La Guardia di Finanza sta procedendo con l’indagine per chiarire la vicenda legata all’esame farsa di Luis Suarez: ecco le ultime novità.
La querelle legata all’esame farsa di Luis Suarez va avanti, dopo che la Guardia di Finanza aveva già reso noto che il test era stato fatto ad hoc, con domande concordate per l’attaccante del Barcellona, finito nel mirino della Juventus ma poi approdato all’Atletico Madrid. Ora anche i dirigenti della Juventus sono stati indagati per chiarire la posizione loro e della società in merito alla struttura organizzativa che ha portato poi all’esame fasullo per superare il B1 di italiano. Questo quanto è emerso dagli ulteriori accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza coordinata dalla procura del capoluogo umbro. Per il momento gli inquirenti hanno predisposto la sospensione per otto mesi della rettrice dell’Università Giuliana Grego, del direttore Simone Olivieri e dei professori che esaminarono il calciatore uruguagio per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici. Sotto indagine invece i dirigenti della Juve che si sono “attivati” per “accelerare il riconoscimento della cittadinanza italiana” a Suarez. La Guardia di Finanza ha anche emesso un comunicato stampa per spiegare l’evoluzione e lo stato dell’indagine svolta: in data odierna, su delega di questa Procura, militari del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione, per otto mesi, dall’esercizio del pubblico ufficio rispettivamente ricoperto dal Rettore prof.ssa Giuliana GREGO, dal Direttore Generale dott. Simone OLIVIERI, dalla prof.ssa Stefania SPINA e dal componente della commissione “Celi Immigrati”, prof. Lorenzo ROCCA dell’Università per stranieri di Perugia, per i reati di rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici.
Dopo le perquisizioni e sequestri del 22 settembre 2020, le indagini – proseguite senza soluzione di continuità e nel rigoroso rispetto del principio di riservatezza – hanno significativamente corroborato il quadro probatorio che già si era delineato in ordine all’organizzazione, da parte degli indagati, nel corso di una sessione istituita ad personam, di un esame “farsa”, che ha consentito il rilascio dell’attestato di conoscenza della lingua italiana del tipo “B1” al noto calciatore uruguaiano Luis Alberto SUAREZ DIAZ, requisito indispensabile per l’ottenimento della cittadinanza. In particolare, è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università. Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento.Condividendo le ipotesi accusatorie, il Giudice per le indagini preliminari ha disposto le misure cautelari avendo rilevato “il concreto ed attuale rischio che gli indagati, se non sottoposti ad idonea cautela, ripropongano condotte delittuose analoghe a quelle per le quali si procede, avendo mostrato di considerare l’istituzione di cui fanno parte e che rappresentano alla stregua di una res privata gestibile a proprio piacimento.”