Vai al contenuto

Due mattine fa, il quotidiano Repubblica ha aperto l’inserto sportivo con un dato che non può non preoccupare i tifosi di Inter e Milan, per ragioni insieme uguali e contrarie: mai nessuna squadra ha vinto sette Derby della Madonnina di fila, consecutivamente. Da un titolo del genere, i bauscia nerazzurri avranno senz’altro reagito ricorrendo ad antichi riti apotropaici, quelli che interessano le parti del corpo dove non batte il sole per intenderci; i rossoneri, noti come casciavìt, avranno invece trasalito, non per timore ma per terrore. L’inevitabile, a meno che la sfida non termini con un pareggio, dovrà comunque verificarsi, in un caso come nell’altro.

Inter-Milan si gioca domenica 22 settembre alle ore 20:45. Poche volte nella storia un derby di Milano è stato accompagnato da un tale squilibrio ai nastri di partenza. Si badi bene, non solo e non soprattutto per la differenza tecnica delle due rose, dato comunque incontestabile, quanto per gli opposti umori che ne caratterizzano la vigilia.

Matteo Salvini, noto tifoso del Milan, addirittura ha dichiarato: “Non fatemi parlare di Milan perché sta andando bene tutto il resto e quindi lo dico dopo il derby di domenica sera. Il derby lo vedo con mio figlio e spero di non soffrire troppo. Spero che l’Inter si fermi al terzo gol. La Russa? Ha detto che sicuramente vincono, sono strafavoriti e quindi è un risultato già segnato e la partita si gioca pro forma”. Salvini esagera, probabilmente, e senz’altro ripete in forma verbale i gesti apotropaici di cui sopra. Ma qualcosa di vero nelle sue parole c’è. Cerchiamo di scoprire cosa andando a studiare i duelli di questo attesissimo Inter v Milan.

Un attacco forte contro una difesa molto debole

Passi pure l’infortunato Thiaw e l’acciaccato Calabria, che non sarà del match – a quanto pare. Si conceda persino a Mike Maignan, fu Magic Mike, la scusante di un infortunio subito martedì scorso contro il Liverpool e dal quale il portiere rossonero si riprenderà integralmente a poche ore dall’inizio del derby. Rimane un dato difficilmente contestabile: tra l’attacco nerazzurro e la difesa rossonera si dà un missmatch che può seriamente segnarne l’esito fin dai primi minuti.

Negli ultimi sei derby disputati tra queste due squadre in tutte le competizioni (compresa quindi la semifinale di Champions League), lo score complessivo recita 14 a 2 per l’Inter. Un dato davvero allarmante, perché mentre sottolinea lo strapotere dei nerazzurri davanti dice anche, e contrario, le difficoltà difensive del Milan rivelando al contempo la sterilità offensiva dei rossoneri nella sfida più importante dell’anno per i tifosi meneghini.

I duelli di Inter v Milan, soprattutto tra i reparti

L’avvio di campionato in questo senso non può fare eccezione: al di là del dato sui singoli – Thuram, a quota 4 reti, è il miglior cannoniere del campionato; a quota 2 Pulisic, e poi ad un gol i tre attaccanti del Milan Okafor, Abraham e Morata –, ancora troppo parziale dopo quattro giornate, è nell’atteggiamento dei calciatori, nel linguaggio del corpo delle due squadre che si evidenzia al momento un deciso stacco.

A livello di duelli tra le rose di Inter e Milan, il Diavolo dovrà ritrovare – o scovare – l’orgoglio perduto (sottolineato da Capello nel post-partita della sconfitta col Liverpool 1-3) e dovrà farlo a partire dai suoi migliori interpreti. Su tutti i contestatissimi – e al centro della polemica dopo l’episodio del cooling break durante Lazio v Milan – Theo Hernandez e Rafael Leao. Entrambi, contro il Liverpool, hanno sofferto terribilmente l’aggressività e il dinamismo della squadra di Arne Slot, che sugli esterni per caratteristiche ricorda molto l’irruenza e l’abbacinante tecnica dei ragazzi di Inzaghi.

Lì davanti Fonseca dovrà inventarsi qualcosa di diverso se vorrà spaventare una difesa, quella nerazzurra, capace di fermare Erling Haaland e l’armata di Guardiola a Manchester poche ore fa all’esordio in Champions (terminato sullo 0-0).

Per parte nerazzurra, il Derby sarà l’opportunità di riprendere un cammino interrotto due volte in questo avvio sul pareggio: contro il Monza, nell’ultima sfida finita 1-1, e contro il Genoa, sempre 1-1 a inizio campionato. Una vittoria darebbe all’Inter la possibilità di rilanciarsi confermandosi padrona della città. Per farlo, servirà non solo il solito ottimo Thuram, che lo scorso anno battezzò il Derby d’andata, ma Lautaro Martinez, indietro rispetto ai suoi standard a livello realizzativo.