Alla luce delle prime tre partite giocate nel Gruppo 3 della Nations League “A”, l’Italia mantiene la leadership, anche in virtù dello scialbo pareggio che la Germania ha colto contro l’Ungheria.
Adesso la classifica vede gli azzurri comandare a quota 5 punti dopo la vittoria contro i magiari e il doppio pareggio contro Germania e Inghilterra.
Il crocevia per la vittoria del girone passa, però, per il match che vedrà gli azzurri opposti per la seconda volta in pochi giorni alla Germania, al Borussia-Park di Mönchengladbach.
Nell’altra partita del girone, l’Inghilterra riceverà l’Ungheria al Molineux Stadium di Wolverhampton, nella stessa serata di martedì.
Vediamo l’analisi della partita partendo dal bilancio storico tra le due compagini.
Germania-Italia: i precedenti
Non c’è bisogno riconfermare per l’ennesima volta che la rivalità tra le nazionali di Germania e Italia, è una delle più accese della storia delle due squadre.
Quando si parla di questa partita tornano alla mente tutta una serie di sfide da brividi che hanno acceso una tradizione pregna di gioie e dolori per ciascuna delle due squadre maggiori.
Fino a oggi sono 36 i precedenti tra Germania ed Italia. Per gli azzurri sono più numerose le sfide solo contro Svizzera, ben 61, Spagna, Francia e Austria, tutte leggermente sotto i 40 match.
Il piatto della bilancia delle partite tra le due nazionali, pende dalla parte degli azzurri, che hanno sconfitto i bianchi in ben 15 occasioni, perdendo 9 volte e pareggiandone 12.
L’ultimo match risale ovviamente alla partita di andata di questa Nations League, durante la quale l’Italia offrì una prova gagliarda e mise in difficoltà i tedeschi uscendo dal campo con un pareggio per 1-1, grazie alla rete di Lorenzo Pellegrini al 70° che fu equilibrata da quella di Joshua Kimmich tre minuti più tardi.
A parte questa edizione della manifestazione europea, l’ultima partita ufficiale giocata dalle due nazionali, risale allo scorso 2 luglio del 2016, agli europei francesi, dove i rigori sorrisero in quella occasione ai nostri avversari, anche a causa degli indimenticabili penalty calciati da Zaza e Pellè. Uscimmo ai quarti di finale dopo un europeo nel quale in pochi ci davano per favoriti, ma che Conte riuscì a plasmare a propria immagine, sfiorando l’impresa di centrare la semifinale.
Sempre agli europei, ma di 4 anni prima, le cose si misero subito alla grande per l’Italia che andò al riposo in vantaggio per 2-0 grazie alla doppietta di Balotelli, fino all’unico sussulto che ci fece vivere la Germania a seguito del rigore messo a segno allo scadere da Ozil per il 2-1 finale. Come tutti ricorderete, quella nazionale guidata da Prandelli perse nettamente in finale contro la Spagna per 4-0.
Altra gioia per noi, questa decisamente più importante per una miriade di ragioni, fu invece quella giocata ai mondiali tedeschi del 2006, quando prima Fabio Grosso e poi Alessandro Del Piero condannarono all’eliminazione i padroni di casa verso la fine dei supplementari, prima di trionfare in finale contro la Francia, sempre ai rigori.
Da tenere scolpita nella memoria anche la finale dei Campionati del Mondo del 1982, quando Paolo Rossi, Marco Tardelli e “Spillo” Altobelli, mandarono in brodo di giuggiole un’intera nazione grazie alla vittoria del Santiago Bernabéu per 3-1, che ci regalò la terza vittoria nella manifestazione più importante al mondo.
Chiudiamo questa parentesi a noi piuttosto cara, con la menzione della partita delle partite, quella delle semifinali ai mondiali di Città del Messico nello stadio Azteca, in cui gli azzurri chiusero il match dopo i tempi supplementari per 4-3, grazie alla rete conclusiva di Gianni Rivera al minuto 111.
Le ultime statistiche a confronto
Per parlare delle statistiche dell’Italia, occorre tornare indietro di almeno 3 anni, visto che non si può solo pensare in negativo.
Nel 2019, 2020 e nel 2021, l’Italia ha giocato qualcosa come 37 partite in totale, perdendo, in una sola occasione, contro la Spagna il 6 ottobre del 2021, quando la squadra selezionata da Luis Enrique volò alla finale della scorsa edizione della Nations League, sconfiggendo l’Italia per 1-2 a San Siro con le reti di Ferran Torres ( doppietta ) e Lorenzo Pellegrini.
Per il resto solo gioie e qualche mezzo falso passo per la nazionale di Mancini. Fino al 2022 che, dopo la meravigliosa cavalcata agli europei dell’anno precedente, ha visto gli azzurri chiudere al secondo posto dietro la Svizzera il girone di qualificazione ai mondiali senza mai perdere, per poi farsi superare clamorosamente dal, ahynoi famoso, gol di Trajkovski, che ci è costato l’eliminazione e l’impossibilità di giocare i mondiale in Qatar del prossimo autunno.
L’altra sconfitta è invece arrivata nella “Finalissima” contro l’Argentina, in una partita che metteva di fronte la vincitrice dei Campionati Europei contro quella della Coppa America per 0-3.
Nelle ultime partite la nostra nazionale non è stata un fulmine di guerra se passiamo in rassegna i gol fatti. In 10 partite, infatti, gli azzurri hanno segnato più di due reti in una sola occasione, nell’amichevole di Konya giocata e vinta contro la Turchia per 2-3.
Per il resto tanti “0” e “1” nelle caselle dei gol realizzati, tanto che in tanti si sono chiesti se questa aridità sia dovuta al modulo di Mancini, oppure alla poca verve dei nostri attaccanti in fase realizzativa
La Germania, dopo il 2018, l’annus horribilis passato a contare le sconfitte, ben 6 su 13 partite giocate ( 3 pareggi ), si è ripresa negli ultimi tempi, chiudendo con una sola sconfitta il 2019 e il 2020 e 3 nel 2021, uno di queste proprio nella fase a gironi delle qualificazioni mondiali contro la Macedonia, 1-2 in casa con le reti di Pandev, Elmas e Gündogan, sconfitta che non compromise il cammino dei tedeschi nel Gruppo J, nel quale vinsero tutte le altre partite contro Romani, Armenia, Islanda e Liechtenstein, oltre al ritorno in casa dei macedoni, dominati per 0-4.
Germania quindi ai mondiali, ma con un curiosissimo dato che riguarda gli ultimi 4 risultati: nelle ultime uscite, infatti, la squadra di Flick non ha mai vinto e ha chiuso tutti i match con lo stesso identico risultato: 1-1.
È successo in amichevole con l’Olanda lo scorso 29 marzo e nelle tre partite di Nations League fin qui giocate, contro l’Italia all’andata, l’Inghilterra a Monaco e l’Ungheria a Budapest.
La partita
Un po’ come quasi tutti gli allenatori che hanno guidato le proprie squadre in questa Nations League, sia Flick che Mancini hanno rivoluzionato i loro 11 di partenza, con la speranza di ottenere indicazioni importanti dalle rispettive partite.
Lo ha fatto il CT tedesco cambiando sempre almeno 6 titolari dalla squadra presentata nella partita precedente, non risparmiando dal turn over nemmeno Neuer, ovviamente il numero 1 titolare per la porta teutonica in occasione di impegni molto pù nobili.
Ed è così che ha presentato una difesa a quattro nella partita di esordio contro l’Italia, con Kehrer ed Henrichs ai lati di Rudiger e Sule, per poi mettersi a tre dietro sia con l’Inghilterra che con l’Ungheria cambiando quasi tutti gli interpreti.
Stesso discorso per il centrocampo, dove ha giocato a 4 nelle ultime due partite e proponendo contro l’Italia il doppio mediano davanti alla difesa, Kimmich e Goretzka. Si sono giocati il posto da centravanti Havertz e Timo Werner.
Dell’Italia abbiamo già parlato in tutte le salse della voglia di cambiamento all’indomani della delusione alle qualificazioni mondiali contro la Macedonia.
Si sentiva questa voglia di mettere in atto un repulisti generale, un colpo di spugna che rinfrancasse anima, corpo e spirito di una nazionale che deve ripartire dai giovani.
Ed ecco tutta una schiera di nomi nuovi, come quello di Frattesi, Scamacca, Cancellieri, Gnonto, Ricci, Gatti, Esposito e Scalvini sempre stati nei radar di Mancini, ma maggiormente responsabilizzati durante questo torneo dal C.T. di Jesi.
Azzardiamo i due undici iniziali.
GERMANIA (3-4-2-1): Neuer; Klostermann, Rudiger, Kehrer; Hofmann, Gundogan, Kimmich Henrichs; L. Sané, T. Muller; Havertz
ITALIA (4-3-3): Donnarumma; Spinazzola, Acerbi, Bastoni, Calabria; Barella, Cristante, Pellegrini; Raspadori, Scamacca, Raspadori, Politano.
La partita è in programma alle 20,45 di martedì 14 giugno e sarà arbitrata dal rumeno Kovacs.
Diretta su Rai Uno e RaiPlay.