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Nel calcio, la disciplina è una componente fondamentale per ottenere risultati. Tuttavia, esistono giocatori che, per caratteristiche personali o per il ruolo che ricoprono in campo, finiscono spesso nel mirino dell’arbitro. La Serie A, con la sua lunga tradizione e la sua competitività, ha visto protagonisti molti “cattivi“, giocatori che sono stati espulsi più volte nel corso della loro carriera. Scopriamo insieme chi sono i recordman delle espulsioni nel massimo campionato italiano.

Paolo Montero: Il guerriero inarrestabile

Al vertice di questa classifica troviamo Paolo Montero, difensore uruguaiano che ha contribuito ai successi della Juventus negli anni ’90 e nei primi anni 2000. Montero è stato espulso ben 16 volte in Serie A, un primato che resiste ancora oggi. Celebre per il suo temperamento forte e il suo modo di giocare molto fisico, il difensore sudamericano non evitava mai i contrasti. La sua espulsione più memorabile è stata senza dubbio quella nella partita Roma-Juventus finita 4 a 0, durante la quale colpì con un calcio il numero dieci della Roma, Francesco Totti. Insomma, Montero è una vera e propria icona dei cartellini rossi, il numero uno per espulsioni nella storia della Serie A.

Il secondo posto a quota 12 è affollato

Al secondo posto troviamo un gruppo di cinque giocatori a pari merito. Tra questi, spicca Luigi Di Biagio, l’ex centrocampista della Nazionale può vantare come bottino totale 9 rossi diretti e 3 per doppia ammonizione in 391 presenze nella nostra Serie A, ottenuto con le maglie di Foggia, Roma, Inter, Brescia e Ascoli. Sul secondo gradino del podio dei giocatori più espulsi in Serie A a quota 12 troviamo anche Sulley Muntari, centrocampista ghanese noto soprattutto per le sue prestazioni con Inter e Milan. In 270 partite di campionato, Muntari ha ricevuto 8 espulsioni dirette e 4 per doppia ammonizione. Indimenticabile la sua espulsione al Massimino di Catania con la maglia dell’Inter: entrato in campo al 79esimo minuto, ha ricevuto due cartellini gialli in un solo minuto, provocando anche un calcio di rigore per gli avversari, in una partita poi vinta 3 a 1 dai siciliani. Anche Giulio Falcone ha collezionato otto espulsioni dirette e 4 per doppia ammonizione mentre Cristian Ledesma, e Giampiero Pinzi hanno lo stesso numero di espulsioni totali, ma con meno rossi diretti. Pinzi, inoltre, detiene due primati: è il giocatore con più doppie ammonizioni (nove) e con il maggior numero di ammonizioni complessive, pari a 140, insieme a Daniele Conti.

La leggenda della Roma è nel podio, ma non solo lui a quota 11

Il leggendario capitano della Roma, Francesco Totti, oltre al suo straordinario talento, si è fatto notare in carriera anche per un temperamento piuttosto acceso. Nelle sue 618 partite in Serie A, tutte disputate con la maglia giallorossa, ha ricevuto 9 espulsioni dirette e 2 per doppia ammonizione, nonostante fosse un attaccante. Tuttavia, le sue espulsioni più celebri sono avvenute fuori dal campionato: la prima ai Mondiali del 2002, per una controversa simulazione durante l’incontro Italia-Corea del Sud, e la seconda nella finale di Coppa Italia contro l’Inter, quando reagì scalciando nervosamente Mario Balotelli, indimenticabile.

Inoltre, Fernando Couto ha ricevuto 8 cartellini rossi diretti e 3 per doppia ammonizione nelle sue 247 presenze in Serie A, vestendo le maglie di Parma e Lazio. Per capire meglio il tipo di giocatore che era, basta ricordare un episodio: durante una diretta Instagram nel periodo della quarantena, il suo ex compagno di squadra Hernán Crespo lo ha descritto come “un assassino con le scarpe da calcio“.

Da non dimenticare Daniele Conti, ex capitano del Cagliari, che ha accumulato 5 espulsioni dirette e 6 per doppia ammonizione. Conti si è distinto anche per due espulsioni nelle sue sole 6 presenze con la maglia della Roma: la prima volta per uno sputo a Bierhoff, che gli costò 3 giornate di squalifica; la seconda durante la partita in cui segnò il suo unico gol all’Olimpico, venendo espulso per “eccesso di esultanza”.

Sono presenti in questa classifica anche due storiche bandiere di Milan e Inter: Massimo Ambrosini e Giuseppe Bergomi. Ambrosini, centrocampista di grande fisicità, e Bergomi, difensore noto per la sua grinta, hanno entrambi collezionato numerosi cartellini rossi nel corso delle loro lunghe carriere. Nonostante fossero leader delle rispettive squadre, il loro stile di gioco aggressivo li ha spesso portati a interventi duri, finendo più volte sotto la lente degli arbitri.

Il fascino del cartellino rosso

Nel calcio moderno, l’espulsione può cambiare completamente l’andamento di una partita, ed è spesso vista come un errore da evitare a tutti i costi. Tuttavia, per alcuni giocatori, il cartellino rosso rappresenta quasi un marchio di fabbrica, un segno di personalità e carattere. I nomi citati in questa classifica sono diventati leggenda anche per questo aspetto, incarnando il ruolo di “cattivi” del calcio italiano, ma lasciando allo stesso tempo un ricordo indelebile nei cuori dei tifosi.

Se da un lato le espulsioni possono essere viste come un aspetto negativo, dall’altro rivelano spesso il lato passionale e competitivo di un calciatore. Questi “bad boys” della Serie A hanno lasciato il segno non solo per le loro abilità tecniche, ma anche per il loro approccio combattivo e spesso fuori dagli schemi. E forse, in fondo, il calcio ha bisogno anche di loro, per ricordarci che è uno sport dove la tensione e la passione sono sempre pronte a esplodere.