Federico Chiesa è indubbiamente uno dei calciatori italiani più forte degli ultimi anni. La passione per il calcio di Pepo, suo soprannome, è di famiglia ed è nata dal successo conquistato dal papà Enrico negli Anni ’90.
Quest’ultimo oggi è un allenatore ma un tempo era considerato uno dei migliori attaccanti italiani, con 216 gol segnati giocando con le maglie di Sampdoria, Fiorentina, Siena, Parma e Lazio. “Papà Chiesa” incarna l’ideale di famiglia tradizionale, basata su un solido matrimonio, quello con Francesca Lombardi e tre figli, due dei quali hanno seguito i suoi passi nel mondo del calcio, Federico appunto e il più piccolo, Lorenzo.
Enrico Chiesa
Enrico Chiesa è nato a Genova il 29 dicembre 1970, e giovanissimo, l’anno in cui debutta in serie A, subisce un tragico evento, la morte del padre, che lo spingerà ad andare avanti nella sua carriera con ancora maggiore determinazione. “Il dolore mi ha aperto la possibilità di confrontarmi con il mondo, mi ha fatto diventare un calciatore e un uomo migliore”, spiega l’ex attaccante in un’intervista. Già da queste parole si evince quanto la perseveranza e il carattere abbiano giocato un ruolo fondamentale per Enrico.
Generalmente schierato come centravanti o seconda punta era un ottimo esecutore di punizioni, alle quali era solito imprimere una traiettoria “a giro” calciando di interno destro, era abile con entrambi i piedi, capace di mandare in gol i compagni di squadra, nonché rapido nello scatto e nella conclusione a rete. Proprio per queste qualità, Fabio Capello lo descrisse come «un incrocio tra Gigi Riva e Paolo Rossi»; lo stesso Riva affermò di rivedersi in lui sul piano tecnico e soprattutto caratteriale.
Autore di 138 reti in Serie A, è annoverato tra i migliori attaccanti italiani della sua generazione. Nel corso della sua carriera ha conquistato una Coppa Italia e una Coppa UEFA nelle file del Parma (entrambe nella stagione 1998-1999, laureandosi inoltre capocannoniere della competizione europea), mentre con la Fiorentina ha vinto una seconda Coppa Italia (2000-2001). Dopo aver militato per 14 stagioni consecutive nella massima serie italiana, ha concluso la carriera in Lega Pro, vincendo un campionato di seconda divisione (vecchia serie C2) nel 2008-2009, e una Supercoppa di categoria sempre nello stesso anno con la maglia del Figline.
Tra il 1996 e il 2001 ha fatto parte della nazionale, con cui ha disputato il campionato d’Europa 1996 disputando due presenze e segnando una rete, messa a segno nella gara persa contro la Repubblica Ceca. Partecipa anche al campionato del mondo del 1998, dove l’Italia esce ai quarti di finale contro la Francia, scendendo in campo in due occasioni. In maglia azzurra conta 17 presenze e 7 reti.
Federico Chiesa
Federico Chiesa, nato a Genova il 25 ottobre 1997, muove i primi passi nel calcio nelle giovanili della Settignanese, poi, a dieci anni, passa nel settore giovanile della maggiore formazione cittadina, la Fiorentina, dove si mette in luce prima negli Allievi Nazionali e poi in Primavera, dove comincia a giocare con maggiore continuità. Può giocare come ala su entrambe le fasce, in quanto è abile nell’accentrarsi e calciare in porta, apprezzato per grinta e spirito di sacrificio, l’esplosività e la velocità di cui è dotato lo facilitano nel cambiare ritmo e saltare l’uomo.
A 18 anni e 10 mesi, esordisce in Serie A, nella partita della prima giornata di campionato persa per 2-1 a Torino contro la Juventus, sfida nella quale parte titolare. Emerso in questa fase tra i giovani più promettenti della sua generazione, il 21 gennaio 2017 mette poi a segno la prima rete in Serie A, quella del definitivo 3-0 sul campo del Chievo. Termina la sua prima stagione da professionista con 34 presenze complessive e 4 reti. L’anno seguente, con l’allenatore Stefano Pioli, si impone titolare come attaccante esterno realizzando 6 reti in 36 presenze di campionato. A 19 anni raggiunge le 100 presenze con la maglia della Fiorentina e nella sua terza stagione con la Fiorentina chiude con 12 reti totali tra campionato e Coppa Italia.
Il 5 ottobre del 2021 passa alla Juventus dove debutta in maglia bianconera il 17 dello stesso mese. A Torino fa subito la differenza realizzando un gran goal in casa contro l’Atalanta, una splendida doppietta a San Siro contro il Milan e il 20 gennaio vince il primo trofeo della sua carriera, la Supercoppa italiana, al termine della finale vinta 2-0 contro il Napoli al Mapei Stadium di Reggio Emilia.
Nel proseguo dell’annata, il 17 febbraio 2021 segna negl’ottavi di finale di andata della Champions League sul campo del Porto, non riuscendo a impedire la sconfitta bianconera per 2 a 1. Nella partita di ritorno, a Torino, è il protagonista assoluto. La Juve vince 3 a 2 ai tempi supplementari e Fede segna la sua prima doppietta nella massima competizione europea per club, resa vana ai fini del passaggio del turno a causa della regola dei gol fuori casa. Pur incappando nella stagione altalenante della Vecchia Signora, che dopo nove anni abdica quale campione d’Italia, sul piano personale Chiesa s’impone come maggiore rivelazione della squadra bianconera. A conferma di ciò, è eletto miglior giocatore della gara nella vittoriosa finale di Coppa Italia del 19 maggio, ancora a Reggio Emilia, siglando il decisivo 2 a 1 sulla Dea. La ciliegina sulla torta, tuttavia, è l’Europeo vinto da protagonista con i due goal decisivi segnati agli ottavi di finale contro l’Austria e contro la Spagna, che ha permesso agli azzurri di vincere la gara contro gli ispanici ai rigori e accedere alla finale di Wembley, vinta sempre ai rigori contro i leoni dell’Inghilterra.
Nell’anno in cui deve fare il definitivo salto di qualità e confermarsi a livello europeo, Chiesa subisce la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro terminando la stagione a gennaio 2022. Torna in campo il 2 novembre 2022, a 10 mesi dall’infortunio mentre il 19 gennaio 2023 torna al gol, a 378 giorni dal precedente, realizzando il decisivo 2-1 al Monza negli ottavi di finale di Coppa Italia. Quest’ultimi mesi per Chiesa sono stati “di rodaggio”, perché tornare in condizione dopo un infortunio del genere non è mai facile.
Federico, non è l’unico ad aver preso le orme del padre, ma anche il fratellino più piccolo sta percorrendo la stessa strada nella medesima società dove il nome Chiesa è un pezzo di storia. Infatti, Lorenzo, classe 2004, veste la maglia viola dal 2018 e, nonostante un brutto infortunio subito lo scorso anno, ha tutte le carte in regola per emergere con determinazione e grinta proprio come il padre e il fratello.
Purtroppo, negli ultimi due anni, gli infortuni hanno avuto il sopravvento sui due figli d’arte. Tuttavia, papà Enrico ha trasmesso loro sicuramente quella mentalità che in pochi possiedono per uscire da momenti difficili. Lorenzo ha ancora tutto da dimostrare, è vero, ma grazie a quella grinta che ha caratterizzato il “gene Chiesa” cercherà di alzare la testa e imporsi nel massimo campionato nazionale, mentre Fede è chiamato a quel definitivo salto di qualità che gli permetterebbe di tornare a essere “la Chiesa al centro del villaggio”, proprio come decantava Caressa nella meravigliosa cavalcata a Euro 2020.