Il mercato di gennaio è spesso descritto come il momento delle correzioni, un’occasione per raddrizzare la rotta o per consolidare un progetto. La Fiorentina di Raffaele Palladino si trova a metà di un percorso che, nato con grandi ambizioni europee, sta strabiliando praticamente tutti. E no, stavolta non c’è spazio per dubbi, ma per margini di miglioramento sì. Eccome.
Così, mentre la Viola si prepara alla seconda parte della stagione, è lecito chiedersi: cosa serve davvero per compiere il salto di qualità? E, soprattutto, quali mosse realistiche possiamo aspettarci dalla dirigenza?
Cosa serve alla Fiorentina?
L’ossatura della squadra di Palladino si fonda su un gioco fluido, fatto di pressing alto e rotazioni continue. Nonostante un grandissimo inizio di annata, il cuore del centrocampo ha mostrato delle crepe, sia per la mancanza di un vero interditore sia per la situazione legata a Edoardo Bove. Il giovane ex Roma, colpito da un malore preoccupante durante la sfida con l’Inter, resta naturalmente un’incognita. La Fiorentina non può permettersi rischi in un ruolo così cruciale e deve valutare seriamente l’inserimento di un giocatore capace di “fare legna”, proteggere la difesa e garantire equilibrio. Di uno che, insomma, corra più degli altri.
Un profilo che potrebbe ricordare in parte anche Sofyan Amrabat, per intenderci, ma senza le sirene del mercato internazionale che lo hanno riportato via in estate. Un centrocampista muscolare e resistente, che sappia abbinare quantità e qualità, sarebbe un innesto fondamentale per coprire le fragilità e sostenere l’impianto tattico del vecchio allenatore del Monza.
In difesa, inoltre, la Viola ha mostrato alti e bassi, alternando prestazioni solide a blackout preoccupanti. Quarta è una certezza, ma manca un partner di livello assoluto capace di affiancarlo con continuità. Ranieri e Pongracic hanno avuto buoni momenti, ma la Fiorentina ha bisogno di un centrale di spessore, magari con esperienza europea, che possa comandare la linea e dare sicurezza.
Un difensore di questo tipo non solo migliorerebbe l’organizzazione difensiva, ma offrirebbe anche un contributo prezioso in fase di costruzione, caratteristica fondamentale per una squadra che ama partire dal basso.
Cosa farà realisticamente la Fiorentina?
Nonostante le necessità immediate, le strategie della dirigenza sembrano orientate verso profili giovani e di prospettiva, in linea con il progetto del club. Petar Sucic, talentuoso centrocampista della Dinamo Zagabria, è uno dei nomi più caldi. Classe 2003, Sucic abbina tecnica e dinamismo, caratteristiche che lo rendono perfetto per interpretare il ruolo di mezzala nel sistema di Palladino. Tuttavia, il suo arrivo dipenderà anche dalle richieste del club croato, noto per essere un abile negoziatore sul mercato.
L’altro nome in lista è William Boving dello Sturm Graz, un centrocampista duttile con propensione offensiva. Anche se non è esattamente il “mastino” richiesto, potrebbe rappresentare un’opzione interessante per ampliare le rotazioni e offrire soluzioni in caso di emergenza.
Sul fronte delle partenze, Pietro Terracciano sembra destinato a lasciare Firenze. Il portiere, che ha perso il posto da titolare in favore di De Gea, potrebbe trovare una nuova casa a Cagliari, dove è forte la necessità di rinforzare la porta.
Un altro nome in bilico è quello di Fabiano Parisi. Arrivato con grandi aspettative, il giovane terzino sinistro ha avuto difficoltà ad adattarsi al gioco della Fiorentina e potrebbe valutare nuove opportunità. Tra le destinazioni possibili, si parla del Fenerbahçe di José Mourinho.