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La nuova Champions League 2024/25 è ufficialmente ai nastri di partenza. Il fato ha decretato il proprio verdetto, i gironi sono cosa nota. E definitiva. Ma come funziona il nuovo format rispetto a quello classico?

La prima modifica sta nell’abbandono del sistema della fase a gironi e dall’aumento di squadre che prendono parte al torneo, da 32 a 36. Queste si giocheranno in otto partite complessive a girone unico, quattro in casa e quattro in trasferta, la possibilità di passare al turno successivo. I risultati generali al termine di ogni partita daranno corpo alla classifica generale delle 36 squadre. Di queste, le prime otto si qualificheranno direttamente agli ottavi di finale. E le altre otto? Dal nono posto al ventiquattresimo si disputeranno gli spareggi che tra andata e ritorno riempiranno il restante tabellone.

È da notare infine che il tabellone che si formerà dagli ottavi in avanti sarà definitivo, e che le squadre dalla 25esima (la prima esclusa dalla classifica, per intenderci) alla 36esima saranno direttamente eliminate, e non scenderanno in Europa League.

Andiamo a vedere quali squadre sono a) favorite per il titolo, b) chi può insediarlo, c) le mine vaganti e infine d) quelle che puntano a ben figurare, senza porsi troppi limiti.

Le favorite al titolo

Le favorite al titolo sono senz’altro Real Madrid, Manchester City e Bayern Monaco. Tre squadre fortissime, e con parecchie novità interne. Le più solide rimangono Real e City, lo scorso anno semifinaliste di Champions, mentre il Bayern parte leggermente dietro, ma è pronto ad aggredire un appuntamento che manca da troppi anni, e il clima quest’anno sembra positivo come non si respirava da tempo ormai.

Le outsider per il titolo

Outsider per il titolo Liverpool, fresco del nuovo acquisto Federico Chiesa e del nuovo progetto tecnico affidato ad Arne Slot, Inter di Simone Inzaghi, che vuole confermare quanto di grande visto due stagioni fa, Barcellona, PSG e Arsenal, che per motivi diversi possono insediare la vetta: i catalani per la nuova guida tecnica (Flick) e un team solido (specchio del suo allenatore), i parigini perché al secondo anno sotto Luis Enrique ma senza Mbappe (passato al Real), i londinesi per dimostrare a se stessi e al proprio allenatore la maturità agognata al terzo anno di guida tecnica – e forte di qualche innesto importante, come Riccardo Calafiori e Mikel Merino, eroe della Spagna Campione d’Europa.

Le mine vaganti

Assai più lungo è invece l’elenco delle squadre che può sorprendere, senza partire coi favori del pronostico.

Partiamo da tre italiane: Atalanta, Milan e Juventus. Tutte e tre le squadre non partono al livello dell’Inter, ma tutte e tre vogliono e possono sognare. La Vecchia Signora, al ritorno nel calcio che conta, è forte di un rinnovato entusiasmo, di una nuova e fresca guida tecnica (Thiago Motta) e di un mercato che obbliga l’allenatore italo-brasiliano a far sognare i propri tifosi. Per motivi simili anche l’Atalanta di Gasperini, campione dell’Europa League in carica, vuole e può sorprendere. Infine il Milan di Fonseca, che per rosa e blasone (storia e tradizione) non può tirarsi indietro e punta a migliorare il brutto quarto posto nel girone dello scorso anno.

Chiudono la lista delle mine vaganti il Borussia Dortmund vicecampione in carica, il Lipsia, il Bayer Leverkusen e l’Atletico Madrid.

Ben figurare

Molte le squadre che puntano a ben figurare, magari provando anche a sognare la qualificazione agli spareggi. Parliamo delle restanti non citate in precedenza: il Bruges, lo Shakhtar, il Feyenoord, lo Sporting Lisbona, il PSV, il Celtic, lo Young Boys, il Red Bull Salisburgo, la Dinamo Zagabria, la Stella Rossa, il Lille, il Monaco, il Bologna, l’Aston Villa, il Brest, il Girona, lo Stoccarda, lo Sturm Graz, lo Sparta Praga e lo Slovan Bratislava.