Termina 3-0 l’anticipo della penultima giornata di andata della Serie A, con una Lazio semplicemente straripante allo Stadio Olimpico.
In genere i derby sono partite tirate fino all’ultimo, decise da una giocata, affrontate alla morte da entrambe le squadre. Oggi, però, questa premessa è sembrata valere solo per i padroni di casa, diventati ben presto anche padroni del gioco. La Lazio vince il derby in maniera assolutamente meritata, andando a segno quando doveva e chiudendo ogni piccolo spazio a una Roma irriconoscibile. Gli uomini di Fonseca sono entrati in campo senza il fuoco dentro che una sfida di questo tipo meriterebbe, non riuscendo mai a impensierire la squadra avversaria, basti pensare che la prima parata vera Reina deve compierla a cinque minuti dalla fine. Nel primo tempo i biancocelesti prendono subito in mano la partita, grazie anche a un superbo Lazzari, uno dei migliori in campo oggi. L’esterno risulta decisivo su entrambi i gol, in cui sfrutta le indecisioni di Ibanez.
Il difensore brasiliano la combina grossa, regalando al numero 29 la palla che Immobile spedisce dentro per l’1-0, 13 gol per lui in campionato, e dopodiché si fa bruciare dal tempo ancora da Lazzari, che mette in mezzo per il piazzato di Luis Alberto. La Roma si vede solo con un tiro fuori di misura di Mkhitaryan, e anche i cambi nell’intervallo non cambiano la musica. La partita termina virtualmente quando Luis Alberto si inventa una magia, con un tiro da fuori che lascia di stucco il pur bravo Pau Lopez, autore di qualche buona parata. Le aquile difendono con ordine rischiando poco e nulla, Dzeko impegna Reina per la prima volta al minuto 85, mentre nel recupero Pedro fa niente più che una carezza al portiere spagnolo. Finisce quindi con una sconfitta pesantissima per la Roma, mai vittoriosa nei big match, alla quarta caduta stagionale. Fonseca dovrà interrogarsi sull’atteggiamento dei suoi, che mettono a rischio la terza piazza in classifica. Gli uomini di Inzaghi vincono per la prima volta tre partite di fila, salendo a 31 punti in graduatoria, a pari con Atalanta e Napoli, a meno tre proprio dai cugini.