Inter-Juventus è una di quelle partite la cui presentazione rischia di essere di troppo. Come si fa, infatti, a presentare una sfida che già nel nome, e quindi nella storia che si porta con sé – centenaria –, fa riaffiorare memorie a iosa?
Forse, però, proprio nell’anno in cui il calcio è diventato super seguendo il modello della prediletta (super) Champions, nell’anno cioè in cui il calcio internazionale sembra aver definitivamente scalzato quello locale, una partita come il Derby d’Italia riporta le cose nella corretta dimensione, dove devono stare. Prima di andare a vedere quali duelli, a nostro avviso, potrebbero decidere l’attesissima sfida della nona giornata di Serie A, qualche dato generale sulle due formazioni.
Tanto per cominciare, la Juventus è la squadra contro cui l’Inter ha subito più sconfitte in Serie A: 87 (il 13% delle partite perse in totale dai nerazzurri nella competizione); eppure, i bianconeri hanno ottenuto soltanto due successi nelle ultime sei sfide (2N, 2P) in campionato contro i nerazzurri, a dimostrazione dell’ottimo lavoro di Inzaghi (ci torneremo più avanti). Attenzione però ai corsi e ricorsi storici. La Juventus infatti è rimasta imbattuta in sei delle ultime sette gare (3V, 3N) in cui ha affrontato l’Inter in Serie A con entrambe le squadre nelle prime tre posizioni in classifica a inizio giornata, perdendo tuttavia la più recente di queste: 0-1 lo scorso 4 febbraio (autogol di Federico Gatti).
A livello ancor più generale, l’Inter affronterà davanti al suo pubblico (due successi nelle ultime quattro contro la Vecchia Signora qui a Milano) una squadra che al momento è l’unica imbattuta (4V, 4N) dopo le prime otto gare. L’Inter dal canto suo ha perso soltanto una delle ultime 19 gare casalinghe (14V, 4N) in Serie A: 1-2, lo scorso 22 settembre, contro il Milan.
Sfida tra tecnici
Siamo abituati a parlare di duelli in mezzo al campo, di epiche sfide tra difensori e attaccanti, tra esterni di fascia, tra bomber fenomenali e portiere sensazionali. Tutto corretto, non vogliamo di certo essere noi quelli accusati di scollegare il calcio dalla sua radici individuale. Ma oggi lo sport è diverso da qualche anno fa, e il lavoro dei tecnici ha un ruolo importante, quasi quanto quello dei giocatori.
Inter – Juventus allora è anche la sfida tra Simone Inzaghi e Thiago Motta, due degli allenatori più interessanti del panorama europeo. Sul lavoro del primo, si è troppo spesso sottaciuto. Le idee tattiche dell’allenatore piacentino sono originali e per certi versi rivoluzionarie, soprattutto l’Inter negli ultimi tre anni ha cambiato modo di giocare diverse volte. Quest’anno magari appare meno spettacolare degli scorsi, ma anche più solida – e sta trovando la quadra, con due clean-sheets nelle ultime due (entrambe fuori casa peraltro).
L’Inter gioca un calcio interposizionale, fatto di piccoli triangoli mobili: il braccetto spesso si comporta come un esterno di fascia (Bastoni soprattutto), il centrale di difesa come un mediano, le mezzeali come trequartisti e le punte, di volta in volta, come centrocampisti o esterni. C’è, in campo, una mobilità che è tutt’altra rispetto a quella della Vecchia Signora.
Infatti, nonostante le molte parole spese (giustamente) su Thiago Motta, il suo modo di giocare per ora ricorda molto poco quello visto a Bologna, se non per il modo di attaccare la porta, sempre molto paziente e riempiendo l’area in modo numerico, sfruttando la spinta degli esterni per mettere cross pericolosi nel mezzo dell’area. Per ora Motta, che ha capito perfettamente dove si trova, sta cementificando la difesa, la migliore (un solo gol subito finora) del campionato (così anche nei clean-sheets totali), ma in fase offensiva tende a salire con pazienza, senza scoprirsi in modo eccessivo. Che sia questa la partita della svolta da questo punto di vista? Ne dubitiamo.
Thuram contro Vlahovic, sfida tra bomber
Proprio per quanto abbiamo scritto poco sopra, aspettiamoci dunque una sfida molto soporifera e di grande attesa reciproca. Un po’ per il peso mediatico di questa partita, un po’ soprattutto per la situazione di classifica, Inter e Juventus penseranno prima a non farsi male, poi a darsele. A dirla tutta, dei duellanti, potrebbe godere il Napoli di Conte in termini di punti.
Senz’altro l’Inter giocando in casa partirà più forte degli avversari, ma ci aspettiamo un match equilibrato. Ecco perché il vero duello della partita sarà quello, a distanza, tra Dusan Vlahovic e Marcus Thuram, che incontrerà il fratello da avversario. Il serbo (15 reti) e il francese (13, in gol anche ieri in Champions League) sono i due giocatori che hanno segnato più gol in Serie A nell’anno solare 2024. Tuttavia, San Siro è lo stadio in cui l’attaccante della Juventus ha giocato più gare (sette) senza segnare nella competizione, mentre il calciatore dell’Inter è quello che ha realizzato più centri (cinque) in casa nel torneo in corso. Non è ancora Halloween, ma prepariamoci ad uno spettacolo da paura.