Dopo aver visto i migliori 11 del nostro campionato, è tempo di fare i cattivi e scegliere i peggiori. Un compito anche questo non facile, ma estremamente divertente. I lettori sono pregati di accettare il verdetto senza battere ciglio.
Scherzi a parte, se è vero che la nostra amata Serie A di recente si è distinta per ottimi risultati in campo internazionale – tra questa e la scorsa stagione abbiamo avuto ben cinque finali su sei trofei europei con una squadra italiana a parteciparvi –, questa rimane una competizione – per difetto – abituata a picchi di mediocrità. Ma adesso basta, non perdiamoci in chiacchiere. Vediamo insieme la peggior formazione possibile del nostro campionato, sempre partendo dal canonico 4-3-3.
Portiere volante
Tra i pali, e ci dispiace parecchio, scegliamo Andrea Consigli. Il portiere del Sassuolo, che per anni ne ha difeso la porta con onore e grandi prestazioni, è arrivato al capolinea come la squadra emiliana, per la prima volta in B dopo 11 anni. Con 68 reti subite, 10 in più di Turati (Frosinone), è lui il nostro primo flop del campionato.
A difesa di cosa?
Dietro, bella lotta. Ma una certezza, innanzitutto: il signor Luan Tressoldi, sempre dalla prestigiosa scuderia del Sasol. Giocatore dal nome biblico, per tre soldi ha venduto al diavolo il mestiere di calciatore, altrimenti non si spiega. Al suo fianco, uno dei migliori giocatori lo scorso anno, e tra i peggiori in questo: Nicolò Casale, dalla Lazio. Lento, impacciato, distratto, la sua è una delle involuzioni più assurde mai viste nella storia del nostro campionato. Sulle fasce, infine, Mazzocchi (Salernitana prima, Napoli – quasi peggio – poi) e Marusic, un altro dei tantissimi involuti in casa Lazio.
Il centrocampo è scollato
E allora, chi difenderà? Ma come, anche qui abbiamo dei problemi? Vabè, almeno qualcuno attaccherà. Neanche? Bene, bene. Siamo davvero messi male, ma non demordiamo. Ci giriamo verso la panchina, c’è da scegliere tre uomini valorosi a centrocampo.
Kamada, quello che doveva sostituire Milinkovic e che ieri ha salutato Roma dopo neanche 12 mesi nella Capitale, è l’uomo che fa per noi. Al suo fianco, in mediana, Giulio Maggiore della Salernitana. E poi? Ma certo, l’ex centrocampista-che-diventerà-tra-i-più-forti-in-Europa Renato Sanches. Fortemente voluto da Thiago Pinto – aiuto!
Neanche con le mani…
D’accordo, a centrocampo siamo messi maluccio. Ma davanti, insomma, qualcuno che segni ci sarà senz’altro. Non si tratta neanche di farne tre a partita, basta appena un po’ di impegno, di zucchero, e la palla che va giù, in fondo al sacco.
Li diciamo tutti d’un fiato, questi tre moschettieri: Leao, Nzola, Lindstrom. Ognuno con le sue peculiarità tecniche, ma tutti e tre hanno enormemente deluso le aspettative della passata stagione. In particolare Leao, che si è limitato a incantare contro le ultime sei della classifica, per poi sparire nei big match, e Lindstrom, pagato a peso d’oro dal Napoli dall’Eintracht, e mai davvero in condizione di fare il titolare. Nzola, poi, ha convinto così poco Italiano che non è bastato prendere pure Beltran, ma acquistare il Gallo Belotti a gennaio. Che dire, ora sì che abbiamo finito.