La Juventus è la squadra italiana che ha effettuato il più radicale restyling del suo logo mai visto nel panorama italiano. Il nuovo stemma ha rappresentato un netto cambiamento dal precedente, che aveva subito pochissime variazioni dall’origine.
L’origine dello stemma della Juventus
Il simbolo della Juventus è stato introdotto nel 1905, 7 anni dopo la fondazione della squadra nel 1897 e poco dopo l’adozione definitiva dei colori bianconeri e l’accantonamento delle divise rosanero che avevano contraddistinto l’inizio del secolo.
Fin dal principio il logo era costituito da uno scudo ovale riempito da strisce verticali bianche e nere. Nella parte superiore vi trovava posto il nome del club, mentre nella parte inferiore era inscritto lo scudo comunale di Torino, con al suo interno il toro rampante.
Questo primo stemma era bicromatico, in bianco e nero, ed era circondato da degli svolazzi bianchi e sovrastato dal motto latino Non coronabitur nisi legitime certaverit (“Non riceve la corona se non chi ha combattuto secondo le regole”), attribuito a Paolo di Tarso. Questi orpelli, compreso il motto, furono presto abbandonati, e venne integrato nel 1921 il colore blu “de Pinedo”, un blu elettrico così chiamato in onore dell’aviatore ed eroe di guerra Francesco de Pinedo, come sfondo per il nome della squadra e per il toro rampante.
Uno stemma che ha attraversato il Novecento con variazioni minime
Nel 1929 lo scudo comunale con il toro fu sostituito dalla zebra, sempre in posizione rampante, disegnata dal vignettista Carlin. Questa variazione, con il ritorno al solo bianco e nero non durò moltissimo, e già dal 1931 si tornò allo scudo cittadino e agli inserti oro e blu elettrico, ma la zebra di Carlin restò comunque nell’iconografia del club da allora.
Si tornò alla bicromia bianco-nero negli anni ‘40, con lo stemma modificato in maniera che la scritta Juventus fosse al centro, e lo scudo comunale sulla parte inferiore. Fino al 1971 l’unica variazione fu l’adozione della scala di grigio al posto della bicromia, e viceversa.
Da segnalare l’aggiunta delle stelle dorate a sovrastare il simbolo della squadra sulle maglie, nel 1959 e nel 1982, in occasione rispettivamente del 10° e del 20° titolo di Campioni d’Italia. Dal 1971 al 1990 si ritornò al logo con inserti oro e blu elettrico utilizzato fino al 1940.
Nel 1990 fu abbandonato il blu elettrico, sostituito dal bianco come sfondo della scritta Juventus e dall’oro come sfondo dello scudo cittadino. Lo stesso oro che circondava il logo e delle due stelle che lo sovrastavano.
La zebra rampante, il simbolo della Juventus
La zebra rampante, come accennavamo, è stata associata alla Juventus fin dal 1928, quando il vignettista Carlin la disegnò per il Guerin Sportivo. Inglobata per breve tempo nello stemma della squadra, fu poi adottata come logo secondario a partire dalla fine degli anni ‘70.
Disegnata con varie linee diagonali bianche che la attraversavano, secondo lo stile dell’optical art di moda in quegli anni, la zebra è stata utilizzata ufficialmente fino al 1990 come secondary logo, per poi comunque continuare ad essere sfruttata come elemento decorativo in varie declinazioni, abbandonando però lo stile opt-art e spaziando dalla semplice silhouette a versioni più realistiche o caricaturali, a seconda dei contesti.
Il logo moderno della Juventus, minimalista e cosmopolita
Più di un secolo di variazioni minime, nel 2017 la Juventus ha completamente rivoluzionato il proprio logo. Il nuovo stemma risponde ad una logica estetica decisamente più moderna, che abbandona totalmente i riferimenti all’araldica tipica dei loghi nati all’inizio del ‘900 per arrivare nel territorio del design minimalista più vicino ai marchi delle grandi multinazionali.
Il nuovo simbolo della squadra juventina è una grande J, ricavata grazie a due linee bianche laterali che delimitano anche uno spazio ottico che richiama anche lo scudetto. Su fondo nero, come sulle magliette, il logo è quindi bianconero, ma può essere declinato con effetti diversi su svariati supporti.
Talvolta sovrastato dalla scritta Juventus, è stato sfruttato anche in versione tridimensionale, nelle insegne o anche in accessori di gioielleria. Si tratta sicuramente di un logo moderno che risponde alla perfezione alle odierne esigenze di marketing globale, distaccandosi completamente dagli elementi territoriali legati alla città di Torino.
D’altro canto la Juventus è una delle poche squadre di calcio, insieme all’Inter e a poche altre, che fin dal nome è slegata dalla città di appartenenza e può ampliare facilmente la sua base di tifosi a tutto il mondo. Questo logo così moderno e cosmopolita è un deciso segnale in questo senso.