Dopo 11 giornate in vetta alla Liga c’è una squadra catalana assieme al Real Madrid, ma non è il Barcellona: un po’ a sorpresa, ma dopo un terzo di campionato fa quasi ridere scriverlo, davanti a tutti troviamo infatti il Girona.
A Montilivi quasi non ci credono, che i loro ragazzi siano in testa al campionato eppure è così. Dopo anni di mediocrità l’ottavo posto nell’ultima stagione sembrava rappresentare già il vertice di questa esperienza, mentre ora c’è da strabuzzare gli occhi: a pari punti con il Real Madrid, 4 punti più del Barcellona. Roba da matti, insomma.
Girona, il City della Liga?
Non per menarsela, ma a inizio stagione lo dicevamo. “Stuzzica il progetto del Girona, club della galassia del Manchester City, nonostante la perdita di Castellanos, che è finito alla Lazio”. Questo naturalmente in ottica quarto-quinto posto visto l’inevitabile calo che si avvertiva da parte del Villarreal e del Betis Siviglia. Certo, per la vetta nessuno l’avrebbe immaginato.
Il record del Girona fin qua è stato quasi immacolato: 9 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, ma durissima, lo 0-3 in casa contro il Real Madrid. Lì probabilmente i catalani si sono trovati a dover sfidare “la storia”, finendo mangiati vivi da quel vecchio marpione di Carlo Ancelotti, che continua a incartare la maggior parte dei rivali.
Va anche detto che il Girona ha avuto un calendario decisamente favorevole, ma è altrettanto indubbio che ne ha approfittato in pieno, senza scivolare mai. Tuttavia gli toccano ancora Barcellona e Atletico Madrid, in vetta, mentre è uscito indenne dal campo della Real Sociedad all’esordio (1-1). In compenso fino a dicembre le avversarie sembrano abbastanza alla portata.
Non è che siano mancate le vittorie fortunose, come l’ultima di venerdì scorso contro il Celta, a cui è stato annullato un gol dubbio prima che oltre il novantesimo il venezuelano Yangel Herrera trovasse l’angolino con una sassata dal limite dell’area. Però anche questi successi sofferti non fanno altro che fortificare e dare ulteriori spinte all’ambiente.
I giocatori più importanti del Girona
Pochi credevano a un simile exploit del Girona anche perché il mercato aveva spolpato la squadra di alcuni dei suoi migliori elementi. Di Castellanos, autore nella passata stagione di un poker al Real Madrid in campionato, abbiamo detto; tuttavia anche gli addii del tuttofare Riquelme, del regista Romeu e di Bueno sembrava azzerare ogni speranza. Naturalmente nessuno pensava di retrocedere, ma la rosa pareva proprio indebolita.
Gli acquisti? A costo zero o quasi, con nomi non proprio di grido a parte due difensori: l’olandese Blind e dal Barcellona lo stopper Eric Garcia, praticamente preso e spedito da una capitale all’altra della Catalunya in prestito. Sempre in prestito ma dai francesi del Troyes anche il brasiliano Savio, passato brevemente anche dal Psv Eindhoven. E davanti l’unica vera spesa, 7 milioni per l’ucraino Dobryk dal Dnipro, nuovo centravanti titolare vista l’età avanzata dell’uruguaiano Stuani, meteora in passato della Reggina.
Nessun cambio in panchina con la conferma di Michel e del suo schema-classico descrivibile come un 4-1-4-1 molto flessibile in cui l’uomo chiave è una delle bandiere della squadra, il metronomo Aleix Garcia. Il risultato è il miglior attacco della Liga non solo con 24 gol segnati, ma con 11 giocatori mandati a bersaglio almeno una volta. Dietro al Barcellona che però ha impiegato molti più giocatori, ragazzini compresi.
Nel 4-1-4-1 a parte Garcia è fondamentale l’apporto di Blind, giocatore totale e capace di ricoprire ogni ruolo sia della difesa che da centrocampista aggiunto, magari trasformando la squadra in un 3-5-2 con la coppia Dobryk-Tsygankov davanti. Gran colpo quest’ultimo, arrivato nell’ultimo mercato di gennaio, un altro ucraino capace di giocare sia da esterno che da punta. E dietro, l’esplosione di Savio, autore di 3 gol e 4 assist e il cui valore di mercato su Transfermarkt nelle ultime 3-4 settimane è schizzato da 5 a 20 milioni.
Insomma, una squadra davvero “guardiolesca”, veloce e con un bel mix tra “vecchioni” e giovani. Si fa dai 19 anni di Savio, appunto, ai 34 di David Lopez, ex del Napoli con un passato da mediano quindi abituato ad avere la palla tra i piedi. Tutta gente che da del tu al gioco, ecco. Anche per questo, meritatamente, il Girona è davanti a tutti nella Liga.