parte suo o di un compagno, 1,44 volte ogni 90 minuti, meno della metà di Alvaro Morata (3,06) ma più del doppio di Kean (0,56).
In linea di massima, possiamo vedere come Icardi potrebbe essere un netto miglioramento se rapportato a Moise Kean, ma che porterebbe un minor apporto in fase di manovra rispetto a Morata, pur garantendo più gol.
Senza Chiesa e con un Dybala in bilico dal punto di vista contrattuale (e che fisicamente non ha mai dato troppe garanzie) forse investire su una punta dalle caratteristiche di Icardi al posto di Morata in questo momento non è troppo indicato.
Icardi-Juve: la valutazione economica
La Juventus sta lavorando ad una sensibile riduzione del suo monte ingaggi nell’immediato e in prospettiva futura. L’ingaggio di Icardi, giocatore che al momento al PSG prende 7,5 milioni l’anno, appare come una mossa decisamente in controtendenza.
Ma in realtà potrebbe avere una spiegazione: appare ormai sicuro che a fine stagione la Juventus non investirà i 35 milioni necessari per riscattare Morata dall’Atletico Madrid. Nonostante la volontà di Allegri di trattenerlo, il giocatore potrebbe anche reputare che sia meglio per lui trovare una nuova squadra fin da subito, soprattutto se si tratta di quel Barcellona che sta lavorando ad una rifondazione radicale.
Nel caso in cui la Juventus riesca a liberarsi anche del pesante ingaggio di Ramsey, ormai completamente ai margini del progetto bianconero, si potrebbe tranquillamente liberare lo spazio salariale per il giocatore argentino da qui a fine stagione, ragionando con il PSG, che deve pure abbassare il monte ingaggi, sulla base di un prestito con eventuale riscatto senza condizioni.
Dovessero esserci le basi per un riscatto, si potrà poi trattare con il giocatore mettendo in campo anche altri elementi come la durata del contratto e la voglia della famiglia di tornare in Italia che possono concorrere a ridurre il compenso annuale.
Se non dovesse partire Morata, l’unica altra soluzione per rendere sostenibile il prestito di Icardi fino a fine stagione, a meno che il PSG non si accolli ancora parte dell’ingaggio, sarebbe con l’immediata cessione sia di Ramsey che di un altro ingaggio pesante come potrebbero essere quelli di Rabiot o Arthur, che potrebbero venire rimpiazzati da profili più economici come Rovella o Frattesi.
Icardi-Juve: la valutazione ambientale
Nel parlare di un eventuale ingaggio di Icardi da parte della Juventus non si può prescindere da tutto il “contorno”. Maurito è stato il capitano della rivale di sempre, l’Inter, che ha abbandonato dopo una lunga telenovela dai fortissimi echi mediatici, che ha visto il giocatore ma soprattutto la moglie-agente al centro di gossip e discussioni generate sui social network. All’inizio di questa stagione la coppia ha fatto parlare di sé in continuazione per questioni sentimentali, che hanno avuto anche ripercussioni sul campo con il giocatore che in qualche occasione non è stato convocato a causa della situazione familiare.
Investire su Icardi significa accettare in parte anche questo trambusto mediatico che la famiglia si porta dietro.
Però da quando sembra essere tornata la serenità in casa Icardi, sia Mauro che la moglie sembrano essersi distaccati in prima persona dal gossip, che continua ad essere alimentato da giornali e altri attori della vicenda.
Un ambiente come quello della Juventus che ha sempre dimostrato di essere in grado di controllare agevolmente le notizie che gravitano intorno alla squadra può essere un approdo perfetto nel caso la coppia abbia effettivamente deciso di intraprendere un approccio diverso alla comunicazione della loro quotidianità.