Negli ultimi due, o tre, anni Milan v Napoli è tornata ad essere una partita decisiva per il campionato di Serie A. Da sempre sfida di grande attrazione per spettatori, tifosi e appassionati, a cavallo tra gli Anni Ottanta e i Novanta i duelli Maradona-Gullit, Giordano-Van Basten, hanno rappresentato un cult del nostro calcio. Ti amo campionato, indimenticabile format audio-visivo, nasce e si sviluppa intorno a questa partita.
Dopo qualche anno di pausa, soprattutto fronte Napoli, lo scudetto partenopeo di due anni fa, l’indimenticabile quarto di finale di Champions League nella stessa stagione, vinto dal Milan, che aveva a sua volta vinto lo Scudetto l’anno prima, sono tutti eventi che hanno riportato questa sfida nel Pantheon che merita.
Stasera, Milan v Napoli sarà anche la partita della verità per entrambe le squadre nella stagione corrente, 24/25. Il Napoli di Conte, in vetta a +4 dalla seconda, sta viaggiando ad un ritmo che pare inarrestabile, ma ora per i partenopei inizia il calendario caldo, e il Diavolo è il primo grande ostacolo. Per gli uomini di Fonseca, fermi nell’ultimo turno – a Bologna, partita rinviata causa maltempo –, sarà l’occasione di dare continuità ad un ottimo momento di risultati, tra coppa e campionato. Una vittoria contro il Napoli, a dirla tutta, capovolgerebbe i destini della lotta al Tricolore. Ci aspetta una partita assolutamente imperdibile. Quali duelli, su tutti, potrebbero deciderla?
Kvaratskhelia v Leao: un duello eterno
Gira che ti rigira, Leao e Kvaratskhelia sono sempre al centro della scena. Se segnano, tutti ne parlano. Se non segnano e non incidono, non solo se ne parla: se ne straparla. Il perché di tutto ciò è presto mostrato all’evidenza di un’osservazione anche superficiale della realtà: due calciatori così nel nostro campionato non esistono.
Kvaratskhelia ha sempre dimostrato un comportamento maturo – lui che ha due anni in meno di Leao –, una mentalità da leader che gli permette di perseverare anche nei momenti più difficili, quando il dribbling riesce meno e la testa si abbassa più di frequente. Conte in questo senso è il ‘padre’ ideale per farlo sbocciare in maniera definitiva, anche se il georgiano già adesso è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, e finora in campionato ha totalizzato 4 gol e 2 assist in 9 partite.
Su Leao, andrebbe scritto un articolo a parte. La naturale Saudade che questo calciatore porta sempre con sé, lui portoghese liquido, un po’ lusitano un po’ brasiliano, è diventata quasi un marchio posto sopra il suo capo: non, quindi, un tratto del suo carattere, che esce di tanto in tanto, ma la cifra del giocatore, di cui devi sopportare l’indolenza se vuoi sperare nella sua (pre)potenza – esclusivamente tecnica. Finora per lui 1 gol e 4 assist in 7 partite, e un rapporto a dir poco burrascoso col nuovo tecnico Fonseca, a proposito di padri.
Come in passato, però, non abbiamo dubbi: Milan v Napoli sarà decisa soprattutto dalle loro giocate. E attenzione ai recenti confronti, perché nelle tante partite che li hanno visti incontrarsi, tra Serie A e Champions, Leao è risultato sempre decisivo, Kvaratskhelia mai: 3 gol e 2 assist per il portoghese in 418 minuti, 0 e 0 per il georgiano in 441. In attesa di smentita, naturalmente.
Lukaku o Simeone? Un duello interno
Su Repubblica, nell’edizione di ieri, è uscita una indiscrezione che ci costringe ad una riflessione su un duello interno, e non a distanza: quello tra Romelu Lukaku e Giovanni Simeone. Già Paolo Di Canio, a Sky Sport, aveva rivelato domenica sera di come Conte fosse leggermente preoccupato dall’ex Roma, ancora troppo fuori dai suoi schemi e molto poco incisivo.
L’indiscrezione, nel merito, ipotizzava un impiego di Gio Simeone dal primo minuto nella delicata sfida di San Siro, lui che questo stadio conosce così bene per aver deciso quel Milan – Napoli di due anni fa che fu un enorme passo in avanti del Napoli di Spalletti verso lo Scudetto.
Tra i peggiori contro l’Empoli, si è divorato due gol contro il Lecce ed è venuto meno anche in versione assistmen. Lukaku sente senz’altro il peso di questa nuova sfida, anche perché Conte lo ha sempre trattato come un pupillo, addirittura chiedendone l’acquisto al posto di Osimhen in estate. I due hanno un grande rapporto, e Conte crede di poterlo riportare ai livelli dello Scudetto con l’Inter dopo il covid. Ora però il belga trema, perché Simeone merita una chance e Conte, che non deve fare i conti col turnover delle coppe europee, potrebbe concedergliela. Anche da questo sottoduello interno, dunque, potrebbero decidersi i destini di Milan v Napoli.