Ci siamo: ancora poche ore e sarà svelato il percorso della Juventus in Champions League. Quando nella serata di giovedì saranno delineati i gironi, il futuro prenderà almeno una direzione, e le squadre impegnate capiranno effettivamente quanto e come dovranno sudare quel posto agli ottavi. Fondamentale, sia per una questione economica che per un discorso di ambizione.
Ai nastri di partenza, come Milan, Inter e Napoli, c’è ovviamente anche la squadra di Allegri: partirà in seconda fascia, in virtù del coefficiente Uefa, comunque rimpolpato in dieci anni di presenze, sebbene negli ultimi tre anni non sia riuscita ad andare oltre lo scoglio degli ottavi di finale.
Eccolo, il vero obiettivo dei bianconeri: strappare quel pass e affidarsi poi alla sorte. Nessuno racconta più dell’ambizione di sollevarlo, quel trofeo: ma un nuovo step, entrare ancora tra le migliori 8 d’Europa, deve essere lo stimolo per togliere di dosso anche un po’ di ruggine.
Come potrebbe andare il sorteggio per la Juve?
Abbiamo provato a riscrivere tre tipi di girone: il più difficile, il più facile e una via dimezzo. Che accontenterebbe e allo stesso modo terrebbe le antenne dritte. Drittissime.
Il girone di ferro
- Real Madrid
- Juventus
- Borussia Dortmund
- Marsiglia
Partiamo da qui: dai campioni d’Europa. Una delle grandi classiche del calcio europeo, Juve-Real, che potrebbe tornare. Naturalmente, i blancos sono in primissima fascia, sia in virtù della scorsa Champions, sia ovviamente per la vittoria in Liga. Ancelotti (ex, tra l’altro) conosce bene Allegri e quindi le insidie che potrebbe portare una sfida imminente con la Juventus. Difficile però non preferirla a Liverpool, Chelsea e Tottenham.
La Juve potrebbe trovare il Borussia Dortmund in terza fascia, lì dove Inter e Napoli aspettano il proprio destino. Anche qui: parliamo di rivalità che hanno fatto la storia, e i gialloneri restano una squadra temibile, nonostante l’addio di Haaland e i problemi di Haller. E poi? Poi c’è l’ex: Igor Tudor. E Longoria, presidente, e Ribalta, direttore sportivo. Il Marsiglia pullula di vecchie conoscenze bianconere, sarebbe dunque una sfida “amica”, ma in un ambiente caldissimo e pericolosissimo. Al Velodrome è davvero complicato strappare punti.
Il girone dei sogni
- Ajax
- Juventus
- Shakthar
- Viktoria Plzen
Non bisogna però essere così pessimisti, anzi: c’è sempre la possibilità di ribaltare la narrazione. Magari con un girone abbordabile, perché di chance ce ne sono. Eccome. La prima fascia presenta City, Real, Bayern e Psg.
Però pure Porto, Ajax ed Eintracht. Basterebbe avere un po’ di fortuna, un po’ di più. E in questo momento, sarebbe ben più facile affrontare i Lancieri, anche per spezzare la maledizione dell’ultimo anno di Massimiliano Allegri, quando De Ligt e compagni riuscirono a eliminare una Juve ancora in grado di dominare.
Nota a margine: perso Ten Hag, Anthony in bilico, Ziyech potenziale colpo. Largamente abbordabili.
La grande notizia di quest’anno è il ritorno al calcio in Ucraina, ma lo Shakthar non è quello di un tempo, dell’ultimo De Zerbi: la colonia brasiliana è scomparsa, e per volontà della società si è ripartiti da giovani calciatori di nazionalità ucraina.
È un progetto che sta nascendo, un cantiere sul quale la Juve può passare con serenità. Chiosa con il Viktoria Plzen: parla la storia in Champions della squadra della Repubblica Ceca. Presenze, nulla in più: sarebbe anche trasferta breve, a pensarci.
La via di mezzo
- Bayern
- Juventus
- Sporting
- Celtic
Se si cerca un girone equilibrato, allora non si può prescindere da una prima fascia importante. Scegliamo il Bayern, anche per la sfida nella sfida con l’ex Matthijs de Ligt, andato via non senza qualche polemica (pure con capitan Bonucci).
I bavaresi sono una squadra fluida, forte, da tanti gol. Che però concede, si espone. In contropiede, la Juve può far male, in particolare se dovesse trovare continuità Di Maria, con le frecce Kostic e Cuadrado a chiudere il cerchio.
Lisbona rappresenta sempre una buona idea, lo Sporting resta squadra particolare, ma non temibile. In più, ha tanti giovani e tutti con ossa da farsi: Trinçao è rientrato dal Barcellona, Gonçalves aspetta di spiccare il volo, Ugarte è un 2001 ambizioso, così come Porro, arrivato dal Man City. C’è Franco Israel, acquistato proprio dalla Juventus, per ora secondo portiere alle spalle dello spagnolo Adàn. Insomma: si può.
Infine, una vecchia conoscenza: il Celtic di Glasgow. L’ultima volta, la Juventus l’ha incontrato dieci anni fa esatti: era la seconda stagione con Antonio Conte alla guida. Era una vita fa, che può ritornare. La trasferta è da brividi, la squadra molto meno. Nelle notti magiche di Champions, la Scozia ha però sempre un fascino differente.