Milan e Inter arrivano a sfidarsi in un derby di semifinale di Champions League quando ben pochi credevano, a inizio stagione, che anche solo una delle due potesse arrivare così avanti nella competizione.
Buona parte del merito dello straordinario cammino europeo delle milanese è da attribuire alla difesa delle due squadre: un dato che risalta è che fino al ritorno dei quarti di finale nessuna delle due squadre ha subito un gol nella fase ad eliminazione diretta.
Due difese che hanno sorpreso, due portieri protagonisti
Reti inviolate tra andata e ritorno per il Milan contro il Tottenham che per l’Inter contro il Porto, ottavi di finale superati con gli stessi risultati (1-0 in casa, 0-0 in trasferta), quindi porta inviolata per i nerazzurri al Da Luz di Lisbona contro il Benfica e per i rossoneri in casa contro il Napoli. Solo a qualificazione ormai sicura gli avversari sono riusciti ad andare a segno nelle gare di ritorno.
6 partite senza prendere gol per André Onana (sempre titolare nelle partite di Champions dell’Inter), solo 2 per Michael Maignan al quale però si affiancano i 3 clean sheet ottenuti da Ciprian Tatarusanu, sostituto per lungo periodo del francese infortunato. Purtroppo Tatarusanu non può essere considerato a tutti gli effetti la riserva di Maignan, dal momento che con il ritorno del francese il rumeno è stato nuovamente escluso dalle liste UEFA in quanto raggiunto il limite di giocatori di formazione straniera.
Entrambi i portieri sono estremamente efficaci: più elegante e sicuro Maignan, più elettrico e mobile Onana. L’apporto difensivo che offrono alla squadra non è solamente quello tra i pali (dove compiono interventi spesso decisivi), ma la capacità di dialogare con i compagni palla al piede, fornendo scarichi sicuri e riuscendo ad allontanare l’azione in maniera veloce.
L’atteggiamento propositivo dei due portieri è simile, e contribuisce molto ad alzare il baricentro del gioco e quindi proteggere ulteriormente la propria porta. Davanti a loro però le due difese ottengono risultati simili in maniera estremamente diversa.
Come difende il Milan
Stefano Pioli in questa stagione ha dovuto modificare l’atteggiamento difensivo della squadra, adottando per un certo periodo un 3-4-2-1 per poi tornare nuovamente alla difesa a quattro, ma con un 4-2-3-1 più coperto con l’avanzamento di Bennacer sulla trequarti e una cerniera mediana più fisica con Krunic ad affiancare Tonali.
Questo perché in questa stagione spesso non ha funzionato un elemento chiave del successo in campionato dell’anno precedente, ovvero il contropressing in fase avanzata del campo.
Dovendo quindi trovare una maggior copertura alla linea difensiva, spesso preda delle transizioni avversarie, Pioli ha dapprima inserito un difensore centrale (nello specifico Thiaw) in più con il compito di staccarsi in avanti e andare ad aggredire il portatore di palla.
Una volta ritrovato un certo equilibrio di squadra, è tornato alla difesa a quattro creando un triangolo a centrocampo con Bennacer vertice avanzato che riesca a scalare le posizioni in maniera efficace e dare copertura ai centrali difensivi, che altrimenti vanno spesso vanno in difficoltà quando attaccati in velocità per vie centrali.
La difesa è quindi molto più coperta di un tempo, quando talvolta si aprivano spazi pericolosi tra le linee e alle spalle dei terzini nel momento in cui il pressing non andava a buon fine.
In questo è fondamentale l’apporto di Calabria, giocatore bravo a stringere velocemente la posizione per aiutare i centrali a “scivolare” verso sinistra, dove l’indole particolarmente offensiva di Theo Hernandez lascia la possibilità di attaccare agli avversari.
Come difende l’Inter
In fase di transizione difensiva l’Inter si preoccupa principalmente di coprire le linee di passaggio degli avversari, costringendo quindi spesso l’avversario al lancio lungo dalle retrovie.
Di norma solo un attaccante (solitamente Lautaro) e un centrocampista (normalmente Barella), si spendono in un pressing costante sul portatore di palla, mentre il resto della squadra scale posizioni e si applica ad una marcatura a uomo preventiva.
L’avversario è spinto così a cercare l’imbucata per i giocatori avanzati, che spesso però finiscono nella trappola del fuorigioco applicata dalla linea difensiva sempre molto alta oppure vengono anticipati dall’uscita del portiere.
In fase difensiva la squadra di Inzaghi copre principalmente la zona centrale dell’area di rigore, con i difensori che si stringono lasciando spesso possibilità di cross agli avversari.
Si tratta di una concessione calcolata, viste le capacità fisiche e di tempismo dei centrali nerazzurri, ma che soprattutto in presenza di un avversario come Giroud può essere molto rischiosa.
Come si affronteranno le squadre
Possiamo immaginare che per entrambe le squadre sarà facile trovare campo libero sulle fasce laterali, dove entrambe schierano giocatori veloci e in grado di prendere metri con facilità, ma da lì sarà poi difficile penetrare in area.
In particolare nella gara di andata ci sarà particolare attenzione a non lasciare spazio agli avversari attraverso un’atteggiamento accorto dei centrocampisti (e da questo punto di vista la possibilità di alternare Calhanoglu e Brozovic come perni del centrocampo potrebbe dare un vantaggio all’Inter sul lungo periodo).
La differenza con tutta probabilità la faranno i duelli individuali: Acerbi in marcatura su Giroud, Darmian a fronteggiare Rafael Leao, Tomori sul centravanti nerazzurro (che sia Dzeko oppure Lukaku), Kalulu a contenere Lautaro Martinez e così via.
Ogni centimetro preso o concesso da questi giocatori potrebbe essere quello che cambia le sorti della partita.