Il calcio, si sa, sia a livello di club che a livello di nazionali, è uno sport ciclico. Esiste l’epoca d’oro di quel club, o il ciclo di quella nazionale.
Sono formazioni generalmente figlie di una generazione particolarmente prolifica, i cui calciatori magari si conoscono tra di loro per essere cresciuti insieme.
Parlando di nazionali, ad esempio, possiamo ricordare l’Italia di Pozzo degli anni ’30, o il Brasile di Pelè degli anni ’60.
Ad oggi, la formazione che più ha segnato la nostra epoca è probabilmente la Spagna di Xavi e Iniesta: e la data di inizio di questa fortunata epopea è concomitante con l’Europeo 2008, quello ospitato da Austria e Svizzera.
Le qualificazioni ad Euro 2008
La tredicesima edizione del Campionato Europeo si svolge nei paesi di Austria e Svizzera nell’estate del 2008. Le squadre partecipanti sono 16, a risultato di un torneo di qualificazione durato due anni: clamorosamente fuori l’Inghilterra e il Belgio, dentro le sorprese Polonia e Croazia. Italia, Francia, Spagna, Olanda, Germania e Portogallo appaiono favorite alla vittoria finale.
La fase a gironi di Euro 2008
Come nell’edizione precedente, il sorteggio determina una suddivisione in 4 gironi da 4 squadre, dai quali le due migliori formazioni passeranno il turno.
Girone A
- Portogallo
- Rep. Ceca
- Turchia
- Svizzera
Portogallo che passa il turno abbastanza agevolmente, mentre vi è un vero e proprio spareggio all’ultima giornata tra Rep. Ceca e Turchia nell’ultimo turno: sono Arda Turan e compagni ad avere la meglio sui ragazzi di Bruckner.
Girone B
- Germania
- Croazia
- Austria
- Polonia
Girone nelle premesse piuttosto equilibrato; ad avere la meglio sono la Germania di Low e la Croazia di Bilic, che trascinata da Modric vince addirittura il girone. Male Polonia e Austria, ferme a quota 1 punto.
Girone C
- Italia
- Olanda
- Romania
- Francia
Girone equilibratissimo il nostro, in cui verosimilmente tutte e quattro le formazioni hanno chance di passare il turno. Nella prima gara, l’Italia di Donadoni rimedia un sonoro 3-0 dall’Olanda (in gol anche un giovane Sneijder), mentre pareggiamo la seconda gara con la Romania (con Buffon decisivo nel parare un rigore a Mutu). Con la Francia è uno spareggio: Pirlo e De Rossi ci fanno passare il turno per un soffio, con l’Olanda che termina invece a punteggio pieno.
Girone D
- Spagna
- Russia
- Svezia
- Grecia
Furie rosse letteralmente devastanti, che chiudono il girone con tre convincenti vittorie (Villa ne fa 4 in due partite). Si gioca di fatto per il secondo posto, ed è la Russia ad avere la meglio sulla Svezia. Delusione per i campioni uscenti della Grecia, che finiscono a zero punti.
Quarti di finale di Euro 2008
Il quadro dei quarti di finale è composto dalle sfide tra le prime dei gironi contro le seconde; pertanto, le partite risultano essere Portogallo-Germania, Croazia-Turchia, Olanda-Russia e Spagna-Italia.
Bellissima la prima sfida tra lusitani e tedeschi, con questi ultimi che hanno la meglio per 3 reti a 2 (sugli scudi l’eterno Klose); tra Croazia e Turchia, invece, la sfida si trascina sui binari della parità e al 120’ il risultato è di 1-1. Rigori, quindi: nella lotteria dal dischetto la Turchia è infallibile, mentre i croati ne sbagliano addirittura tre, spedendo in semifinale Altintop e compagnia.
Dopo un girone pressoché perfetto, tutti si aspettano per l’Olanda una facile vittoria al cospetto di una Russia non irresistibile: invece, come spesso succede nel calcio, il pronostico è completamente sovvertito dal risultato del campo. La Russia del vecchio volpone Guus Hiddink sorprende tutti, affondando i tulipani per 3 reti a 1 dopo i tempi supplementari, eliminando una grande favorita dal torneo.
L’ultimo quarto è quello che ci vede contrapposti alla Spagna: i ragazzi di Aragones sono favoriti, ma gli azzurri vendono cara la pelle. Panucci e Chiellini imbrigliano Villa e Torres, mentre Perrotta, Ambrosini e De Rossi non fanno giocare Xavi e Iniesta. Si va ai rigori, ma per noi sono fatali gli errori di De Rossi e Di Natale.
Semifinali di Euro 2008
La prima semifinale è Germania-Turchia, quasi un derby in campo neutro, data l’enorme comunità turca di Germania: partita tiratissima ed estremamente equilibrata, con al 90’ risultato di 2-2. Sembrano inevitabili i supplementari, ma all’ultimo secondo è Lahm che porta i suoi in finale. Per la Turchia, uscita a testa altissima.
Nell’altra gara, la Spagna – scrollatasi di dosso lo spavento contro gli azzurri – fa un sol boccone della sorpresa Russia: il 3-0 finale dice solo parzialmente di quanto siano stati superiori gli infallibili palleggiatori iberici.
Finale di Euro 2008: l’inizio di un’epoca
Agli ordini del nostro Roberto Rosetti, il 29 giugno si affrontano a Vienna Germania e Spagna.
Le furie rosse dominano fin dal primo minuto, non lasciando mai il pallino del gioco agli avversari. Vi sono fior di opportunità per Villa e compagni, ed al 33’ è Torres che spezza gli equilibri. I ragazzi di Low non riescono mai a contrapporsi efficacemente al brillante gioco spagnolo, e senza troppe difficoltà la gara si chiude sullo 0-1, laureando gli uomini di Aragones campioni d’Europa.
Con Villa capocannoniere del torneo e Xavi miglior giocatore della manifestazione, quella sera si inaugurava ufficialmente l’apertura di un ciclo che per molti anni avrebbe rivoluzionato il calcio, che (complice anche il lavoro in patria di Guardiola) ancora oggi viene studiato ed imitato.
Per la Spagna quello del 2008 è il secondo titolo (dopo quello del 1964), ma da quel momento e per molti anni diverrà una squadra assolutamente imbattibile, tra le migliori della storia del calcio.
Le formazioni della finale
GERMANIA: Lehmann; Friedrich, Martesacker, Metzelder, Lahm (1’st Jansen); Frings, Hitzlsperger (13’st Kuranyi); Schweinsteiger, Ballack, Podolski; Klose (34’st Gomez).
In panchina: Enke, Adler, Fritz, Westermann, Rolfes, Neuville, Trochowski, Borowski, Odonkor.
Allenatore: Loew.
SPAGNA: Casillas; Ramos, Marchena, Puyol, Capdevila; Iniesta, Senna, Xavi, Silva (21’st Cazorla); Fabregas (18’st Xabi Alonso); Torres (33’st Guiza)
In panchina: Palop, Reina, Albiol, Navarro, Villa, Cazorla, Sergio Garcia, Arbeloa, Juanito, De La Red.
Allenatore: Aragones.