Definita la cessione, che Marotta ha definito “dolorosa e necessaria”, di Achraf Hakimi al Paris Saint-Germain per una cifra tra i 60 e i 70 milioni, dalle parti della Pinetina si continua a lavorare per assicurare a Simone Inzaghi un sostituto di livello per la fascia destra.
La situazione economica dei nerazzurri non permette spese pazze (altrimenti non ci sarebbe stata la necessità di cedere Hakimi), ma comunque tra gli incassi provenienti dal calciomercato e dalla Champions League, Marotta e Ausilio hanno comunque un budget di buon livello da spendere. Non possono certo permettersi un investimento sbagliato, però, di conseguenza stanno studiando con attenzione una rosa di candidati accessibili. Vediamo da che nomi è composta.
Denzel Dumfries: l’erede ideale, sotto gli occhi di tutta Europa
I tifosi interisti hanno incontrato per la prima volta Denzel Dumfries, laterale destro del PSV, nel doppio confronto tra i nerazzurri e la squadra di Eindhoven durante la fase a gironi della Champions League. In quell’occasione il 25enne di Rotterdam aveva messo bene in evidenza le sue doti di corsa, ma nelle due stagioni successive la sua crescita è proseguita, rendendolo un incursore in grado di andare spesso e volentieri al tiro.
Durante Euro 2020 è stata la rivelazione dell’Olanda di Frank de Boer che tanto aveva impressionato prima di cadere inaspettatamente contro la Repubblica Ceca agli ottavi. Anche in quell’occasione Dumfries, che nella competizione ha messo a segno 2 gol e 1 assist, è stato comunque uno dei più positivi tra le file orange.
Probabilmente il profilo più simile ad Hakimi in circolazione, ha già preannunciato l’addio al PSV; il quale parte a trattare una cifra relativamente bassa, 15 milioni (quasi tre volte tanto quanto spesero per acquistarlo dall’Heerenveen nel 2018). Ma l’accordo con il procuratore del giocatore, Mino Raiola, prevede che tutti i soldi in più rispetto a quella cifra siano poi divisi tra la squadra e l’agente, per cui anche da parte dell’entourage del giocatore c’è tutto l’interesse a stimolare un’asta al rialzo.
Hector Bellerin: la scommessa sul talento perduto
Un’altra opzione di caratura internazionale individuata da Marotta e Ausilio è Hector Bellerin, terzino destro spagnolo in forza all’Arsenal. Nel 2016 era noto per essere il giocatore più veloce al mondo e si stava affermando come uno dei migliori d’Europa nel ruolo di terzino destro.
Trasferitosi a Londra giovanissimo, a soli 16 anni dopo aver iniziato nelle giovanili del Barcellona, Bellerin è cresciuto nell’Accademy dell’Arsenal arrivando a conquistare anche la maglia della nazionale spagnola, dalle giovanili fino alla selezione roja dell’Europeo 2016 (dove però non è mai sceso in campo).
La sua folgorante ascesa ai vertici del calcio europeo però è stata bruscamente interrotta dal grave infortunio subito nel gennaio 2019, quando in un match contro il Chelsea subì la rottura del legamento crociato. Tornato in campo dopo 9 mesi di inattività, Bellerin sembra aver perso quella velocità che lo rendeva inarrestabile e oltre che il posto da titolare all’Arsenal.
Alla ricerca di una nuova squadra, il giocatore avrebbe trovato nell’Inter la squadra ideale per recuperare la forma perduta, ma le pretese economiche dell’Arsenal restano ancora troppo elevate per una scommessa del genere. Se l’Inter vuole cautelarsi con un prestito con diritto di riscatto, visti i problemi fisici subiti dal giocatore, l’Arsenal vorrebbe cederlo definitivamente per una cifra tra i 20 e i 25 milioni.
Manuel Lazzari: il soldato di Inzaghi
Nei suoi anni alla Lazio Simone Inzaghi ha valorizzato questo laterale destro che, arrivato in Serie A con la maglia della SPAL dopo aver compiuto la scalata dalle serie inferiori, si è dimostrato all’altezza dei palcoscenici più importanti arrivando anche ad assaggiare la nazionale di Mancini.
Tatticamente forse è un po’ limitato, dal momento che appare adatto a giocare esclusivamente come esterno in un centrocampo a 5. La cosa gli ha precluso la chiamata per Euro 2020, dato che in nazionale avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di terzino destro nella difesa a 4, con ruoli prevalentemente difensivi visto la propensione ad attaccare sul lato opposto di Spinazzola.
Ma la sua velocità, la sua incredibile resistenza e il suo tempismo nel ricevere palla e guadagnare il fondo campo l’hanno reso una delle armi più decisive della Lazio negli ultimi anni, e avrebbe il vantaggio di conoscere alla perfezione il gioco di Inzaghi. Non sarà però facile intavolare una trattativa con il presidente della Lazio Claudio Lotito, ancora bruciato dallo “scippo” di Simone Inzaghi mentre l’allenatore era in trattativa con il rinnovo dei biancocelesti.
Nahuel Molina: un argentino in piena ascesa
L’Udinese è tradizionalmente un’ottima palestra per i giovani stranieri che si affacciano per la prima volta sulla Serie A. Nell’ultima stagione la società dei Pozzo ha portato in Italia questo 23enne laterale destro argentino, svincolatosi dal Boca Juniors che l’ha cresciuto fin dalle giovanili.
Dopo un certo periodo di ambientamento, a partire da marzo Molina è diventato un titolare fisso dell’Udinese, costringendo il titolare Jens Stryger-Larsen a traslocare sulla fascia sinistra e guadagnandosi anche la chiamata nella Seleccion Albiceleste che sta disputando la Copa America in Brasile. Con l’Argentina Molina ha giocato 3 partite da titolare, tutte vittoriose, finendo per essere regolarmente preferito a Gonzalo Montiel dal ct Lionel Scaloni.
Con il valore del giocatore in costante ascesa, per l’Inter sarebbe un investimento da compiere subito, ma allo stesso tempo l’Udinese ha la prospettiva di fare cassa con Jens Stryger-Larsen, protagonista di un ottimo Europeo con la Danimarca, e tenere ancora almeno per una stagione Molina in rosa con la prospettiva di aumentarne ancora il valore, già ora fissato attorno ai 20 milioni.
Davide Zappacosta: soluzione adatta ma di basso profilo
Una soluzione da un certo punto di vista di basso profilo ma di una certa affidabilità, che ricorderebbe un po’ l’operazione effettuata con Matteo Darmian, è rappresentata da Davide Zappacosta. Il laterale 29enne di scuola Atalanta è un esubero al Chelsea, dove ha deluso tra il 2017 e il 2019, in particolare nella seconda stagione agli ordini di Maurizio Sarri.
Ma in precedenza, nel Torino di Sinisa Mihajlovic, era stato uno dei migliori laterali della Serie A, al punto da guadagnarsi la chiamata in Nazionale da parte di Giampiero Ventura e quella al Chelsea da parte di Antonio Conte.
Ceduto in prestito alla Roma dopo lo scarso rendimento nella seconda stagione londinese, ha subito un grave infortunio ai legamenti del ginocchio che gli ha fatto saltare praticamente tutta la stagione, per poi essere ceduto nuovamente in prestito nello scorso campionato al Genoa. Agli ordini di Ballardini Zappacosta ha ritrovato continuità, risultando uno dei maggiori artefici della salvezza del Grifone e uomo chiave dello schieramento rossoblù, in grado di disimpegnarsi agevolmente su entrambe le fasce.
Vista la sua situazione contrattuale, in scadenza nel 2022, potrebbe possibile trovare un accordo abbastanza economico con il Chelsea, per quanto la squadra londinese non sia famosa per concedere grandi sconti sui suoi giocatori, nemmeno nel caso di evidenti esuberi. Anche l’ingaggio del giocatore, circa 2 milioni a stagione, sarebbe sostenibile per le casse nerazzurre.
Come profilo non è di prospettiva e di alto livello come quelli elencati in precedenza, ma sarebbe la soluzione più pronta e realistica nel caso non si riesca a arrivare a uno degli obiettivi maggiori. Certo, la squadra campione d’Italia non darebbe una grande immagine di sé nell'”accontentarsi” di Zappacosta per sostituire un fenomeno come Hakimi.